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2punto11 sul registro immigrati: “Montino ‘nemico’ dei cittadini di Fiumicino”

2 febbraio 2019 | 09:27
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2punto11 sul registro immigrati: “Montino ‘nemico’ dei cittadini di Fiumicino”

“Una scelta che estromette di fatto i cittadini dai primi posti di qualsiasi graduatoria propedeutica alla fruizione dei servizi”

Fiumicino – “Dopo l’ultima uscita in fatto di immigrazione il sindaco Montino certifica in maniera netta ed inequivocabile di essere un nemico dei cittadini di Fiumicino. Non riusciamo a definire politicamente in altro modo chi, violando qualsiasi norma, si arroga il diritto di iscrivere immigrati irregolari nei registri comunali permettendogli, in tal modo, di poter usufruire di tutti i servizi che tale condizione consente.

È piuttosto evidente come una scelta del genere, considerata la situazione economica dei richiedenti asilo, estrometta di fatto i cittadini di Fiumicino dai primi posti di qualsiasi graduatoria propedeutica alla fruizione dei servizi a partire dagli asili nido per i nostri piccoli fino ad arrivare agli alloggi popolari, passando per i servizi di assistenza sociale per chi si trova in una situazione di disagio fino ad arrivare all’assistenza diretta o indiretta per i disabili“. Lo afferma una nota dell’Associazione 2punto11.

“Oltre alle ripercussioni pratiche che una decisione del genere comporta – prosegue la nota dei giovani di destra – è interessante sottolineare l’aspetto culturale della questione. È lapalissiano come una parte politica del nostro Paese ha dichiarato guerra al proprio popolo.

Provvedimenti come quelli adottati dal sindaco Montino e dalla maggioranza che lo sostiene, rientrano a pieno titolo nella vulgata culturale della sinistra che mira a distruggere la tradizione della nostra nazione, finanche sostituendone il popolo, e che ha raggiunto, ora che la sinistra vede sempre più assottigliarsi il consenso elettorale, picchi di follia difficilmente pronosticabili. Si è giunti veramente all’apice.

Emerge chiaramente come la parte progressista di questo Paese stia cercando in maniera rabbiosa e rancorosa di raggiungere ad ogni costo gli obiettivi che le lobbies finanziarie internazionali si erano prefisse: disintegrazione della cultura europea, disfacimento della carta del lavoro e conseguente sostituzione della forza lavoro, dominio della finanza sulla politica.

Ma come sempre – conclude il comunicato – questi democratici signori, troveranno la strada sbarrata da chi, come noi, ha come obiettivo ultimo la difesa del proprio popolo.