Ostia: “Niente sfratti, acquisteremo le case Armellini”. La strategia del Comune di Roma

7 dicembre 2018 | 10:33
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Ostia: “Niente sfratti, acquisteremo le case Armellini”. La strategia del Comune di Roma

Case Armellini, dopo quasi un mese di silenzio l’assessora al Patrimonio e Politiche abitative annuncia la strategia capitolina nel Consiglio straordinario del X Municipio

Ostia – C’è voluto un Consiglio straordinario del X Municipio per mettere al corrente le 1042 famiglie delle case Armellini della strategia capitolina per evitare lo sfratto degli alloggi fissato dal 12 febbraio 2019. Gli alloggi, di proprietà della Moreno Estate, verranno acquistati dal Campidoglio.

Movimentato Consiglio straordinario presso l’aula “Massimo Di Somma” del X Municipio. Ieri, giovedì 6 dicembre, all’ordine del giorno c’era la discussione sull’emergenza abitativa innescata dalla sentenza del Tar che impone entro 90 giorni lo sgombero delle case Armellinie la loro restituzione alla proprietà, la Moreno Estate. Con il Palazzo del Governatorato sotto assedio per circa cinquecento residenti di Nuova Ostia capitanati da CasaPound a caccia di garanzie sul loro futuro, nel dibattito è intervenuta l’assessora capitolina al Patrimonio e Politiche abitative, Rosalba Castiglione. La seduta, dunque, è servita a rompere il silenzio dell’amministrazione comunale.

Gli assegnatari delle case popolari a Ostia proprietà della Moreno Estate sono tutelati – ha garantito Castiglione – Su questo non esistono dubbi o timori. Su questa fondamentale questione l’attenzione della nostra Amministrazione è massima”. E’ da sottolineare che nonostante la delicatezza della vicenda, si tratta della prima risposta pubblica da parte del Comune di Roma.

Le trattative sono ormai in fase avanzata, in quanto garantire tutela a queste famiglie è stata una delle priorità fondamentali che ho posto nel lavoro del mio Assessorato – chiarisce l’assessora – Pensate che circa 70 milioni di euro sono stati spesi in affitto dal Comune negli anni per queste case, per arrivare poi a far scadere il contratto nel 2012 senza aver definito nessuna soluzione per queste famiglie. Un bell’esempio del lavoro fatto dagli ‘esperti’ della politica. Noi ci siamo attivati fin da subito e puntiamo ad acquisire questi immobili, così da farli entrare a pieno titolo nel patrimonio capitolino. Abbiamo ritagliato i fondi per farlo, grazie ad un attento lavoro sul bilancio”.

Sono previste chiaramente in questo percorso tutte le verifiche necessarie sulla qualità degli stabili – osserva Castiglione – Stiamo definendo con la proprietà le soluzioni possibili ed esaminando diversi strumenti di vendita tra cui l’acquisto dilazionato e il ‘rent to buy’. Un lavoro che portiamo avanti in raccordo con la presidente del Municipio X Giuliana Di Pillo e la presidente della Commissione Patrimonio Valentina Vivarelli. Posso rassicurare fin da subito che gli assegnatari delle case popolari non devono avere dubbi o timori: i loro diritti saranno tutelati. Nessuno li potrà privare dell’abitazione garantita per legge. Ogni tipo di tutela e sostegno percorribile sarà attivato in favore delle famiglie senza titolo che si trovano in comprovata situazione di fragilità. Confidiamo di arrivare in tempi congrui a sancire la soluzione definitiva a questa annosa questione alimentata, come anche tante altre a Roma, dall’incuria e dalla mala gestio di troppi anni. Lavoriamo al servizio dei cittadini, con serietà e massima responsabilità”.

L’assessora non ha fatto cenno al costo complessivo dell’operazione che, oltre ai 21 milioni di indennizzo fissati in sentenza, impegnerà le casse del Comune di Roma.

Sul piano politico è stato votato un documento di maggioranza varato dal M5S nel quale si caldeggia l’intervento del Campidoglio per risolvere la situazione. Bocciato, invece, il documento proposto dal CasaPound con la firma di Fratelli d’Italia e dei consiglieri d’opposizione, incluso Laboratorio Civico. “Alla fine – denuncia Luca Marsella di CasaPound – i grillini hanno votato contro il mio documento condannando un intero quartiere allo sgombero. Gli atti ci dicono che gli stessi che oggi non hanno voluto bloccare gli sfratti ingiusti di 1000 famiglie italiane, hanno però votato contro lo sgombero di un’ex colonia occupata da centinaia di immigrati e spacciatori”.

La manifestazione dei residenti di Nuova Ostia e di Casapound

La manifestazione dei residenti di Nuova Ostia e di Casapound

Siamo alle solite – dichiarano in una nota congiunta gli esponenti di Fdi nel Municipio X, Monica Picca capogruppo e i consiglieri Pierfrancesco Marchesi, Pietro Malara e Luca Mantuanoi 5 Stelle bocciano il documento presentato da Fdi e condiviso con tutte le altre forze di opposizione, in merito alla situazione delle case Armellini nel Municipio X. Nel frattempo i grillini hanno portato in Aula un documento che è un bel copia e incolla del nostro, cassando però furbescamente la parte che andava a tutelare tutte quelle famiglie che a febbraio prossimo rischiano di trovarsi in mezzo ad una strada. Ad oggi, mentre in Aula sono assenti gli assessori alle politiche sociali, non sappiamo quale sarà l’iter che la Giunta Di Pillo intende seguire per tutelare i 380 nuclei con fragilità sociali.  Hanno infatti cassato anche la parte che chiedeva di coinvolgere  il Comune di Roma nel farsi carico della tutela abitativa di tutti i nuclei familiari delle case Armellini”.

Contro l’ipotesi ventilata dall’assessora Castiglione, sempre nella giornata di ieri, l’Assemblea capitolina ha approvato all’unanimità la mozione 270/2018 a firma del consigliere di Sinistra per RomaStefano Fassina recante un impegno per la Sindaca e la Giunta ad attivarsi rapidamente per scongiurare lo sgombero forzato dei 1042 appartamenti delle cosiddette «Case Armellini» previsto entro febbraio 2019 a Nuova Ostia, trovando alternative all’acquisto degli immobili.  L’acquisto in modalità di leasing degli immobili, chiamati anche «case di sabbia» per la fattura scadente della realizzazione, era emerso come soluzione al vaglio da parte della Giunta Raggi, nella seduta della commissione Trasparenza tenutasi sul caso.