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Grasso: “Inaccettabile che Enel stia pensando al taglio del 10% del personale di Tvn”

Il Capogruppo (La Svolta): "È necessario un rapporto completamente nuovo tra la Città e l'Enel, a cui l'amministrazione M5S sta restituendo i soldi dei cittadini

Civitavecchia – “I 5 stelle hanno concesso ad Enel di tutto e sempre nelle segrete stanze. Spesso hanno fatto concessioni ad Enel dimenticandosi di informarne la Città.

Il Sindaco addirittura ha transato e rinunciato a 300 milioni di euro – senza informarne neanche il Consiglio comunale. Enel si era impegnata a stanziare quei soldi per la creazione di un parco eolico o comunque per tecnologie in grado di produrre energia pulita, con la prospettiva di positive ricadute sulla Città.

In quella occasione addirittura il Sindaco decise (da solo) di”abbonare” ad Enel 293 dei 300 milioni … un regalo che Enel non ha mai ottenuto da nessuna parte.

Così non ci stupisce affatto il Piano industriale del colosso energetico” – lo dichiara Massimiliano Grasso, capogruppo La Svolta

“Enel ormai ha capito che a Civitavecchia può fare quello che vuole -continua Grasso –, non ci sono più Sindaci o amministratore in grado di arginare la sua arroganza. Al contrario, negli ultimi anni, i 5 stelle si sono rivelati il più affidabile alleato.

Ecco così che Enel preannunci circa 50 eccedenze di personale come nulla fosse … si parla di disinvestimenti e di delocalizzazioni, in un piano industriale che, in una altra epoca, avrebbe suscitato lo sdegno e una sommossa popolare.

Non ci si poteva aspettare nulla di diverso dopo che per cinque anni si è permesso ad Enel di tutto. Finalmente la prossima amministrazione potrà affrontare veramente i temi ambientali ed il piano di uscita dal carbone.

Basta con i falsi ambientalisti o gli ambientalisti di professione. La prossima amministrazione dovrà pretendere ed ottenere indietro tutti i benefici che ENEL ha avuto in questi sciagurati anni a 5 stelle”.

“In prima battuta – prosegue il Capogruppo -, un piano serio e concreto di uscita dal carbone. In secondo luogo un piano di investimenti ben strutturato sulle nuove tecnologie di produzione di energia pulita, che sviluppino occupazione e tessuto imprenditoriale sul territorio.

Basta leggere il nuovo piano industriale di Enel per cominciare a porre le basi della discussione sul dopo-carbone: dal gas che arriverà anche grazie al Tap, alla produzione dei contatori di nuova generazione che saranno installati già dal 2020, fino alla banda larga e ai servizi ad essa connessi, alle tecnologie per le smart city e alla ricerca & sviluppo che già avrebbe dovuto vedere la luce in base agli accordi del passato sulla istituzione di un polo universitario di ricerca”.

“Questi sono alcuni dei temi da cui ripartire per negoziare da subito un nuovo modo di intendere e di impostare il rapporto tra l’Enel e la Città, aprendo un confronto a tutti i livelli istituzionali sul dopo-carbone, per evitare ciò che già si adombra all’orizzonte, ossia subire scelte e processi decisi lontano dalla città e dai cittadini di Civitavecchia, all’ombra di un nuovo ricatto occupazionale.

Per evitare una nuova guerra sociale in città servirà una amministrazione forte e autorevole e in alcun modo subalterna al colosso energetico” – conclude Massimiliano Grasso.

(Il Faro on line)