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Satta: “Contro l’erosione occorre un frangiflutti sommerso”

25 gennaio 2019 | 16:49
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Satta: “Contro l’erosione occorre un frangiflutti sommerso”

“Il porto commerciale? Dovrà e sarà invece, a 360 gradi, il vero punto di partenza di nuovo uno sviluppo del territorio”.

Fiumicino – “Non so se definirla l’ennesima bufala. Mi riferisco all’intervento di ripascimento che verrà fatto sul litorale di ponente del nostro comune. Negli ultimo trent’anni,sono stati spesi centinaia di milioni di lire e qualche milione di euro in opere senza effetto concreto, semplici palliativi atti a contrastare il fenomeno erosivo delle spiagge”. A parlare è Luigi Satta, già delegato del sindaco per la Portualità.

“Purtroppo, mi duole dirlo, sono stati investimenti fatti senza un vero progetto e veri interventi infrastrutturali per mettere in sicurezza definitiva le strutture balnearie del litorale di ponente che negli anni si sono viste portar via decine di metri di spiaggia.

È ora che la Regione Lazio elabori e finanzi un progetto simile a quell’intervento che già negli anni ’80, in fase sperimentale, è stato fatto davanti un tratto di Fregene. Il sistema era creare un frangiflutti sommerso con due obiettivi: rompere il moto ondoso e creare il giusto habitat della fauna ittica.

Allora mi chiedo: perché buttare denaro pubblico nei soliti lavori che possiamo dire inutili nel tempo? È importante che il Sindaco faccia valere la sua posizione con le altre istituzioni rispetto al problema erosivo della nostra costa.

In riferimento alle forti preoccupazioni dell’associazione Balnearia, per la costruzione del porto commerciale, opera strategica per lo sviluppo turistico anche delle località a nord del comune, sia quelle su la costa che situate all’interno, è ora che si facciano studi concreti, con le istituzioni competenti, su eventuali fenomeni erosivi della costa a causa della nuova infrastruttura.

Va detto però che oggi, senza quest’opera, il mare continua a mangiare la costa, pertanto, anche in virtù delle paure dei balneari, è ora che ognuno si prenda le proprie responsabilità, dall’Autorità del sistema portuale, alla Regione Lazio, alla Città Metropolitana,. A mio modo di vedere il porto commerciale dovrà e sarà invece, a 360 gradi, il vero punto di partenza di nuovo uno sviluppo del territorio.