Finestrini delle auto spaccate dai teppisti in diverse zone, complice anche l’illuminazione pubblica inspiegabilmente spenta
Ostia – Sono notti di teppisti che spadroneggiano danneggiando le auto solo per il gusto di farlo. E sono pure notti di buio profondo, con i lampioni spenti in varie zone e per questo complici dei malintenzionati.
Da qualche notte le strade di Ostia piombano nella prepotenza e nella paura. Bande di giovanissimi teppisti si muovono lungo i marciapiedi spaccando i vetri delle auto in sosta senza alcun motivo, solo per il gusto di causare danni diffusi. Decine di automobilisti hanno fatto la sgradita scoperta al mattino, andando a recuperare la loro vettura per raggiungere il posto di lavoro o accompagnare i figli a scuola.
E’ successo, per esempio, tra sabato e domenica notte in via delle Gondole e via dei Traghetti, a ridosso di via delle Baleniere. Ed era già accaduto nel passato fine-settimana. I vandali spaccano i finestrini solo per il piacere di procurare un danno. E, infatti, dalle auto non mancava nulla. “E’ un gruppo di pischelli che gira di notte facendo solo casini – racconta una testimone – Anche a me lo hanno fatto. Hanno spaccato il finestrino, senza rubare niente, solo per fare il danno“.
Stessa sorte nel Centro storico, tra piazza Tor San Michele, via Rutilio Namaziano e via della Marina. Qui c’è l’aggravante del buio pesto nel quale le strade sprofondano con la chiusura dei negozi e lo spegnimento delle insegne. “Ho trovato mezzo Centro storico al buio – racconta Mauro – Ore 4,35, via della Marina, isola pedonale piazza Anco Marzio, le due entrate pedonali da via della Marina e da via della Stazione Vecchia, via di santa Monica, persino davanti al X Municipio: tutto al buio ma possibile che la gente deve camminare in mezzo ai barboni che dormono non sapendo neppure dove poggiare i piedi?“. I portici di piazza della Stazione Vecchia e quelli di via della Marina di notte diventano ricoveri per gli sbandati. Di giorno restano giacigli e materassi a testimoniare dell’esistenza di quegli invisibili.