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Ladispoli, anche l’Aned dice “No” a Piazza Almirante

10 febbraio 2019 | 06:00
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Ladispoli, anche l’Aned dice “No” a Piazza Almirante

L’Associazione Nazionale Ex Deportati dai campi nazisti: “Profonda indignazione per la volontà di intitolare una piazza ad un esponente del fascismo’”

Ladispoli – Si allunga la lista del fronte del “no” Piazza Almirante a Ladispoli. Ora a scendere in campo è l’Aned, Associazione Nazionale Ex Deportati. Si tratta di una associazione formata dagli ultimi sopravvissuti ai lager nazisti e dai loro discendenti.

Un’altra lettera arriva sul tavolo della Prefettura di Roma dopo la petizione popolare del Comitato cittadino, le missive dei Consiglieri comunali e regionali, delle associazioni, dei partiti del territorio.

A questo schieramento si aggiunge la contrarietà della comunità ebraica metropolitana, del mondo studentesco e quella cattolica espressa sulle testate Avvenire e Famiglia Cristiana senza dimenticare che la Parrocchia del sacro Cuore propone di intitolare la piazza in questione a Marco Vannini.

Nessun segnale, ricordano dal Comitato No Piazza Almirante, arriva però dall’Amministrazione Grando, promotrice dell’intitolazione della piazza a Giorgio Almirante. Di seguito il testo integrale della lettera Aned a firma del Presidente, Aldo Pavia:

Facendo seguito alla richiesta di non autorizzare l’intitolazione di una piazza all’On. Giorgio Almirante inoltratavi da Consiglieri comunali di Ladispoli, in qualità di Presidente della Sezione romana dell’Aned, desidero portarvi a conoscenza sia della nostra condivisione di quanto nella suddetta richiesta viene sostenuto, sia della nostra più profonda indignazione di fronte alla volontà di intitolare una piazza ad un personaggio non di secondo piano, ma convinto esponente del regime fascista, sia prima del 25 luglio 1943, sia dopo l’8 settembre 1943 nella Repubblica Sociale Italiana.

Che l’On. Almirante mai abbia avuto alcun ripensamento in merito al suo passato lo ebbe a dimostrare in una lettera, su carta intestata Movimento Sociale-Destra Nazionale, in data 17 novembre 1986, indirizzata ad una parlamentare della Camera dei Deputati, nel corpo della quale si possono leggere queste parole: “Puoi stare certa che il mio ultimo respiro sarà fascista, nel nostro senso del termine, perché per me, per noi, si tratta della battaglia della vita. Sei autorizzata a sbattere in faccia a chicchessia questa mia lettera, che non è confidenziale”.

Parrebbe inutile dopo queste parole, aggiungere altro, in particolare sull’attività dell’On. Almirante prima e dopo il 25 aprile 1945. Ma non è possibile tuttavia non ricordare la sua firma su di un manifesto della RSI che ordinava la fucilazione dei giovani che si rifiutavano di combattere per il fascismo ed ancor più non è possibile non ricordare il suo razzismo ed antisemitismo che lo portò a porre la sua firma sul “Manifesto degli scienziati razzisti”, assumendo anche l’incarico di Segretario di Redazione della rivista “La difesa della Razza”.

Anche solo per quanto fin qui esposto, l’Aned non può accettare che a Ladispoli, come altrove, si ritenga di intitolare all’On. Almirante alcun luogo pubblico, via, piazza o quanto altro. Se ciò dovesse accadere, suonerebbe grave offesa alla vocazione democratica ed antifascista della nostra Società.

(Il Faro online)