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Un anno di sport, la Quadarella fa tris agli Europei e l’Olimpus scende in campo

31 dicembre 2018 | 06:05
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Un anno di sport, la Quadarella fa tris agli Europei e l’Olimpus scende in campo
Un anno di sport, la Quadarella fa tris agli Europei e l’Olimpus scende in campo
Un anno di sport, la Quadarella fa tris agli Europei e l’Olimpus scende in campo
Un anno di sport, la Quadarella fa tris agli Europei e l’Olimpus scende in campo
Un anno di sport, la Quadarella fa tris agli Europei e l’Olimpus scende in campo
Un anno di sport, la Quadarella fa tris agli Europei e l’Olimpus scende in campo

Tanti i fatti nella seconda metà dell’anno. Prosegue il racconto de Il Faro on line. Dalla scherma allo sci. Dall’atletica leggera al nuoto. La vela e il calcio, piccole glorie locali

Il Faro on line – Una notizia eccezionale irrompeva il calcio italiano, nella calda estate del 2018. E soprattutto erano i tifosi della Juventus a esultarne. A luglio, il calciatore più famoso, più talentuoso e più pagato del 21esimo secolo approdava alla corte della Vecchia Signora.

Cristiano Ronaldo arrivava a Torino in charter, mentre il mondo del calcio seguiva i Mondiali di Russia. Senza avvertire, il portoghese toccava il suolo torinese e cominciava la sua avventura. Esprimeva la sua soddisfazione a Il Faro on line allora, il giornalista storico ed esperto del mondo bianconero, Darwin Pastorin: “Lui è il colpo del secolo!”.

E una tragedia sfiorata intanto riempiva le pagine dei giornali, accanto agli articoli dell’arrivo di CR7 in Italia, e dei Mondiali in Russia, senza l’Italia. A Tham Luang, una località naturale della Thailandia, si perdeva una squadra di calcio di piccoli campioni, insieme all’allenatore. Per giorni, le telecamere di tutti i network del mondo sono state puntate sulla grotta sprofondata nella terra, aspettando buone notizie. Si muovevano i reparti speciali per riportare a casa il team intrappolato. E alla fine, tutti sani e salvi tornarono alla luce.

Ma non distava troppo da quella località, il racconto sportivo de Il Faro on line. A luglio, anche la scherma faceva parlare di sé e delle sue medaglie tricolori. Mara Navarria vinceva il suo primo titolo mondiale individuale, nella spada femminile e la squadra maschile di fioretto, composta da Daniele Garozzo, Giorgio Avola, Andrea Cassarà e Alessio Foconi, si prendeva l’oro iridato. Al Meeting della Iaaf Diamond League di Londra, Elena Vallortigara saltava 2,02 nel suo salto in alto, superando il primato di Sara Simeoni. Accendeva lo stupore e la gioia nell’atletica leggera azzurra.

Alle Universiadi, l’Italia del karate vinceva 4 medaglie. Erano i fratelli D’Onofrio a salire sul podio. Francesco campione della competizione nel kumite. Terryana prima nel kata. Ma non solo. Nella classe maschile delle forme del karate, ecco il bronzo di Mattia Busato. E un terzo posto arrivata anche da Ahmed El Sharaby nel combattimento individuale.

Ad agosto, proseguivano le gioie azzurre. Mattia Camboni si prendeva il titolo europeo nella vela. Nella classe della RsX, conquistava uno storico successo per la tavola a vela. L’Italia paralimpica calava gli assi a Berlino. Brindava l’atletica leggera del Comitato Italiano Paralimpico, lucidando le 17 medaglie conquistate (6 ori, 3 argenti e 8 bronzi) agli Europei. Tra di esse Martina Caironi faceva doppietta personale, salendo sul primo gradino del podio, nei 100 metri e ne salto in lungo. Con lei, Monica Contrafatto si prendeva l’argento nella stessa specialità. Simone Manigrasso arrivava terzo nei 100 metri maschili. Ancora sorrideva l’atletica leggera italiana. Lo faceva grazie ad uno straordinario ritorno. Gianmarco Tamberi tornava in pedana dopo l’infortunio alla caviglia. Saltava sul saccone, salendo a 2,33. Ad Eberstadt e all’aperto festeggiava con il pubblico: “Halfshave è tornato”. In questo modo, si leggeva sul comunicato della Fidal e nelle pagine sportive de Il Faro. Scendevano in vasca gli dei del nuoto italiano e si prendevano 22 medaglie a Glasgow. Agli Europei in vasca lunga, l’Italnuoto faceva incetta di allori. La regina era Simona Quadarella, che faceva indigestione di titoli. Tre ori per lei nel mezzofondo della vasca lunga. 1500, 800 e 400 metri stile libero da sogno: “Le medaglie sono spinte verso il futuro”. Avrebbe poi raccontato la neocampionessa continentale a Il Faro on line. Venivano imitati dai loro colleghi paralimpici, gli atleti della Nazionale di nuoto. Nella vicina vicina isola d’Irlanda, gli atleti paralimpici della vasca lunga riportavano a casa ben 63 medaglie. Federico Morlacchi strappava applausi e sorrisi, grazie al suo triplete. Bronzo nei 100, oro nei 400 stile e nei 200 misti.

Cominciava il campionato di calcio a 5 poi a settembre. Due le nuove realtà. E non solo per il territorio di Fiumicino. Parco Leonardo aveva finalmente le sue squadre in campo. Maschile e femminile. Da un progetto appassionato dei fratelli Berardo, condiviso con gli staff tecnici, ecco le calciatrici e i calciatori dell’OlimpusParco Leonardo sfidare le squadre laziali dei rispettivi gironi di appartenenza della Serie D, con tanti sogni e ambizioni importanti. Obiettivi perseguiti anche dai giocatori dell’Eur Torrino che, dopo la presentazione a Euroma 2, iniziavano un torneo sempre al sole. Tornava a vincere e ancora sotto il cielo italiano, la scherma paralimpica. Agli Europei di Terni, 14 allori vinti dalla Nazionale. Il titolo continentale doppio nel fioretto, in squadra e in singolo, di Bebe Vio, ha guidato una ricca spedizione di medaglie. E vincevano anche due figli del territorio di Fiumicino e Civitavecchia. Campioni d’Europa nella sciabola a squadre. Edoardo Giordan (che metteva al collo anche un bronzo individuale) e Andrea Pellegrini. Oro al collo in team. Con loro salivano sul podio anche Marco Cima e Gianmarco Paolucci. Con la scherma, gioiva pure il wheelchair italiano. Campioni del Mondo i giocatori azzurri della disciplina paralimpica e felicità senza confini del presidente Luca Pancalli: “Strepitosi!”. Commentava sul sito del Comitato Italiano Paralimpico. Eccezionali e storia scritta.

Ma la storia veniva scritta e per la prima volta anche da un combattente italiano. Nella notte del 27 settembre l’Italia voltava lo sguardo oltreoceano, grazie agli sport da combattimento. Un’occasione storica per ammirare Gabriele Cera a New York, in cima allo scintillante grattacielo dello One World. Insieme al suo allenatore Luigi Di Francia, il karateka romano rappresentava il Bel Paese sul tatami, indossando i guantini contro lo spagnolo Moreno Paz, nel circuito del karate combat mondiale. Anche Luca Maresca rappresentava in modo ottimo l’Italia. Il campione del kumite italiano metteva al collo l’oro in Premier League e dopo un lungo periodo buio di infortuni. Saliva commosso sul primo gradino del podio, ringraziando i suoi sostenitori.

Scendeva poi sotto rete l’Italia del tifo. Tutti in campo con la Nazionale italiana di pallavolo maschile, fino al quinto posto acchiappato dagli azzurri. Coach Blengini guidava i suoi ragazzi ai Mondiali italiani. E al Mandela Forum di Firenze, tutto il pubblico si entusiasmava. Prima nella partita con la Slovenia vinta e poi e con la danza dei geyser del team tricolore, guidato da capitan Zaytsev. Un grande torneo della Nazionale tricolore che vincendo il girone si è trasferita a Torino per le Final Six. E’ stata la Polonia, poi campione iridata, a conquistare la competizione.

Ma piangeva la pallavolo nazionale nel mese di ottobre. Mentre le ragazze di Mazzanti conquistavano la finale iridata in Giappone, si spegneva Sara Anzanello, dopo una lunga malattia. Campionessa mondiale in Germania nel 2002 veniva ricordata e applaudita da tutto il movimento italiano sotto rete. E anche le ragazze della pallavolo hanno onorato la sua memoria. Avrebbero voluto farlo con l’oro mondiale al collo, Il team femminile azzurro conquistava uno splendido argento, mostrando al mondo la classe di Paola Egonu e compagne. All’ora di pranzo del 19 ottobre, ecco le prime Olimpiadi partecipate per il karate. Aspettando Tokyo 2020 per i senior, ecco Rosario Ruggiero che vinceva il bronzo ai Giochi Giovanili di Buenos Aires. L’atleta delle Fiamme Oro viveva la sua favola personale, nel kumite di categoria: “Sono felicissimo, la mia medaglia per chi mi ha sempre sostenuto”. Come indicava la nota della Fijlkam.

A novembre, il judo si prendeva un alloro nel Gran Prix di The Hague. In Francia, Antonio Esposito saliva sul terzo gradino del podio, dopo essersi preso il bronzo mondiale di categoria. Si avvicinava un po’ di più allora l’obiettivo di Tokyo 2020. Ancora in gara nel circuito del judo mondiale, Esposito punta alle Olimpiadi. Nella Coppa del Mondo di scherma, Luigi Samele vinceva l’oro ad Algeri ed Enrico Berrè saliva sul terzo gradino del podio. Nel loro esordio stagionale nella sciabola individuale, i due atleti delle Fiamme Gialle donavano una doppia gioia tricolore, alla spedizione italiana. Ancora applaudivano le Fiamme Gialle. Andrea Giovannini trionfava in Giappone nel pattinaggio velocità, guidato dal suo coach Matteo Anesi. Una grande prova di mass start e con orgoglio tricolore nel cuore.

Conquistava 8 medaglie la Nazionale italiana di karate a Madrid. Una competizione vincente quella in Spagna e con direzione Olimpiadi. Hanno scalato i ranking della Wkf gli azzurri. Lo ha fatto Angelo Crescenzo, primo attualmente in classifica. Il suo oro nel kumite dei 61 chilogrammi ha fatto la storia. Luigi Busà si è preso invece l’argento nel combattimento singolo dei 75 chilogrammi e ha chiesto in sposa la sua fidanzata e compagna di Nazionale, Laura Pasqua, di fronte alla delegazione azzurra al completo. Una festa per loro. Viviana Bottaro ha vinto il bronzo nel kata e le squadre maschili e femminili della stessa specialità sono salite sul podio mondiale. Terzo posto per entrambe. Bronzo anche per Nello Maestri, Ahmed El Sharaby, Andrea Minardi, Rabia Jendoubi, Luca Maresca, Simone Marino e Michele Martina. Una battaglia con il Senegal per il team di kumite azzurro e un capitano coraggioso come Maestri a guidare i compagni sul tatami.

A dicembre, tornava il Mondiale di Madrid su Il Faro on line grazie all’intervista di Luigi Busà. Il pluricampione mondiale ed europeo di karate raccontava la sua avventura in Spagna e in una eccezionale carriera piena di successi, iniziata come un libro scritto: “Ero un cucina con mio padre. Avevo 14 anni. Mi chiese se volevo fare sul serio nel karate. Risposi di sì. Voglio essere il numero uno”. E così fu poi negli anni. E Busà ha descritto emozioni ed episodi indimenticabili. Una vasca corta vincente per l’Italia, in quei giorni. Seconda competizione di peso dell’anno agonistico e 14 medaglie  dalla Cina. Un campionato mondiale di tutto rispetto, aspettando le Olimpiadi. Tra di esse, il bronzo di Gabriele Detti nei 400 metri e l’argento di Gregorio Paltrinieri nei 1500. La Quadarella si prendeva il secondo posto nei suoi 800 metri femminili. E l’Italnuoto trionfava ancora. Si è chiuso in seguito il girone di andata per la Serie D del calcio laziale. L’Ostiamare ha terminato la prima parte del campionato a 21 punti, con grande voglia di riscatto per il 2019. E nel prossimo anno vorrà vincere il torneo del Girone G, il Trastevere di Mister Perrotti appaiato in cima alla classifica del Girone G con il Lanusei dell’ex Gardini. Staziona ancora ultima in graduatoria invece l’Anzio. Con la voglia di tornare a lottare nelle zone importanti. Sono partiti destinazione Qatar, due velisti del territorio laziale. Con l’obiettivo di battere il record in traversata atlantica, Tullio Picciolini e Gianmarco Sardi sfideranno il tempo e le onde dell’oceano per tornare vincitori a Fiumicino.

A pochi giorni da Natale, il giovane pugile Cristiano Perrone ha vinto il Trofeo Oro di Traiano, organizzato dallo Boxing Club di Fiumicino. Nella Coppa del Mondo di sci alpino, l’Italia ha fatto bis a Bormio. Oro e argento in discesa libera. Conquiste da urlo, rispettivamente di Dominik Paris e Christof Innerhofer. E Paris ha replicato sabato scorso, salendo sul primo gradino anche nel superG. E si sono susseguiti i vari eventi sportivi volti alla consegna dei Collari d’Oro. Dicembre è il mese delle premiazioni. E alla Sala delle Armi del Foro Italico, ecco i riconoscimenti ai grandi campioni dello sport italiano che hanno vinto nel 2018. Anche le Fiamme Gialle lo hanno fatto e al Salone d’Onore. Tanti i campioni gialloverdi presenti che hanno ricevuto applausi e premi. Arianna Fontana, Sofia Goggia e Filippo Tortu tra di essi. Quest’ultimo, Atleta dell’Anno per le Fiamme Gialle.

Resta il sapore delle emozioni dello sport in questo fine dell’anno. Di questo secondo semestre. Continueranno le gare, le competizioni. Mondiali, Europei. Si apriranno ufficialmente le qualifiche per le Olimpiadi e tanti campioni, nominati e non vorranno strappare il pass per Tokyo 2020. Si svolgeranno i campionati di calcio. Di pallavolo e pallacanestro. L’obiettivo sarà soprattutto metterci il cuore in campo, poi i play off come la cima del torneo verranno probabilmente da sé. Continuerà il racconto de Il Faro on line, tra le sua pagine. Mettetevi comodi..tra qualche ora si ricomincia. Buon Anno sport e Buon Anno ai nostri lettori.

Foto : Augusto Bizzi – Fijlkam – Olimpus Parco Leonardo – Karate Magazine – Claudio Spadolini – Federnuoto.it