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Attila e Odabella, c’è anche Fiumicino alla prima del Teatro alla Scala di Milano

7 dicembre 2018 | 11:36
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Attila e Odabella, c’è anche Fiumicino alla prima del Teatro alla Scala di Milano

Giulietta Rebeggiani della Mtda di Parco Leonardo protagonista del cortometraggio che apre la stagione lirica.

Fiumicino – Oggi 7 dicembre 2018 alle ore 18, Attila, di Giuseppe Verdi, inaugura la Stagione d’Opera 2018/2019 del Teatro alla Scala. Sul podio il Direttore Musicale Riccardo Chailly. Ma se tutta Italia guarda a Milano, non tutti sanno che ci sarà un “pezzetto” di Fiumicino in questo grande appuntamento culturale. Giulietta Rebeggiani, giovane allieva della MTDA di Parco Leonardo, ha interpretato un cortometraggio nel ruolo di Odabella, da piccola. Questo corto apre Attila di Verdi alla Scala di Milano e per la prima volta l’antefatto, o il prologo se si preferisce, invece di essere raccontato viene proiettato come mini film.

La storia Narra di una bambina, Odabella appunto, che assiste all’uccisione del padre per mano di Attila e, con il padre tra le braccia, giura ad Attila che che lo ucciderà. L’opera lirica inizia con Odabella grande che sposerà Attila, per poi ucciderlo. E si conclude con l’uccisione di Attila, con sullo sfondo il primo piano in gigantografia di Giulietta.

Giulietta è solo uno dei tanti talenti che la Mtda, ormai scuola principe nel panorama nazionale quando si tratta di bambini nel mondo dello spettacolo, sta seguendo: dal Nazionale di Milano alla Scala, dalle pubblicità ai musical, dall’Isola degli Eroi su Boing alle fiction.

La prima

In scena Ildar Abdrazakov, al suo terzo 7 dicembre, veste i panni del protagonista; Saioa Hernández, che invece debutta alla Scala, è Odabella; Fabio Sartori è Foresto e George Petean Ezio. Francesco Pittari e Gianluca Buratto rivestono i ruoli brevi ma non secondari di Uldino e Papa Leone. Il Coro del Teatro alla Scala e il Coro di Voci Bianche dell’Accademia Teatro alla Scala sono diretti dal Maestro Bruno Casoni.

L’opera

Nona opera di Giuseppe Verdi, Attila va in scena al Teatro la Fenice di Venezia il 17 marzo 1846. Nel 1845 erano andate in scena Giovanna d’Arco alla Scala e Alzira al San Carlo di Napoli, nel 1847 sarebbe stata la volta di Macbeth al Teatro della Pergola di Firenze, I masnadieri al Her Majesty’s Theater di Londra e Jérusalem all’Opéra di Parigi.

L’opera si colloca quindi in un punto nodale dello sviluppo di un Verdi che aveva già alle spalle opere come Nabucco o Ernani e si preparava a debuttare sulla scena europea; anni di sperimentazione e ricerca sui soggetti come sulla forma drammaturgica. Fonte del libretto è la tragedia Attila, König der Hunnen (1809) di Zacharias Werner, singolare figura di poeta romantico che divenuto sarcerdote cattolico infiammò con i suoi sermoni le platee del Congresso di Vienna.

Verdi, venutone a conoscenza attraverso le citazioni contenute in De l’Allemagne di Madame de Staël (che susciterà nel compositore anche l’interesse per Don Carlos di Schiller), incarica dapprima Francesco Maria Piave e quindi Temistocle Solera di trarne un libretto, che però non lo soddisfa: inoltre Solera, riparato a Madrid in un nuovo capitolo della sua esistenza rocambolesca, tarda a consegnare la versione definitiva.