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Report Alac: 152 segnalazioni di illeciti nel 2018

12 febbraio 2019 | 12:57
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Report Alac: 152 segnalazioni di illeciti nel 2018

La Campania è la regione con il maggior numero di casi. Tra le province spiccano Roma, Napoli, Torino e Cagliari

Sono 152 le segnalazioni di corruzione ricevute nel 2018 da Transparency International Italia attraverso la piattaforma Alac, canale che dal 2014 offre a tutti i cittadini la possibilità di ricevere assistenza qualora vengano a conoscenza di illeciti o comportamenti contrari all’interesse pubblico. Dal suo avvio, sono state 618 le segnalazioni ricevute. Questi e altri dati sono illustrati nel report 2018 A voce alta pubblicato oggi da Transparency International Italia.

“Il 2018 è stato un anno di svolta perché è stato il primo da quando è entrata in vigore la nuova legge a tutela di chi segnala casi di corruzione all’interno del proprio ente, i whistleblower” ha dichiarato Giorgio Fraschini, esperto di whistleblowing di Transparency International Italia e responsabile della piattaforma ALAC “nonostante la nuova legge che introduce importanti tutele ed il canale informatico per ricevere le segnalazioni recentemente attivato dall’Autorità Nazionale Anticorruzione, i dubbi dei semplici cittadini sul come e a chi rivolgersi sono ancora tanti”.

Chi segnala?

Secondo i dati riportati nel report, la Campania è la regione da cui arriva il maggior numero di segnalazioni (24) seguita da Lazio (21) e Lombardia (16). Tra le province spiccano Roma, con 18 casi, Napoli (13), Torino e Cagliari, entrambe con 9.
Il segnalante “tipo” è uomo (nel 40% dei casi) di età compresa tra i 40 e 54 anni. Nel 66% dei casi è testimone e solo per il restante 34% è vittima del caso che segnala.

In un caso su 3, chi segnala è un whistleblower, ovvero dipendente dell’ente oggetto della segnalazione, un trend in lieve aumento rispetto all’anno precedente, segnale che forse la legge sulla tutela dei segnalanti inizia a mostrare i primi effetti.
Tuttavia, la fiducia rispetto alla tutela della propria identità non è ancora piena: il 55% di chi segnala preferisce restare anonimo, anche se la percentuale è in netto calo rispetto al 2017 (61%).

Quali casi vengono segnalati?

Tra le tipologie di illecito più frequenti dominano i casi di favoritismo e clientelismo (41 su 152), seguiti da frodi e violazioni contabili (34 segnalazioni) e abuso di posizione pubblica (14).

I fatti portati all’attenzione dello staff ALAC si riferiscono in gran parte all’ambito pubblico: il 71% delle segnalazioni riguarda un ente pubblico e solo il 26% un soggetto privato. La sanità si conferma tra i settori più critici con 34 segnalazioni, seguita dalla pubblica amministrazione (24) e dal settore dell’educazione (11), in cui si evidenziano soprattutto casi di assenteismo nelle scuole e di anomalie nelle nomine universitarie. Tra i casi più emblematici ricevuti lo scorso anno c’è quello dell’ospedale di Varese, dove era stato creato un reparto “fantasma”, un cosiddetto “Pronto Soccorso 2” per giustificare il ricovero di un numero di pazienti incompatibile con il numero di posti letto.

“Cerchiamo di dare un supporto a tutti coloro che ci scrivono e che ci chiedono soprattutto di aiutarli a segnalare nel modo più corretto e ai destinatari più adeguati. Rivolgersi a Transparency Italia prima ancora di inviare una segnalazione ufficiale può essere fondamentale per evitare degli errori nella segnalazione che potrebbero poi comprometterne l’esito” conclude Giorgio Fraschini.
I rischi di una segnalazione tardiva sono evidenti nella storia di Massimo Pappacena, una delle prime persone che si sono rivolte ad ALAC, purtroppo solo dopo aver segnalato delle anomalie presso l’ente pubblico per cui lavorava ed essere stato licenziato. In questo caso e in casi simili, l’aiuto di ALAC non può che essere parziale e meno efficace.

www.transparency.it

(Il Faro on line)