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L’Inps si trasferisce, il Comune di Formia continua a perdere pezzi

14 gennaio 2019 | 14:01
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L’Inps si trasferisce, il Comune di Formia continua a perdere pezzi

Firmato il contratto di locazione: l’Inps – attualmente a Formia – si trasferirà nella vicina Gaeta, negli uffici dell’ex Tribunale di Calegna.

Formia – Era settembre del 2018 quando venne ufficializzato: Formia non era più l’ente capofila del Distretto socio sanitario, “ceduto” alla vicina Gaeta, con grande soddisfazione del sindaco Mitrano che, sorridendo, parlava di una decisione nata da un confronto costruttivo con tutti i Comuni che componevano l’Ente (Leggi qui).

Gennaio 2019. A meno di 4 mesi di distanza, una nuova “crudele” verità si affaccia su Formia: l’ufficio dell’Inps si trasferisce. Dove? Nella vicina Gaeta… negli uffici dell’ex Tribunale di Calegna (Sede anche del Giudice di Pace).

Una verità crudele perché, forse, data la posizione “strategica” tra parcheggi assenti e con praticamente affianco un distributore di carburante non era difficile pensare che, prima o poi, un trasferimento si sarebbe reso necessario.

Crudele, perché, forse, come specifica il Sindaco di Formia – gli anni scorsi “l’Inps bandì una manifestazione di interesse per locali da porre in locazione, con dimensioni adeguate sul territorio formiano” che, però, “andò deserta per mancanza proprio di locali privati e pubblici con quella tipologia.”

Crudele, perché, mentre Gaeta, al contrario proponeva locali idonei, che l’hanno poi portata all’attuale sigla dell’accordo – il reale trasferimento dovrebbe avvenire tra circa 6 mesi – come sottolineato, ancora una volta, dal sindaco Villa “l’amministrazione Pubblica di Formia all’epoca cercò di porre rimedio proponendo possibili soluzioni, definite dall’Inps inadeguate, fra i quali locali privati di Vindicio ex Asl o l’ex Pastificio Paone, già oggetto allora come oggi di sequestro giudiziario.”

Ma crudele o no, restano i fatti: Formia continua a perdere pezzi. Due ufficializzazioni in un arco di tempo breve, tra l’altro, che desta ancor più preoccupazione per il futuro di una città che è già in evidenti difficoltà. E, forse, più che andare alla ricerca di un colpevole, bisognerebbe andare a caccia di soluzioni. Per fermare, una volta per tutte, questo treno in corsa.

(Il Faro on line)