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Fallisce il summit su Ponte della Scafa: c’era solo Fiumicino

24 febbraio 2019 | 19:31
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Fallisce il summit su Ponte della Scafa: c’era solo Fiumicino
Fallisce il summit su Ponte della Scafa: c’era solo Fiumicino
Fallisce il summit su Ponte della Scafa: c’era solo Fiumicino

Dal Campidoglio nessuno, dall’Anas nemmeno. Adr ha fatto sapere che è disponibile a collaborare ma era impossibilitata a inviare fisicamente un rappresentante.

Fiumicino – L’invito, ma possiamo chiamarla anche provocazione politica, lanciato dal Comune di Fiumicino per bocca del vice sindaco Ezio di Genesio Pagliuca e dell’assessore ai Lavori Pubblici, Angelo Caroccia è andato a vuoto (leggi la notizia). Presentre anche il capogruppo della lista civica Crescere Insieme, Roberto Severini.

Sul Ponte della Scafa, allo scoccare delle 17, c’erano i rappresentanti comunali di Fiumicino e i vigili urbani di via Carlo Alberto Dalla Chiesa, e nessun altro. Oltre ovviamente agli operai della ditta che sta procedendo al ripristino delle condizioni di sicurezza del ponte e della viabilità.

Silenzio totale

Dal Campidoglio nessuno, dall’Anas nemmeno. Adr ha fatto sapere che è disponibile a collaborare ma era impossibilitata a inviare fisicamente un rappresentante sul ponte.

Ognuno può leggere la cosa come vuole: disattenzione, sfregio, incapacità, impossibilità oggettiva. Fatto sta che l’appello ad un summit urgente per studiare soluzioni efficaci, non è andato in porto.

Convocazione anomala

Va detto che una convocazione tramite comunicati stampa è anomala, sotto il profilo delle procedure amministrative, e va detto anche che forse non è il ponte la sede ideale per trovare soluzioni.

Ma va anche detto che la gente ha bisogno anche di testimonianze, di vedere che di domenica pomeriggio la politica e i tecnici sono in grado di alzarsi e andare lì dove migliaia di cittadini ogni giorno subiscono le conseguenze di approssimazione amministrativa, distrazione politica e, a volte, incompetenza tecnica.

L’emergenza

Tanto per fare qualche esempio, oggi le file in alcuni tratti della giornata erano chilometriche, e il semaforo per il senso unico alternato non risultava ben sincronizzato, tanto da dare il via libera contemporaneamente in entrambe le direzioni.
Il divieto di svolta a sinistra, direzione Fiumicino, subito dopo il ponte, aggravava la confusione.

Una situazione che va risolta, con la collaborazione di tutti. Ricordando che chi amministra o gestisce tratti pubblici, lo fa per dovere, non per fare un favore alla cittadinanza.