Sisma 4.9 a Catania, la scossa più violenta da quando è cominciata l’eruzione dell’Etna
Il Consiglio Nazionale dei Geologi è pronto a mettersi a disposizione e a dare supporto al Dipartimento Nazionale di Protezione civile
E’ stata di magnitudo 4.9 la forte scossa di terremoto avvenuta alle 3:18 a nord di Catania. Secondo i rilevamenti dell’Istituto nazionale di geofisica e vulcanologia (Ingv), il sisma ha avuto ipocentro a solo 1 km di profondità ed epicentro vicino ai comuni di Viagrande e Trecastagni.
Si tratta della scossa più violenta da quando è cominciata, il 24 dicembre, l’eruzione dell’Etna. Crollano case, 10 feriti, gente in strada. Lunghe crepe sui muri delle palazzine, appartamenti a soqquadro, grossi calcinacci per strada, crolli in diversi paesi del Catanese. I danni maggiori sono segnalati al momento nella zona di Zafferana Etnea, dove ci sono stati cedimenti di case vecchie e abbandonate.
È stato chiuso precauzionalmente al traffico un tratto dell’autostrada Catania-Messina, la A18, per la presenza di ‘lesioni’ sospette sull’asfalto createsi dopo la scossa. Il blocco è tra i caselli di Acireale e Giarre.
“L’Italia si conferma ancora una volta un territorio particolarmente vulnerabile a tutti i georischi, in questo caso con un combinato del rischio sismico e vulcanico, evidenziando ancora una volta che non bisogna abbassare la guardia e perseguire una necessaria prevenzione anche attraverso pianificazioni a lungo termine”. È il commento di Francesco Peduto, Presidente del Consiglio Nazionale dei Geologi dopo la scossa di terremoto di magnitudo 4.9 che si è registrata alle ore 3.19 nella notte tra il 25 e il 26 dicembre con epicentro tra Viagrande e Trecastagni, in provincia di Catania.
“Con spirito di servizio, come sempre, il Consiglio Nazionale dei Geologi è pronto a mettersi a disposizione e a dare supporto al Dipartimento Nazionale di Protezione civile, per quanto di competenza, per tutto ciò che riguarda la verifica dell’agibilità del territorio e del costruito” conclude il Presidente del CNG.
(Il Faro on line)