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Palmisano: “2018 di conferme, a Doha me la gioco”

25 dicembre 2018 | 06:00
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Palmisano: “2018 di conferme, a Doha me la gioco”

Un anno vissuto tra il bronzo agli Europei di Berlino nella 20 km e il matrimonio con il suo Lorenzo. “Questa stagione mi ha dato tanta sicurezza. Ai Mondiali voglio stare tra le grandi”.

Il Faro on line – Un anno indimenticabile. Prima la conferma sul podio con il bronzo agli Europei di Berlino nella 20 km, a dodici mesi dalla medaglia dello stesso metallo conquistata ai Mondiali di Londra. E poi il sogno realizzato delle nozze con l’amore della sua vita, il cinquantista Lorenzo Dessi.

Il 2018 di Antonella Palmisano è un mix di tacco, punta e cuore e la 27enne delle Fiamme Gialle si è già messa in marcia nella sua sede di allenamento di Ostia (Roma) verso un 2019 ricco di appuntamenti e ambizioni che culmineranno nei Mondiali di Doha (27 settembre-6 ottobre).

Nella prossima stagione di “Nelly” anche la possibilità di insidiare il record italiano della 20 km (1h26:17 di Eleonora Giorgi in Coppa Europa a Murcia nel 2015), specialità nella quale detiene la seconda migliore prestazione azzurra di sempre con 1h26:36 a Londra 2017.

È stata una stagione di emozioni forti. Cosa resterà di questo 2018?

“Il matrimonio con Lorenzo è stata un’emozione fortissima per la mia vita personale. Lo ricorderò per sempre e in un modo particolare. Ha avuto anche un peso nella mia stagione sportiva, mi sono accorta spesso durante gli allenamenti che il pensiero era rivolto ai preparativi per le nozze. Tante energie nervose sono andate via, ma mi ha dato tanto come donna, perché avevo in testa pensieri positivi. È come quando pensi a una gara e non vedi l’ora che arrivi. E poi c’è stato il bronzo di Berlino, nonostante tutto…”.

Quanto è stata importante la medaglia di Berlino?

“Tanto. È una conferma che mi dà molta sicurezza perché è arrivata nonostante un anno impegnativo. Vuol dire che sono riuscita a esprimermi comunque vicina ai miei massimi livelli e a regalarmi un’altra soddisfazione, anche se la mia attenzione non era rivolta solamente alla gara. Certo che, superato quest’anno, se voglio puntare davvero in alto, e parlo di Tokyo, devo essere concentrata su quell’unico obiettivo”.

Prima di tornare agli allenamenti ti sei concessa un bel viaggio di nozze in Kenya. Com’è andato?

“Molto bene. L’ho scelto perché ero incuriosita dalla loro cultura, desideravo conoscerla da tempo. Lorenzo preferiva rilassarsi al sole e invece nei primi quattro giorni l’ho portato ai safari (ride, ndr). Diciamo che mi ha accontentato! Poi arrivati nel villaggio ci siamo dedicati alle escursioni”.

Qual è il segreto del rapporto con il tuo tecnico Patrizio Parcesepe?

“C’è complicità, ci capiamo al volo. Lo ammetto, quest’anno ci sono stati periodi in cui non girava bene nulla. Patrizio, che ho scelto anche come mio testimone di nozze, è stato bravo a continuare a farmi capire che potevo farcela. E poi con lui abbiamo formato un gruppo di lavoro, il #ParceTeam, che è stato fondamentale per arrivare a certi risultati. Se devo dire altri ‘grazie’, sicuramente a mio marito che mi aiuta sempre, e poi al fisioterapista Cristian Bruno, allo psicologo Umberto Manili, al fotografo Stefano De Vito che in allenamento ci segue in bicicletta e in generale a tutto lo staff che ci sta vicino”.

Uno sguardo al 2019: Doha per un altro campionato del mondo da protagonista?

“Non nascondo che ormai il mio pensiero non è arrivare tra le prime otto ma guadagnarmi una posizione sul podio. Le avversarie sono tante, dalle cinesi alle russe. Non sono la sola ad avere ambizioni di medaglia ma non mi tiro indietro: voglio giocarmela”.

Mondiali tra fine settembre e inizio ottobre. Come cambia la preparazione con questo calendario?

“Mi aspetta una stagione completamente diversa, la sfida sarà riuscire a portare la condizione fino a ottobre. La novità è che non faremo il raduno a Roccaraso, ma invece andremo in Giappone a inizio agosto, nella stessa settimana dei Giochi di Tokyo del 2020. Vogliamo testare le stesse condizioni climatiche che troveremo alle Olimpiadi. Siamo già stati a Tokorozawa nel 2018, ma in aprile, e ci hanno consigliato di tornare nel periodo di agosto per iniziare ad abituarci. Non sarà la prima esperienza a cinque cerchi, e come tale è un appuntamento che andrà preparato al meglio. La sogno e voglio arrivarci al massimo”.

Inizierai con una 35 km a San Giorgio di Gioiosa Marea il 27 gennaio. Le tappe successive?

“Sì, la prima uscita sarà su questa distanza per me non convenzionale. Dopodiché sarò in febbraio agli Assoluti indoor di Ancona. Più avanti, a maggio, la Coppa Europa di marcia ad Alytus, in Lituania, rappresenta una tappa di mezzo alla quale bisogna arrivare in forma prima di dedicarsi in tutto e per tutto ai Mondiali”.

C’è un nuovo fiore da preparare…

“Quest’anno l’altra metà sarà il granata del Qatar… Ci penserà come sempre mia mamma, qualche giorno prima di Doha”.

Foto : Colombo/Fidal