“La conversione è completa se conduce a riconoscere umilmente i nostri sbagli”

9 dicembre 2018 | 13:33
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“La conversione è completa se conduce a riconoscere umilmente i nostri sbagli”

Il Pontefice: “La vera conversione in vista Natale è seminare pace, giustizia e fraternità”

Città del Vaticano – “Per preparare la via al Signore che viene, è necessario tenere conto delle esigenze della conversione a cui ci invita il Battista”.

Papa Francesco commenta così le letture della seconda Domenica d’Avvento. Affacciandosi su una piazza San Pietro gremita di fedeli, il Pontefice ricorda la missione dei credenti durante questo tempo dell’Anno Liturgico.

“Anzitutto – spiega – siamo chiamati a bonificare gli avvallamenti prodotti dalla freddezza e dall’indifferenza, aprendoci agli altri con gli stessi sentimenti di Gesù, cioè con quella cordialità e attenzione fraterna che si fa carico delle necessità del prossimo“: “e tutto ciò con una premura speciale per i più bisognosi”.

E aggiunge: “Occorre abbassare tante asprezze causate dall’orgoglio e dalla superbia“: “compiendo gesti concreti di riconciliazione con i nostri fratelli, di richiesta di perdono delle nostre colpe”.

“La conversione, infatti, è completa se conduce a riconoscere umilmente i nostri sbagli, le nostre infedeltà e inadempienze”, osserva.

L’Avvento è un tempo per riconoscere i vuoti da colmare nella nostra vita, per spianare le asperità dell’orgoglio e fare spazio a Gesù che viene. #Avvento

— Papa Francesco (@Pontifex_it) 9 dicembre 2018

Secondo il Pontefice, “il credente è colui che, attraverso il suo farsi vicino al fratello, come Giovanni il Battista apre strade nel deserto, cioè indica prospettive di speranza anche in quei contesti esistenziali impervi, segnati dal fallimento e dalla sconfitta”.

Non possiamo arrenderci di fronte alle situazioni negative di chiusura e di rifiuto – esorta -; non dobbiamo lasciarci assoggettare dalla mentalità del mondo, perché il centro della nostra vita è Gesù e la sua parola di luce, di amore, di consolazione”.

E conclude incoraggiando “a preparare giorno per giorno la via del Signore, cominciando da noi stessi; e a spargere intorno a noi, con tenace pazienza, semi di pace, di giustizia e di fraternità“.

Infine, l’immancabile saluto: “A tutti un cordiale augurio di buona domenica. E per favore non dimenticatevi di pregare per me. Buon pranzo e arrivederci!“.

(il Faro online)