Ostia, vandalizzato chiosco storico al Pontile: silenzio dal X Municipio

7 gennaio 2019 | 18:46
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I vandali sfondano le pareti dell’antico chiosco che il proprietario ha chiesto di poter ristrutturare: dal 2013 attende una risposta

Ostia – E’ stato il primo chiosco di frutti di mare ed è nato prima del Pontile. Per il X Municipio, però, non esiste. Meglio lasciarlo in mano ai vandali che, infatti, ne approfittano.

E’ il destino che riguarda ciò che resta del chiosco di piazzale dei Ravennati, di fianco al Pontile. Un monumento al degrado che nel 2016 RetakeRoma con il supporto di Luiss Enlabs risistemò con una nuova tinta e decori in stile marinaro sopra le scritte di ogni tipo che i teppisti avevano realizzato negli anni. Vandali che nelle notti scorse sono tornati a fare i padroni di quella piazza come di altre zone di Ostia. Ignoti, infatti, hanno divelto una palina segnaletica e usando il palo come testa d’ariete hanno sfondato le due pareti laterali del chiosco (i dettagli nel video).

Il restauro effettuato dai volontari di RetakeRoma Ostia nel 2016

Il restauro effettuato dai volontari di RetakeRoma Ostia nel 2016

Che ne vogliamo fare di questo chiosco? Se lo chiede RetakeRoma Ostiache ha posto al X Municipio una serie di domande. “In seguito agli atti vandalici degli ultimi giorni – denuncia Leandra Gargiulio, responsabile del gruppo di “pulitori” volontari – questo chiosco è diventato ‘pericoloso’ c’è ancora a terra il palo della segnaletica stradale utilizzato per spaccare il muro. È arrivato il momento che il Municipio Roma X prenda il mano la situazione. Chiediamo di chi è il chiosco? Da quanto non paga l’occupazione del suolo pubblico? Facciamo intervenire la proprietà e lo facciamo mettere in sicurezza? Lo convertiamo in qualcosa di utile e funzionale? Insomma, non lasciamo che questo piccolo miracolo venga risucchiato dal degrado“.

Nel cerchio rosso il chiosco: la cartolina è datata 1955

Nel cerchio rosso il chiosco: la cartolina è datata 1955

Abbiamo fatto una nostra indagine e abbiamo scoperto che la storia del chiosco non solo ha radici nella tradizione di Ostia ma è anche l’emblema di un’amministrazione sorda e inefficiente. Il chiosco è sorto poco prima della costruzione del Pontile della Vittoria (27 ottobre 1940) come “trasferimento” di un analogo chiosco in legno che dagli anni Trenta si trovava 100 metri più a levante, approssimativamente davanti e sul marciapiedi opposto all’attuale punto informativo turistico inutilizzato. Su quei banchi si vendevano frutti di mare.

Cartolina timbrata del 1973: il chiosco è aperto e funziona

Cartolina viaggiata del 1973: il chiosco è aperto e funziona

Il proprietario di allora era Domenico Balini, detto Mimì, marinaio di salvataggio, pescatore, palombaro e, almeno in una scena di “Poveri ma belli” di Dino Risi (1957), attore cinematografico. Morto Mimì, il chiosco è passato di proprietà a Mimmo, suo figlio, e da questo al nipote Yor Balini. E’ Yor che nel 2009 ha inoltrato richiesta al X Municipio di poter saldare tutto il pregresso della tassa di occupazione di suolo pubblico Cosap, che l’amministrazione ha quantificato (e riscosso) in 7.500 euro. Ad agosto 2012, ottemperato ai suoi doveri, il proprietario chiede all’Ufficio Tecnico di procedere al restauro del manufatto, senza finalità commerciali, ma trascorsi quattro mesi la risposta è negativa: Yor Balini, pur essendo nipote erede di Domenico Balini, non ha diritto a rivendicarne il possesso e, quindi, a procedere al restauro. Scatta l’opposizione al diniego ma da allora il X Municipio non risponde più. Tenendosi i soldi versati.

Altro curioso destino attende anche il chiosco di piazza Scipione l’Africano. Impiantato nel 1944 con regolare permesso dell’amministrazione, il X Municipio adesso ha deciso che lì non può stare. “Troppo vicino alle abitazioni ed il marciapiedi è troppo stretto” è la giustificazione addotta al proprietario. Solo che le abitazioni sono state costruite almeno 25 anni dopo ed il marciapiedi è stato ristretto dall’amministrazione con il restauro del lungomare fatto nel 2005.