Ostia, notti di teppisti e di buio profondo

19 febbraio 2019 | 09:44
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Ostia, notti di teppisti e di buio profondo

Finestrini delle auto spaccate dai teppisti in diverse zone, complice anche l’illuminazione pubblica inspiegabilmente spenta

Ostia – Sono notti di teppisti che spadroneggiano danneggiando le auto solo per il gusto di farlo. E sono pure notti di buio profondo, con i lampioni spenti in varie zone e per questo complici dei malintenzionati.

Da qualche notte le strade di Ostia piombano nella prepotenza e nella paura. Bande di giovanissimi teppisti si muovono lungo i marciapiedi spaccando i vetri delle auto in sosta senza alcun motivo, solo per il gusto di causare danni diffusi. Decine di automobilisti hanno fatto la sgradita scoperta al mattino, andando a recuperare la loro vettura per raggiungere il posto di lavoro o accompagnare i figli a scuola.

Finestrini spaccati sulle auto in via delle Gondole

Finestrini spaccati sulle auto in via delle Gondole

E’ successo, per esempio, tra sabato e domenica notte in via delle Gondole e via dei Traghetti, a ridosso di via delle Baleniere. Ed era già accaduto nel passato fine-settimana. I vandali spaccano i finestrini solo per il piacere di procurare un danno. E, infatti, dalle auto non mancava nulla. “E’ un gruppo di pischelli che gira di notte facendo solo casini – racconta una testimone – Anche a me lo hanno fatto. Hanno spaccato il finestrino, senza rubare niente, solo per fare il danno“.

Lampioni spenti sulle strade del Centro Storico

Lampioni spenti sulle strade del Centro Storico

Stessa sorte nel Centro storico, tra piazza Tor San Michele, via Rutilio Namaziano e via della Marina. Qui c’è l’aggravante del buio pesto nel quale le strade sprofondano con la chiusura dei negozi e lo spegnimento delle insegne. “Ho trovato mezzo Centro storico al buio – racconta MauroOre 4,35, via della Marina, isola pedonale piazza Anco Marzio, le due entrate pedonali da via della Marina e da via della Stazione Vecchia, via di santa Monica, persino davanti al X Municipio: tutto al buio ma possibile che la gente deve camminare in mezzo ai barboni che dormono non sapendo neppure dove poggiare i piedi?“. I portici di piazza della Stazione Vecchia e quelli di via della Marina di notte diventano ricoveri per gli sbandati. Di giorno restano giacigli e materassi a testimoniare dell’esistenza di quegli invisibili.