All’Angelus una fiamma di speranza per la Siria, il Papa: “Dio perdoni chi fabbrica armi”

2 dicembre 2018 | 14:22
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All’Angelus una fiamma di speranza per la Siria, il Papa: “Dio perdoni chi fabbrica armi”

Il Pontefice aderisce per primo all’iniziativa di Acs e accende una candela per la Siria: “Questa fiamma di speranza e tante fiammelle di speranza disperdano le tenebre della guerra”

Città del Vaticano – “L’Avvento è tempo di speranza. In questo momento vorrei fare mia la speranza di pace dei bambini della Siria, dell’amata Siria, martoriata da una guerra che dura ormai da otto anni. Per questo, aderendo all’iniziativa di Aiuto alla Chiesa che Soffre, accenderò ora un cero, insieme a tanti bambini che faranno lo stesso, bambini siriani e tanti fedeli nel mondo che oggi accendono le loro candele“.

Papa Francesco accende un cero chiedendo di pregare per “la pace nell’amata” e “martoriata” Siria. Lo fa al termine dell’Angelus domenicale, lanciando un appello a tutti i fedeli: “Preghiamo e aiutiamo i cristiani a rimanere in Siria e in Medio Oriente come testimoni di misericordia, di perdono e di riconciliazione”.

“La fiamma della speranza raggiunga anche tutti coloro che subiscono in questi giorni conflitti e tensioni in diverse altre parti del mondo, vicine e lontane. La preghiera della Chiesa li aiuti a sentire la prossimità del Dio fedele e tocchi ogni coscienza per un impegno sincero a favore della pace”, prosegue Francesco.

Poi, accendendo il cero realizzato in Siria, il Pontefice aggiunge: “Questa fiamma e le tante fiammelle di speranza disperdano le tenebre della guerra“.

E ammonisce: “Dio perdoni coloro che fanno la guerra” e “coloro che fanno le armi per distruggersi“; il Signore “converta il loro cuore”.

Il senso dell’Avvento

Prima della preghiera per la Siria, il Santo Padre, spiegando il brano evangelico di questa prima domenica d’Avvento, il tempo liturgico che precede il Natale, fa notare come queste settimane siano un tempo per “pregare, attendere Gesù, aprirsi agli altri” e non essere “chiusi in noi stessi”.

Ma se noi pensiamo al Natale, in un’area di consumismo, di vedere che cosa posso comprare”, “di festa mondana, Gesù passerà e non lo troveremo. Noi attendiamo Gesù e lo vogliamo attendere nella preghiera”, aggiunge.

E’ ora di smettere di “girare attorno a noi stessi” per aprirsi agli altri. Lo ha detto il Papa all’Angelus parlando del tempo d’Avvento, che precede il Natale e che comincia oggi. Il Vangelo di questa domenica “ci mette in guardia dal lasciarci opprimere da uno stile di vita egocentrico e dai ritmi convulsi delle giornate”, prosegue il Papa.

L’Avvento è il tempo per accogliere il Signore che ci viene incontro, per guardare avanti e prepararci al ritorno di Cristo. #Avvento

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 2 dicembre 2018

“Il sonno interiore – dice ancora Bergoglio – nasce dal girare sempre attorno a noi stessi e dal restare bloccati nel chiuso della propria vita coi suoi problemi, le sue gioie e i suoi dolori”.

L’Avvento invece “ci invita a un impegno di vigilanza guardando fuori da noi stessi, allargando la mente e il cuore per aprirci alle necessità della gente, dei fratelli e al desiderio di un mondo nuovo”, conclude.

(Il Faro online)