Manuel dal San Camillo alla riabilitazione: “Adesso inizia l’allenamento”

18 febbraio 2019 | 18:41
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Il nuotatore rimasto paralizzato per la sparatoria dell’Axa ha iniziato la terapia di riabilitazione e ringrazia l’equipe del San Camillo

Roma – Parole d’apprezzamento per l’equipe dell’ospedale San Camillo ma anche l’impegno a dare il massimo per recuperare il prima possibile ciò che la sua condizione fisica gli consente.

E’ un messaggio di gratitudine ma anche pieno di speranza quello che Manuel, il nuotatore trevigiano rimasto paralizzato per un colpo di pistola sparatogli contro all’Axa domenica 3 febbraio, lancia dal letto della clinica riabilitativa Santa Lucia. Per solidarizzare con il ragazzo e incoraggiarlo duemila persone sono scese in strada nel quartiere. 

Nel centro specializzato in patologie spinali disteso lungo la via Ardeatina, Manuel è arrivato dopo aver lasciato l’ospedale San Camillo dove era stato ricoverato in terapia intensiva subito dopo il trasferimento dall’ospedale Grassi di Ostia. «Darò tutto quello che ho per tornare il prima possibile, perché qui ci voglio rimanere poco». Queste le parole del giovane espresse in un video pubblicato sui social subito dopo aver lasciato il San Camillo di Roma, dove è stato ricoverato in terapia intensiva dal 3 febbraio scorso. «Adesso inizia l’allenamento», dice nel video registrato alla clinica Santa Lucia, sempre a Roma, dove inizierà la riabilitazione.

«Da oggi per Manuel inizia una nuova sfida e saremo al suo fianco per aiutarlo. Può contare su una famiglia stupenda e una comunità che gli si è stretta attorno e sono certo non farà mancare il suo affetto e il suo appoggio». Lo dichiara in una nota l’Assessore alla Sanità e l’Integrazione Sociosanitaria della Regione Lazio Alessio D’Amato, parlando di Manuel. Dopo il ricovero presso l’ospedale San Camillo Manuel è ora pronto alla fase di riabilitazione. «Voglio ringraziare Manuel che ha voluto rivolgere delle belle parole di ringraziamento alle ‘persone fantastiche’ che lavorano presso una struttura d’eccellenza come il San Camillo -prosegue D’Amato- L’equipe e il personale infermieristico dell’ospedale romano che sin dal suo ricovero hanno seguito e fornito a Manuel la migliore assistenza. Un team multidisciplinare che ha messo insieme chirurghi, rianimatori, neurochirurghi, anestesisti e psicologi per supporto psicologico. Oggi inizia una nuova fase e voglio rivolgere un grande in bocca al lupo a Manuel», conclude.