Seguici su

Cerca nel sito

Fiumicino, Coronas: “Case Erp, 100 persone rischiano di essere gettate in mezzo a una strada”

Il capogruppo di Fratelli d'Italia: "Assurda situazione per le case Erp a Isolato Stazione"

Fiumicino – Cento persone rischiano di perdere la casa. La propria casa. Eppure non hanno debiti, hanno pagato tute le rate, non sono morosi. E’ l’allucinante situazione della case Erp di uno stabile a Isolato Stazione, Fiumicino centro,

Un intero stabile, facente parte della convenzione urbanistica del Piano particolareggiato che prevedeva la cessione gratuita al patrimonio comunale del terreni destinati ad Edilizia residenziale pubblica.

Della cosa, che accade a pochi metri dal Comune, sembra non occuparsene nessuno; tranne il capogruppo di Fratelli d’Italia, Alessio Coronas, che ha protocollato un‘interrogazione urgente a risposta scritta, per impedire che centinaia di persone, tra le quali una trentina di bambini sotto i 14 anni, vengano letteralmente gettati in mezzo a una strada a gennaio.

“Per dirla in parole povere – spiega Coronas – le famiglie che hanno acquistato gli alloggi sociali da un costruttore di Fiumicino, hanno prima pagato un congruo anticipo – sul quale ci sarebbe già da discutere, in quanto procedura anomala trattandosi di edilizia Erp – poi hanno pagato il canone mensile a riscatto degli appartamenti, per intero.

Peccato che alla scadenza del periodo di affitti, il costruttore nel 2018 abbia dichiarato fallimento (dopo ave incassato fino all’ultimo canone di locazione), lasciando sul palazzo un’ipoteca a favore di una banca, che attualmente vuole impedire non solo la vendita degli appartamenti ai costi concordati per ‘prezzo massimo di cessione’, ma persino la permanenza degli affittuari/proprietari nelle case”.

Il Comune potrebbe revocare la concessione al costruttore e procedere alla vendita delle case agli attuali inquilini, al prezzo di realizzo meno gli anticipi già elargiti e i lavori che sono ancora da effettuare sul palazzo, quantificabili in circa 400.000 euro. Lo permette l’art. 24 della Convenzione, che consente all’Amministrazione comunale di Fiumicino la revoca a tutela del bene pubblico proteggendo sia il palazzo che il proprio controvalore economico dalle aggressioni dei creditori del concessionario fallito. Sarà poi compito del curatore andare ad “aggredire” il resto del patrimonio del costruttore fallito per recuperare le somme dovute alla banca.

“Ho chiesto al sindaco Montino e all’assessore competente – conclude Coronas – di intervenire con estrema urgenza per la revoca della concessione. Non si può perdere tempo, non si può girare la faccia dall’altra parte. Gli strumenti di legge esistono, bisogna solo avere la volontà politica di farlo”.