Vaticano: conti correnti “truccati” allo Ior, prima condanna

27 dicembre 2018 | 15:33
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Vaticano: conti correnti “truccati” allo Ior, prima condanna

Condannato a due anni e sei mesi di reclusione l’imprenditore edile romano Angelo Proietti, al quale è stato anche confiscato oltre 1 milione di euro

Città del Vaticano – Lo scorso lunedì 17 dicembre il Tribunale dello Stato della Città del Vaticano ha emesso una sentenza di condanna alla pena di anni due e mesi sei di reclusione per il reato di autoriciclaggio nei confronti dell’imprenditore edile romano Angelo Proietti, titolare di un conto corrente presso lo Ior, disponendo altresì la confisca di oltre un milione di euro che era stato sequestrato dalle Autorità vaticane già nel 2014.

Lo comunica oggi la Sala stampa della Santa Sede, che in una nota precisa: è la prima volta che nella giurisdizione vaticana viene applicato il reato previsto dall’art. 421-bis del codice penale.

“L’indagine, che ha dato luogo al processo – si si legge ancora -, è il frutto della proficua collaborazione tra l’Ufficio del Promotore di Giustizia, l’Autorità di Informazione Finanziaria (Aif) e la Gendarmeria dello Stato della Città del Vaticano nonché della cooperazione giudiziaria dello Stato italiano“.

“La pronuncia del Tribunale assume fondamentale importanza nell’ottica del sistema di prevenzione del riciclaggio e di contrasto al finanziamento del terrorismo messo a punto dallo Stato negli ultimi anni”, aggiunge la Sala stampa vaticana.

Proietti, arrestato per bancarotta fraudolenta nel maggio 2016 nell’ambito di un’inchiesta della procura di Roma, aveva conti presso lo Ior dove, secondo gli inquirenti, sono stati movimentati milioni di euro, e tramite la sua società Edil Ars vantava anche rapporti con enti del Vaticano: la Guardia di Finanza ha infatti accertato che era titolare di contratti di appalto con diverse istituzioni come l’Apsa, la Lumsa e l’Ospedale Bambino Gesù.

Grazie a una rogatoria i finanzieri hanno poi verificato che sui conti presso lo Ior Proietti incassava direttamente, venne riferito al momento dell’arresto, “ingenti pagamenti che avrebbero dovuto invece essere effettuati alla società fallita, in quanto riferibili ai lavori edili fatti dalla Edil Ars” – società che si pubblicizzava come “impresa appaltante di lavori presso lo Stato Pontificio” – per conto dell’Apsa e di enti religiosi. In particolare, su uno di questi conti nel decennio 2004-2014 Proietti ha effettuato movimentazioni in uscita (quasi esclusivamente per contanti) per circa 9,5 milioni di euro.

(Il Faro online)