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Barometro Crif: nel 2018 nel Lazio aumentano le richieste di valutazione dei crediti presentate dalle imprese

28 gennaio 2019 | 14:21
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Barometro Crif: nel 2018 nel Lazio aumentano le richieste di valutazione dei crediti presentate dalle imprese

Le evidenze dell’analisi del patrimonio informativo di EURISC – Il Sistema di Informazioni Creditizie di CRIF

Dopo un 2017 che si era caratterizzato per una contrazione del -2,5% del numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti presentate dalle imprese italiane, nel 2018 si è assistito ad una inversione di tendenza che ha riportato il comparto a segnare una seppur lieve crescita, pari a +0,9%.

Nello specifico, a differenza dei precedenti trimestri che avevano visto un ripiegamento delle richieste, l’ultimo trimestre dell’anno appena concluso ha fatto registrare un incremento del +4,1% ascrivibile totalmente alla buona performance delle società di capitali (+6,0%) in grado di compensare il trend negativo delle imprese individuali (-1,2%, rispetto allo stesso trimestre del 2017).

Queste le principali evidenze delle elaborazioni effettuate da CRIF sulla base del patrimonio informativo di EURISC – il Sistema di Informazioni Creditizie che raccoglie i dati relativi a oltre 85 milioni di posizioni creditizie, di cui oltre 9 milioni riconducibili a imprese.

La situazione nel Lazio

Per quanto riguarda il Lazio, nel 2018 il numero di richieste di valutazione e rivalutazione dei crediti da parte delle imprese è cresciuto del +4,8% rispetto all’anno precedente, con una variazione decisamente superiore a quella nazionale. Considerando il volume complessivo delle richieste in termini assoluti, la regione si posiziona al quarto posto nella classifica nazionale, guidata dalla Lombardia. Entrando nel dettaglio, l’analisi mostra un andamento positivo delle richieste sia per le società di capitali (+5,4%) che per le imprese individuali (+3,6%).
A livello provinciale, si osserva un andamento difforme, con Frosinone e Latina in cui si registrano i tassi di crescita più accentuati, con variazioni rispettivamente pari a +7,7% e +5,9%, seguite da Roma con +5,2%. Segno negativo, invece, a Viterbo e Rieti.

Province Variazione % interrogazioni (2018 su 2017)
FROSINONE +7,7%
LATINA +5,9%
RIETI -1,4%
ROMA +5,2%
VITERBO -2,9%
TOT. LAZIO +4,8%
TOT. ITALIA +0,9%
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

Per quanto riguarda l’importo medio dei crediti richiesti dalle imprese, con 80.745 Euro il Lazio si colloca sopra la media nazionale (68.301 Euro).
Il valore più elevato si registra a Roma, con 87.733 Euro, seguita da Latina, con 72.425 Euro, e da Frosinone, con 64.658 Euro mediamente richiesti dalle imprese.
Nel complesso, le dinamiche rilevate a livello di singoli territori potrebbero essere influenzate da molteplici fattori, che non sono stati oggetto di approfondimento nello studio.

Province Importo Medio (in euro) 2018
FROSINONE 64.658
LATINA 72.425
RIETI 34.039
ROMA 87.733
VITERBO 48.106
TOT. LAZIO 80.745
TOT. ITALIA 68.301
Fonte: EURISC – Il Sistema CRIF di Informazioni Creditizie

L’ultimo trimestre del 2018 ha contribuito a riportare in territorio positivo l’andamento delle richieste di credito da parte delle imprese italiane, dopo due trimestri ‘freddi’, dinamica che vede un’accelerazione da parte del Lazio – spiega Simone Capecchi, Executive Director di CRIF -. Gli ultimi dati macro-economici rendono incerte le stime di crescita del PIL nel 2019 ma il costo del denaro ancora contenuto e il trend di progressiva diminuzione dei tassi di default delle imprese ci fa essere ottimisti circa un ulteriore consolidamento delle richieste di credito anche per l’anno appena iniziato”.

“In questo contesto, per le aziende di credito si presenta l’occasione per adottare nuovi approcci e cogliere le opportunità derivanti dall’open banking e dai paradigmi di advanced analyitics per sviluppare nuovi strumenti di relazione con la clientela business e servizi a valore aggiunto in grado di soddisfarne le esigenze. Il tutto per continuare ad essere protagonisti nel favorire l’accesso al credito delle imprese e, quindi, contribuire alla crescita del Sistema Paese” – conclude Capecchi.