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Manuel, la sentenza dei medici: “Vivrà sulla sedia a rotelle”

5 febbraio 2019 | 19:42
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Manuel, la sentenza dei medici: “Vivrà sulla sedia a rotelle”

Il proiettile che ha colpito Manuel ha determinato “una lesione midollare completa” all’altezza della undicesima vertebra. Proposta fiaccolata all’Axa

Roma – Manuel, il ventenne nuotatore ferito da un colpo d’arma da fuoco all’Axa in strada nella notte tra sabato e domenica, non potrà più camminare. E la prognosi di guarigione non è stata ancora sciolta.

La drammatica conferma è arrivata dall’equipe medica del San Camillo dove il giovane di Treviso è ricoverato dalla mattina di domenica 3 febbraio (QUESTO IL FATTO). «C’è una lesione midollare completa – ha spiegato il professor Alberto Delitala, direttore del Dipartimento di Neuroscienze dell’ospedale San Camillo di Roma – Questo purtroppo vuol dire che con le attuali conoscenze della scienza neurologica al momento consideriamo che non possa esserci una ripresa funzionale del movimento delle gambe». «La possibilità di riacquisto del movimento delle gambe con le conoscenze mediche attuali – ha aggiunto – non è possibile». Un esito che, purtroppo, era già stato ventilato in questo articolodi lunedì 4 febbraio.

Il ragazzo, ha detto Emiliano Cingolani, anestesista e responsabile Centro Rianimazione 1 del San Camillo «non è ancora in grado di comprenderlo perchè il dosaggio sedativo, di analgesia, a cui è sottoposto non gli permette una chiara comprensione di quello che sta succedendo». «Non è ancora possibile sciogliere la prognosi – ha detto Cingolani – perchè siamo troppo vicini all’intervento che è stato molto complesso e multidisciplinare. Dobbiamo ancora aspettare qualche giorno per considerarlo fuori pericolo perchè le complicanze sono sempre possibili in questa delicata fase». «Appena i colleghi lo riterranno fuori pericolo e lo avvieranno a uno svezzamento dal respiratore – ha detto Delitala – imposteremo un trasferimento in un centro di riabilitazione per consentire al paziente di riprendere una vita anche in presenza di una lesione midollare».

Le speranze affidate alla ricerca scientifica

Le speranze perchè Manuel possa tornare a muovere gli arti sono affidate alla ricerca scientifica e a possibili risultati non certo a breve termine. In futuro, infatti, potrebbero arrivare nuove terapie, ora sono solo in fase di studio, in grado di fargli riprendere almeno qualche movimento. Lo afferma Marco Molinari, direttore del Centro Spinale dell’Irccs Santa Lucia di Roma. «Premetto che possiamo parlare solo in generale, non avendo a disposizione i dati specifici del paziente, ma questo è un momento estremamente interessante per la riabilitazione. Detto questo il ragazzo deve prima di tutto lavorare per ottenere la migliore vita possibile con la sua condizione, prendere coscienza della malattia e delle autonomie che sono comunque raggiungibili. Una volta ottenuto questo non deve perdere la speranza, perchè nella ricerca in questo settore le novità e le scoperte arrivano con ritmo di mesi, neanche di anni». Al momento ci sono diversi gruppi nel mondo che stanno cercando il modo di far riguadagnare i movimenti a chi subisce una lesione spinale. «Due gruppi principali in Usa e Europa stanno studiando un approccio multidisciplinare che si basa sia sulla fisioterapia che sulla neuromodulazione ottenuta con farmaci che stimolano la formazione delle fibre nervose con risultati molto promettenti. In Usa alcuni soggetti che avevano una lesione completa sono riusciti con un lavoro di un anno ad avere la ripresa di alcuni segni motori. Non hanno ripreso il controllo degli arti, ma è comunque qualcosa che poco tempo fa si pensava impossibile. Anche a Losanna si sta lavorando su un approccio simile, mentre noi siamo in collaborazione con l’università di Zurigo in un progetto che prevede di iniettare entro 28 giorni dal trauma un farmaco che aiuta la rigenerazione, siamo già alla fase 2 della sperimentazione sull’uomo. A questi, basati sulla rigenerazione delle fibre, si aggiungono altri tipi di intervento che prevedono invece la sostituzione delle funzioni del midollo, ad esempio con esoscheletri o altri dispositivi, anche questi molto promettenti e in fase di test, anche se ancora preliminari, sull’uomo. È proprio questa la novità principale di questo periodo, finalmente dopo decenni di studio si sta passando dagli esperimenti in laboratorio e sugli animali a quelli sull’uomo».

I messaggi di sostegno

Intanto al ferito attraverso i social arrivano messaggi di sostegno e di coraggio. «Forza Manuel! Da nuotatore quale sei ti dico ‘Forza e coraggio, lotta e non mollare mai». È, per esempio, il messaggio che l’ex capitano della nazionale italiana di nuoto, Filippo Magnini, gli ha mandato via social. «Assurdo quello che ti è successo, assurdo quello che stai passando, assurdo quello che sta vivendo la tua famiglia – aggiunge Magnini Filomagno82Prego e spero che avvenga il miracolo e che vada tutto a posto». E Marco Orsi, un altro campione di nuoto, aggiunge: “Non ci sono parole! Il proprio sogno visto svanire nel nulla per mano di questi delinquenti a piede libero. Non hanno considerazione della vita. Forza Manuel, ti aspettiamo in piscina con noi“. Su facebook c’è chi ha lanciato l’idea di una fiaccolata. “Amici dell’ AXA, di Palocco, riuniamoci sabato pomeriggio alle 17 in Piazza Eschilo, accanto al giornalaio per testimoniare il dolore e la sofferenza della nostra sana comunità per una ragazzo ed una famiglia così sfortunati. No alle armi, no alla violenza, si alla condivisione e all’empatia“.

La caccia ai responsabili

Riguardo alle indagini, la fidanzata sedicenne di Manuel, anche lei nuotatrice, che quella sera era con lui, è stata ascoltata diverse volte dagli investigatori per ricostruire quanto accaduto in quei drammatici attimi. La polizia continua ad ascoltare anche le persone che sabato si trovavano nel pub, per cercare di fare luce sulla rissa nel locale, che avrebbe preceduto il ferimento di Manuel. Un lavoro, quello che stanno conducendo gli investigatori, non certo semplice visto il clima di omertà nella zona. Uno dei partecipanti, come segnala questo articolo, è stato individuato. Gli accertamenti continuano e resta in piedi la pista dello scambio di persona.