Coronas (FdI): “Sulle case Erp a Isolato Stazione il Comune di Fiumicino è latitante”

30 gennaio 2019 | 06:30
Share0
Coronas (FdI): “Sulle case Erp a Isolato Stazione il Comune di Fiumicino è latitante”

IL capogruppo di FdI: “L’articolo 24 parla chiaro: il Comune deve revocare la convenzione”.

Fiumicino – “La risposta all’interrogazione scritta effettuata sulla vicenda delle case Erp a Isolato Stazione, Fiumicino centro, ha dell’incredibile ed è del tutto insoddisfacente. Cento persone rischiano di perdere la casa, la propria casa, e il Comune non trova altro metodo per aiutarli che fare gli interessi del curatore fallimentare“. Lo afferma Alessio Coronas, capogruppo di Fratelli d’Italia in Consiglio comunale a Fiumicino.

“Sono cittadini che non hanno debiti – prosegue Coronas -, hanno pagato tute le rate, non sono morosi. E’ allucinante ciò che sta accadendo in uno stabile facente parte della convenzione urbanistica del Piano particolareggiato che prevedeva la cessione gratuita al patrimonio comunale del terreni destinati ad Edilizia residenziale pubblica.

La cosa che davvero è inconcepibile, non è il solo comportamento del costruttore, che non voglio commentare e che definisco inqualificabile, ma quello del Comune, dal quale il cittadino si aspetta un aiuto, una protezione. E se lo aspetta a norma di legge, non per grazia ricevuta.

E infatti nel 2017, a fronte delle gravissime inadempienze del costruttore, il Comune di Fiumicino aveva avviato la procedura di revoca della concessione, per i reiterati prezzi gonfiati sugli affitti, mai rimborsati dal concessionario agli inquilini.

A maggior ragione, dopo il fallimento arrivato nel 2018, i cittadini si aspettavano la presa in carico del problema da parte del Comune. E invece no.

All’arrivo del curatore fallimentare, il Comune di Fiumicino – ed è questo che sconcerta nella risposta – ha fatto inspiegabilmente dietrofront, lasciando gli inquilini nella mani di una curatela che minaccia sgomberi contro i legittimi assegnatari delle case se non dovessero accettare gli arbitrari prezzi di vendita imposti, prezzi peraltro mai ufficialmente comunicati.

Tutto il contrario dell’indirizzo di tutela sociale dell’edilizia residenziale pubblica. Se il Comune abdica al ruolo di garante, non utilizza gli strumenti che la Legge gli consente, e fa finta di non vedere, allora siamo di fronte ad una grave mancanza sotto il profilo politico, con buona pace della tutela dei cittadini.

Non solo, ma revocare la concessione significa anche evitare di far aggredire il valore dell’immobile dai creditori del costruttore fallito, e dunque tutelare un bene della collettività. I cittadini, infine, hanno acquisito il diritto, per convezione, di pagare il prezzo minimo garantito. Ma sono diritti per i quali nessuno spende una parola: né il curatore fallimentare, che ha altri interessi, né – e questa è la cosa che ritengo scandalosa – il nostro Comune.

L’articolo 24 parla chiaro: il Comune deve revocare la convenzione. Per parte mia – conclude – farò di tutto affinché su questa vicenda restino accesi i riflettori dell’opinione pubblica. I cittadini di Fiumicino, questi cittadini, non devono essere lasciati soli”.