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Fiumicino: il Comune “dirotta” i fondi dell’Iresa, associazioni e comitati in rivolta

10 dicembre 2018 | 09:00
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Fiumicino: il Comune “dirotta” i fondi dell’Iresa, associazioni e comitati in rivolta

Il Comitato FuoriPista: “La decisione del Consiglio comunale è sconcertante”

Fiumicino – “E’ con vero sconcerto, per non dire altro, che abbiamo appreso la decisione del Consiglio Comunale di Fiumicino del 28 novembre scorso di approvare l’utilizzo di una parte dei fondi dell’Iresa per scopi non conformi a quelli previsti dalla legge nazionale per questa tassa”.

E’ la denuncia del Comitato FuoriPista, dell’Associazione Pesceluna, del Comitato Cancelli Rossi, di Cittadinanza Attiva Fiumicino e di Nuovo Comitato Cittadino Focene, che in un comunicato esprimono tutta la propria “rabbia” per la scelta optata dal Consiglio comunale. E precisa: “Nessuna guerra tra poveri: siamo ben consapevoli che la Pineta di Fregene ha assoluta necessità di interventi urgenti di manutenzione straordinaria e di messa in sicurezza, ma contestiamo la decisione del Consiglio Comunale di usare per questo i proventi dell’Iresa: la tassa di scopo pagata dalle compagnie aeree e destinata per legge ‘al completamento dei sistemi di monitoraggio acustico e al disinquinamento acustico e all’eventuale indennizzo delle popolazioni residenti nelle zone A e B dell’intorno aeroportuale’ (art. 90 L. 342/2000)”.

“Qualche avvisaglia c’era stata, ma l’operazione è andata in porto grazie a un emendamento che nella sua formulazione ne rivela però la malafede”, prosegue il testo.

“Evidentemente consapevoli che dirottare semplicemente dei fondi destinati al monitoraggio acustico e agli indennizzi per chi abita nei coni di volo non sarebbe passato inosservato, gli estensori dell’emendamento hanno aggiunto furbescamente qualche parolina magica qua e là – aggiungono le Associazioni -: così la messa in sicurezza della Pineta è diventata un intervento ‘di disinquinamento acustico in zone dell’intorno aeroportuale’, e il miglioramento della vivibilità delle popolazioni non si riferisce più a chi abita in zona A e B ma genericamente agli ‘abitanti in zone limitrofe all’aeroporto'”.

Chissà cosa ne pensano i cittadini di Focene e Isola Sacra, di Cancelli Rossi, di Fregene e di Maccarese, oltre 6000 persone che vivono nei coni di volo e che subiscono quotidianamente e da anni il rumore provocato da atterraggi e decolli, per non parlare dei genitori delle migliaia di bambini e ragazzi, che frequentano le nostre scuole e che si trovano sotto le direttrici di volo!”, sottolineano.

“Siamo convinti che né i cittadini né tanto meno le autorità competenti si faranno ingannare da questi giochini di parole. I fatti stanno a zero. La Regione Lazio ha trasferito a partire dal 2016 al Comune di Fiumicino una cifra, pari a circa 870.000 euro all’anno, che corrisponde al 10% del gettito annuale Iresa – si legge nel comunicato -. E’ vero: si tratta di una somma assolutamente insufficiente ed è vergognoso che la Regione Lazio ne trattenga il 90% – ragione per cui le sottoscritte associazioni hanno protestato a più riprese e periodicamente con la Regione stessa”.

“Ci chiediamo però cosa ha fatto il Comune di Fiumicino, ammesso che abbia fatto qualcosa, per utilizzare in modo conforme alla legge i fondi Iresa già stanziati e quelli che arriveranno? Sono anni che chiediamo al Sindaco di fare una seria pianificazione degli interventi stabilendo le loro priorità, predisponendo un piano di monitoraggio acustico efficace, prevedendo le opere finalizzate al disinquinamento acustico, censendo i residenti che vivono nei coni di volo per gli eventuali indennizzi”, aggiungono.

“Viviamo intorno al più grande aeroporto del Paese che dispone attualmente di un sistema di centraline per il monitoraggio acustico a dir poco ridicolo: 5 centraline – di cui una costantemente fuori uso – per monitorare i circa 900 movimenti aerei al giorno (contro le 9 centraline dell’aeroporto di Ciampino), posizionate in modi del tutto discutibile e che ciò nonostante registrano continui sforamenti dei limiti di legge del rumore diurno e soprattutto notturno”, fanno notare le Associazioni.

“La definizione della zonizzazione acustica a carico dell’Enac è ferma al 2004, mentre dovrebbe essere aggiornata ogni 5 anni e alle richieste avanzate dal FuoriPista, Enac ha risposto di non sapere e di aver affidato il monitoraggio direttamente al gestore AdR!”, aggiungono

Nessuna ricerca epidemiologica è stata condotta sulla popolazione di Fiumicino, né sui bambini delle scuole, anche se sono noti dalla letteratura nazionale ed internazionale i gravi effetti provocati dal rumore sulla salute dei cittadini e sulle capacità cognitive in età evolutiva”, precisano.

E concludono: “Le sottoscritte associazioni e comitati hanno da anni intrapreso iniziative per informare la popolazione, per chiedere di effettuare le necessarie ricerche sulla salute, per sollecitare l’avvio dell’Iresa e il suo corretto utilizzo. Ora che i soldi ci sono, non è ammissibile che si utilizzino per fare altro. Con la salute con si scherza”.

(Il Faro online)