Abusi su minori, il Papa: “Crimini abominevoli che vanno cancellati dalla faccia della terra”

24 febbraio 2019 | 12:20
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Abusi su minori, il Papa: “Crimini abominevoli che vanno cancellati dalla faccia della terra”

Nella Sala Regia la messa conclusiva del Summit sulla protezione dei minori. Il Pontefice: “Sarà il santo Popolo di Dio a liberarci dalla piaga del clericalismo, che è il terreno fertile per tutti questi abomini”

Città del Vaticano – “Faccio un sentito appello per la lotta a tutto campo contro gli abusi di minori, nel campo sessuale come in altri campi, da parte di tutte le autorità e delle singole persone, perché si tratta di crimini abominevoli che vanno cancellati dalla faccia della terra: questo lo chiedono le tante vittime nascoste nelle famiglie e in diversi ambiti delle nostre società”.

Si conclude con queste parole, pronunciate da Papa Francesco al termine della Santa Messa domenicale, il Summit sulla protezione dei minori, voluto dallo stesso Bergoglio per trovare “non semplici e scontate condanne, ma misure concrete ed efficaci da predisporre” contro la piaga degli abusi, sessuali e di potere, commessi da sacerdoti cattolici in diverse parti del mondo.

Tra gli affreschi cinquecenteschi della Sala Regia, dove ieri si era celebrata la liturgia penitenziale (leggi qui), il Pontefice tuona contro il “clericalismo”, “terreno fertile per tutti questi abomini”, pronunciando, ancora una volta, un mea culpa. Ringrazia i vescovi, i cardinali e i patriarchi “per lo spirito ecclesiale e l’impegno concreto mostrato con tanta generosità”.

Menziona poi le “Best Practices” formulate, sotto la guida dell’Organizzazione Mondiale della Sanità, da un gruppo di dieci agenzie internazionali che ha sviluppato e approvato un pacchetto di misure chiamato “Inspire“, ovvero sette strategie per porre fine alla violenza contro i bambini.

Il problema del “silenzio”

“Il nostro lavoro ci ha portato a riconoscere, una volta in più, che la gravità della piaga degli abusi sessuali su minori è un fenomeno storicamente diffuso purtroppo in tutte le culture e le società“, fa notare il Papa, ricordando che “è diventata, solo in tempi relativamente recenti, oggetto di studi sistematici, grazie al cambiamento della sensibilità dell’opinione pubblica su un problema in passato considerato tabù“.

Eppure, “ancora oggi le statistiche disponibili sugli abusi sessuali su minori, stilate da varie organizzazioni e organismi nazionali e internazionali (Oms, Unicef, Interpol, Europol e altri), non rappresentano la vera entità del fenomeno, spesso sottostimato principalmente perché molti casi di abusi sessuali su minori non vengono denunciati, in particolare quelli numerosissimi commessi nell’ambito famigliare”.

Per Bergoglio, “dietro a questa riluttanza ci può essere la vergogna, la confusione, la paura di vendetta, i sensi di colpa, la sfiducia nelle istituzioni, i condizionamenti culturali e sociali, ma anche la disinformazione sui servizi e sulle strutture che possono aiutare”.

L’angustia purtroppo porta all’amarezza, addirittura al suicidio, o a volte a vendicarsi facendo la stessa cosa. L’unica cosa certa è che milioni di bambini nel mondo sono vittime di sfruttamento e di abusi sessuali.

Violenza domestica

Papa Francesco passa quindi ad elencare “i dati generali – a mio avviso sempre parziali – a livello globale, poi Europeo, Asiatico, Americano, Africano e dell’Oceania, per dare un quadro della gravità e della profondità di questa piaga nelle nostre società”.

La prima verità che emerge dai dati disponibili è che chi commette gli abusi, ossia le violenze (fisiche, sessuali o emotive) sono soprattutto i genitori, i parenti, i mariti di spose bambine, gli allenatori e gli educatori. Inoltre, secondo i dati Unicef del 2017 riguardanti 28 Paesi nel mondo, su 10 ragazze che hanno avuto rapporti sessuali forzati, 9 rivelano di essere state vittime di una persona conosciuta o vicina alla famiglia.

Teatro di violenze, prosegue, “non è solo l’ambiente domestico, ma anche quello del quartiere, della scuola, dello sport e, purtroppo, anche quello ecclesiale”.

Pornografia e turismo sessuale

Il Pontefice pone quindi l’accento sul web: dagli studi effettuati negli ultimi anni, infatti, “sul fenomeno degli abusi sessuali su minori emerge che lo sviluppo del web e dei mezzi di comunicazione ha contribuito a far crescere notevolmente i casi di abusi e violenze perpetrati on line”.

La diffusione della pornografia sta dilagando rapidamente nel mondo attraverso la Rete. La piaga della pornografia ha assunto dimensioni spaventose, con effetti deleteri sulla psiche e sulle relazioni tra uomo e donna, e tra loro e i bambini. Un fenomeno in continua crescita. Una parte molto considerevole della produzione pornografica ha, tristemente, per oggetto i minori, che così vengono gravemente feriti nella loro dignità. Gli studi in questo campo documentano che ciò avviene in modi sempre più orribili e violenti; si arriva all’estremo degli atti di abuso su minori commissionati e seguiti in diretta attraverso la Rete.

Altra piaga, prosegue il Santo Padre, è il turismo sessuale: “secondo i dati 2017 dell’Organizzazione Mondiale del Turismo, ogni anno nel mondo tre milioni di persone si mettono in viaggio per avere rapporti sessuali con un minore“.

Significativo il fatto che gli autori di tali crimini, nella più grande parte dei casi, non riconoscono che quello che stanno commettendo è un reato.

La società odierna, dunque, si trova davanti “a un problema universale e trasversale che purtroppo si riscontra quasi ovunque”. E ammonisce: “Dobbiamo essere chiari: l’universalità di tale piaga, mentre conferma la sua gravità nelle nostre società, non diminuisce la sua mostruosità all’interno della Chiesa“.

Un Dio tradito

“La disumanità del fenomeno a livello mondiale diventa ancora più grave e più scandalosa nella Chiesa, perché in contrasto con la sua autorità morale e la sua credibilità etica”, sottolinea Francesco. Un sacerdote che abusa diventa “uno strumento di satana”.

Negli abusi noi vediamo la mano del male che non risparmia neanche l’innocenza dei bambini. Non ci sono spiegazioni sufficienti per questi abusi nei confronti dei bambini. Umilmente e coraggiosamente dobbiamo riconoscere che siamo davanti al mistero del male, che si accanisce contro i più deboli perché sono immagine di Gesù.

In questa prospettiva, la Chiesa “si sente chiamata a combattere questo male che tocca il centro della sua missione: annunciare il Vangelo ai piccoli e proteggerli dai lupi voraci”.

E ribadisce: “Se nella Chiesa si rilevasse anche un solo caso di abuso – che rappresenta già di per sé una mostruosità – tale caso sarà affrontato con la massima serietà. Infatti nella rabbia, giustificata, della gente, la Chiesa vede il riflesso dell’ira di Dio, tradito e schiaffeggiato da questi disonesti consacrati”.

L’eco del grido silenzioso dei piccoli, che invece di trovare in loro paternità e guide spirituali hanno trovato dei carnefici, farà tremare i cuori anestetizzati dall’ipocrisia e dal potere. Noi abbiamo il dovere di ascoltare attentamente questo soffocato grido silenzioso”, sottolinea il Pontefice.

L’abuso di potere

Eppure, prosegue il Papa, “è difficile comprendere il fenomeno degli abusi sessuali sui minori senza la considerazione del potere, in quanto essi sono sempre la conseguenza dell’abuso di potere”.

L’abuso di potere è presente anche nelle altre forme di abusi di cui sono vittime quasi ottantacinque milioni di bambini, dimenticati da tutti: i bambini-soldato, i minori prostituiti, i bambini malnutriti, i bambini rapiti e spesso vittime del mostruoso commercio di organi umani, oppure trasformati in schiavi, i bambini vittime delle guerre, i bambini profughi, i bambini abortiti e così via.

E ribadisce: “Tenendo conto della sua ampiezza e profondità umana, oggi non è altro che la manifestazione attuale dello spirito del male. Senza tenere presente questa dimensione rimarremo lontani dalla verità e senza vere soluzioni”.

Siamo davanti a una manifestazione del male, sfacciata, aggressiva e distruttiva. Dietro e dentro questo c’è lo spirito del male il quale nel suo orgoglio e nella sua superbia si sente il padrone del mondo e pensa di aver vinto. E questo vorrei dirvelo con l’autorità di fratello e di padre, certo piccolo, ma che è il pastore della Chiesa che presiede nella carità: in questi casi dolorosi vedo la mano del male che non risparmia neanche l’innocenza dei piccoli. E ciò mi porta a pensare all’esempio di Erode che, spinto dalla paura di perdere il suo potere, ordinò di massacrare tutti i bambini di Betlemme.

L’obiettivo della Chiesa, dunque, “sarà quello di ascoltare, tutelare, proteggere e curare i minori abusati, sfruttati e dimenticati, ovunque essi siano”.

Tuttavia, “la Chiesa, per raggiungere tale obiettivo, deve sollevarsi al di sopra di tutte le polemiche ideologiche e le politiche giornalistiche che spesso strumentalizzano, per vari interessi, gli stessi drammi vissuti dai piccoli”.

“Best Practices”

Da qui un appello alla collaborazione fra tutte le Istituzioni della società “per sradicare tale brutalità dal corpo della nostra umanità, adottando tutte le misure necessarie già in vigore a livello internazionale e a livello ecclesiale“.

Ecco la menzione delle “Best Practices”: avvalendosi di queste linee-guida, “la Chiesa, nel suo itinerario legislativo, grazie anche al lavoro svolto negli anni scorsi dalla Pontificia Commissione per la Tutela dei Minori e al contributo di questo nostro incontro, si concentrerà” sulla “tutela dei bambini” , sull’ “accompagnamento delle persone abusate”, senza dimenticare il “mondo digitale”. Ma anche “il turismo sessuale”, che va combattuto, non solo con la “repressione giudiziaria”, ma anche con “sostegno e progetti di reinserimento delle vittime di tale fenomeno criminale”.

Un’opportunità di purificazione

Infine, il Papa sottolinea “l’importanza di dover trasformare questo male in opportunità di purificazione“. Cita Santa Teresa Benedetta della Croce, aggiungendo: “Il santo e paziente Popolo fedele di Dio, sostenuto e vivificato dallo Spirito Santo, è il volto migliore della Chiesa profetica che sa mettere al centro il suo Signore nel donarsi quotidiano. Sarà proprio questo santo Popolo di Dio a liberarci dalla piaga del clericalismo, che è il terreno fertile per tutti questi abomini“.

Il risultato migliore e la risoluzione più efficace che possiamo dare alle vittime, al Popolo della Santa Madre Chiesa e al mondo intero sono l’impegno per una conversione personale e collettiva, l’umiltà di imparare, di ascoltare, di assistere e proteggere i più vulnerabili.

E conclude: “Faccio un sentito appello per la lotta a tutto campo contro gli abusi di minori, nel campo sessuale come in altri campi, da parte di tutte le autorità e delle singole persone, perché si tratta di crimini abominevoli che vanno cancellati dalla faccia della terra: questo lo chiedono le tante vittime nascoste nelle famiglie e in diversi ambiti delle nostre società”.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media