Uno scenario allarmante

Violenze sui minori: in Italia raddoppiate in dieci anni. Rompere l’assordante silenzio della politica

3 febbraio 2019 | 09:34
Share0
Violenze sui minori: in Italia raddoppiate in dieci anni. Rompere l’assordante silenzio della politica

Il carnefice è chi commette il reato. Ma il vero mostro è il silenzio, le promesse mancate e chi ha la responsabilità di agire ma si volta dall’altra parte

Di: VINCENZO TAURINO

Infanzia e Adolescenza – In occasione della giornata internazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza sono stati tanti gli allarmi lanciati sulla gravità del fenomeno dei maltrattamenti e degli abusi sui minori.

Sono 157 le raccomandazioni al Governo, ai Ministeri ed alle istituzioni italiane competenti presentate dal Gruppo di Lavoro per la Convenzione sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza (Gruppo CRC), che da tempo si occupano attivamente della promozione e tutela dei diritti delle persone di età minore in Italia.
Sono contenute nell’ultimo dei tre rapporti di monitoraggio basati sulle Osservazioni Conclusive rivolte all’Italia dal Comitato ONU sui diritti dell’infanzia e dell’adolescenza.

Tra le questioni da affrontare con urgenza, vi è la necessità di ridefinire le misure per proteggere e prevenire abusi e violenza sui minori; il contrasto della dispersione scolastica; la nomina di un garante per l’infanzia in ogni regione.

Il sottosegretario con delega alle Pari Opportunità e alle Politiche Giovanili, Vincenzo Spadafora, primo Garante Nazionale per i diritti dell’infanzia e dell’adolescenza, ha affermato che porterà avanti questa “battaglia culturale” per mettere al centro della nostra politica i diritti dei minori.

Una posizione pienamente condivisibile. Se vogliamo veramente salvare i bambini dalle tante forme di violenza e crudeltà che gli adulti mettono in atto nei loro confronti, la battaglia va fatta sul piano culturale: mettere al centro della politica i diritti dei minori.
Occuparsi dell’infanzia è e deve essere prioritario, non solo sul piano giuridico e della cura ma, in primo luogo, sul piano della prevenzione.
La vera trasformazione culturale è quella di “educare” chi ha responsabilità politiche e amministrative al rispetto dei diritti e alla tutela dell’infanzia. I temi dell’infanzia e dell’adolescenza vanno messi al centro dell’agenda politica, se per politica si intende la capacità e la volontà di costruire una comunità che possa avere un futuro.

Il futuro è invece negato a quei bambini e a quelle bambine anche nei casi in cui sindaci e politici che hanno una carica amministrativa, di fronte ad episodi di abusi e maltrattamenti, accaduti nella propria città e, come raccontano spesso le cronache e le testimonianze video delle Forze dell’ordine, nelle scuole comunali dove, in alcuni casi a commettere l’abuso è stato un loro dipendente, dopo l’azione della magistratura non hanno avviato nessuna azione concreta per capire ed eliminare le cause ed attivare un piano di prevenzione.

L’interesse superiore di un minore che ha subito violenza non può essere oggetto di un calcolo di convenienza politica o peggio ancora di strumentalizzazione politica.
Sapere e fare finta di non sapere; capire e fare finta di non capire; vedere ma girare la testa dall’altra parte; avere il dovere di intervenire, di salvaguardare i cittadini di minore età della propria comunità e non farlo è una colpa grave.

Un dovere imprescindibile di una società che si reputi civile è quello di rompere questo silenzio assordante della politica. È un dovere che spetta a tutti.

I dati della vergogna

I dati raccolti in Italia raccontano una realtà inquietante complessa, con un aumento netto delle violenze denunciate.

In Italia, ogni giorno più di 2 bambini sono vittime di violenza sessuale: si tratta di oltre 950 minori che in un anno hanno subìto questo orribile abuso.
Nel 2017 5.788 minori sono stati infatti vittime di violenze, con un +8% rispetto al 2016 e un +43% rispetto a 10 anni fa, quando erano 4.061. Abusi e violenze colpiscono soprattutto bambine e ragazze che sono il 60% delle vittime.

Preoccupanti anche i dati delle violenze sessuali, le cui vittime, per l’84% femmine, sono aumentate del 18% rispetto al 2016. In forte crescita i minori vittime di reati legati alla pedopornografia la cui produzione coinvolge per l’84% bambine e ragazze. Il reato con maggior numero di vittime rimane il maltrattamento in famiglia: 1.723 bambini in un solo anno (+6%).

Sono questi alcuni dei dati Interforce sulla violenza sui minori elaborati per il Settimo Dossier della Campagna ‘Indifesa’ di Terre des Hommes, che delinea “uno scenario allarmante“.
Anche gli atti sessuali con minorenni sono cresciuti del 13% e le vittime sono ragazze nel 79% dei casi; la corruzione di minorenni (compiere atti sessuali in presenza di bambini sotto i 14 anni) è aumentata del 24% e il 78% delle vittime sono bambine; la violenza sessuale aggravata (tra cui l’età inferiore ai 14 anni) è in aumento dell’8% (387 casi nel 2017 contro i 359 dell’anno precedente) e l’83% delle vittime sono ragazze o bambine.

Anche gli omicidi di minori sono cresciuti del 5%, 22 contro i 21 del 2016. Calano, invece, il numero delle vittime di prostituzione minorile (-35% con 71 casi contro i 109 del 2017, per il 73% femmine).

“I dati che riguardano l’Italia dimostrano – ha detto il presidente di Terre des Hommes Raffaele K. Salinari – che il lavoro da fare è ancora tantissimo, sia in termini di contrasto, sia in termini di prevenzione della violenza contro i bambini, in particolar modo contro le bambine”.

(Il Faro on line)