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Fiumicino, malato di distrofia muscolare vittima della burocrazia

4 febbraio 2019 | 06:00
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Fiumicino, malato di distrofia muscolare vittima della burocrazia

La rabbia del signor Giuliani: “La Regione Lazio eroga i fondi necessari per l’assistenza ma non controlla l’applicazione delle sue direttive in ambito comunale”

Fiumicino – Ancora una volta la burocrazia impedisce a chi ne avrebbe diritto di usufruire dei servizi messi a disposizione dello Stato. E ancora una volta, a farne le spese sono i cittadini più vulnerabili, i disabili, troppo spesso vittime di leggi e delibere “poco umane”.

Ne è convinto Luigi Giuliani, disabile affetta da una grave forma di distrofia muscolare progressiva residente a Fiumicino. La sua malattia lo rende totalmente dipendente da chi lo assiste. Luigi usufruisce dell’assistenza domiciliare indiretta messa a disposizione dal Comune.

Un’assistenza prigioniera anch’essa della burocrazia.  “Recentemente c’è stato un ulteriore peggioramento delle mie condizioni di salute – racconta Luigi a Il Faro online -. E, come previsto dal regolamento comunale, ho avuto il 16 gennaio scorso un incontro con la commissione valutativa composta dal un medico della Asl e da un’assistente sociale del comune”.

Durante l’incontro, è stata messa al vaglio tutta la mia documentazione attestante le variate condizioni di salute ed è stata compilata, come da regolamento, la scheda Svamdi (Scheda per la Valutazione Multidimensionale delle persone con disabilità) con la quale si assegna un punteggio che va a quantificare il numero di ore settimanali di assistenza spettanti. Ebbene, nonostante cinque certificati di aggravamento, da 63 punti, su una scala di 100, la commissione mi ha assegnato un solo punto in più, naturalmente inutile ai fini dell’aumento delle ore di assistenza.

Per il signor Giuliani, questo “è un risultato inaccettabile!“. “Non tanto per l’operato della commissione – spiega -quanto all’inadeguatezza della scheda stessa Svamdi creata dalla Regione Lazio, che eroga i fondi necessari per l’assistenza. Un ente che non controlla oltre l’applicazione delle sue direttive in ambito comunale“.

Secondo Luigi, “il Comune di Fiumicino attualmente rispetta solo in parte la delibera regionale n°223/2016, ovvero impone il licenziamento del famigliare-assistente (mia moglie nel caso) ma non fa osservare gli altri punti, ovvero i seguenti obblighi:
assistenti con qualifica di Oss (operatore socio sanitario);
– apertura di un registro per gli Oss disponibili sul territorio;
– assicurazione Rct;
– tranciabilità dei pagamenti agli assistenti“.

Luigi non accetta quanto gli sia accaduto; quanto descritto nella sua lettera, piena di sdegno, per il signor Giuliani, “è di una gravità estrema, perché se da una parte c’è la mia famiglia ridotta in condizioni di semipovertà, dall’altra c’è l’ampia libertà di aggirare i regolamenti esistenti”.

E annuncia battaglie legali: “Non mi fermerò a questa lettera di protesta, se il Comune di Fiumicino e la Regione Lazio continueranno a ignorare questo stato di illegalità denuncerò il tutto all’autorità giudiziaria“.

(Il Faro online)