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Bandiera della pace a Cerveteri, è guerra tra CasaPound e l’Anpi

4 gennaio 2019 | 12:49
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Bandiera della pace a Cerveteri, è guerra tra CasaPound e l’Anpi

Interviene anche il Prefetto di Roma: “Ok, ma sia distante dalle bandiere istituzionali”

Cerveteri – Una bandiera della pace esposta su un palazzo comunale accanto a quella dell’Italia, dell’Europa e della stessa città diventa un caso a Cerveteri.

Il responsabile locale di CasaPound Francesco Rossetti dopo aver chiesto al sindaco Alessio Pascucci di rimuovere la bandiera arcobaleno, ha interpellato la Prefettura di Roma sulla possibilità che questa sia esposta, e a fine dicembre da Palazzo Valentino è arrivata questa risposta: la bandiera può essere esposta ma in posizione distante e separata dalle bandiere istituzionali.

La lettera della Prefettura inviata anche agli uffici del Comune, risale al 28 dicembre. Si spiega che “attesa la rilevanza della questione già in passato oggetto di controversie in altri Comuni“, ci si è rivolti all’ufficio cerimoniale di Stato della Presidenza del Consiglio dei Ministri.

Questo ufficio “ha richiamato la normativa vigente” secondo cui “non è consentito affiancare ai simboli delle istituzioni ulteriori vessilli…che non siano espressione di enti o amministrazioni pubbliche”, riporta la missiva. In relazione alla specifica vicenda però si sottolinea che al Comune di Cerveteri “non è impedita la possibilità di esporre la bandiera della pace”, ma che questa andrà issata “in posizione distante e ben separata dalle bandiere istituzionali“.

“Avete visto la bandiera arcobaleno che svetta sulla facciata del Comune di Cerveteri? Beh, in quella posizione ha le ore contate – esulta su Fb Rossetti -. Il sottoscritto, in qualità di responsabile del nucleo di CasaPound Italia Ladispoli, per ben due volte aveva scritto al primo cittadino Pascucci” per chiederne la rimozione “ma il Sindaco non ha mai ritenuto di rispondere. Ed allora siamo stati costretti a chiedere l’intervento direttamente del Prefetto che riconosce pienamente la nostra ragione“.

Stupisce la celerità con la quale la Prefettura di Roma risponde su una questione obiettivamente di scarso interesse come quella di una bandiera che inneggia alla pace affissa nel palazzo comunale di Cerveteri – commenta in una nota il sindaco Pascucci (Italia in Comune) – mentre da ben cinque mesi non abbia trovato il tempo di rispondere ad una mia missiva inviata in relazione all’occupazione abusiva di CasaPound della sede di via Napoleone III nella Capitale“.

“Quanto alla bandiera della pace ribadisco che non è un simbolo politico ma rappresenta l’adesione della nostra città a quei valori della pace e della fratellanza che sono scritti nella Costituzione Italiana, che forse i signori di Casapound non conoscono o faticano ad apprendere. Sono pronto ad accogliere la ruspa del ministro Salvini per venire a stracciare la pericolosissima bandiera della pace“, la provocazione del sindaco di Cerveteri, evidentemente non intenzionato a rimuovere il vessillo.

Sulla questione interviene anche l’Anpi, che in un comunicato replicano alle dichiarazioni di CasaPound: “Chi ha paura della bandiera della pace? Di sicuro non i cittadini rispettosi dell’articolo 11 della Costituzione Italiana. CasaPound sì, che addirittura si è rivolta alla Prefettura con la pretesa che lo stendardo sia rimosso dalla facciata comunale dove peraltro occupa uno spazio ben separato dalle bandiere istituzionali”.

Per l’Anpi di Ladispoli-Cerveteri, “il tutto suona come una ripicca nei confronti del Sindaco Pascucci, dichiaratamente antifascista e oppositore dell’occupazione da parte di CasaPound del palazzo demaniale in via Napoleone III a Roma”.

Nell’esprimere solidarietà a Pascucci, l’Anpi ricorda come “la bandiera arcobaleno è un simbolo internazionale di pace, nel cui nome ogni anno si fanno marce. La pace è una condizione sociale, relazionale, politica, caratterizzata dalla presenza di condivisa armonia e contemporanea assenza di tensioni e conflitti“. E conclude: “La pace, bene comune, lontana dall’ideologia e dalla pratica politica di CasaPound”.

(Il Faro online)