l’intervento |
Cronaca Locale
/

Erosione costiera a Fregene, Di Giuseppe: “Puntiamo sulla prevenzione”

26 febbraio 2019 | 15:04
Share0
Erosione costiera a Fregene, Di Giuseppe: “Puntiamo sulla prevenzione”

“Impensabile continuare a operare in maniera approssimativa e puntiforme, non considerando il sistema costa come un sistema unico“.

Fiumicino – “Uno dei nostri obiettivi, di primaria importanza è quello di riportare le tematiche ambientali al centro della vita sociale dei cittadini e dei territori” – lo afferma in una nota Riccardo Di Giuseppe, responsabile delle Politiche ambientali, tutela della costa e degli ecosistemi per il Movimento Sergio Pirozzi.

“Oggi l’utilizzo smisurato e inconsapevole delle risorse del pianeta ha raggiunto un punto critico di emergenza che richiede l’attivazione immediata e incondizionata di politiche di risanamento e ricostruzione.

Investire sullo sviluppo sostenibile, che coincide con lo sviluppo locale, diventa fondamentale e può senza dubbio incidere globalmente. L’Ambiente diventa quindi oggi il centro delle politiche territoriali proprio perché inteso come pilastro e non più come accessorio, il tutto per garantire la salute e la qualità della vita dei cittadini.

Quando si parla di ambiente e della sua tutela si parla per esempio di erosione costiera e della messa in sicurezza dell’intero litorale. Ad oggi sono state effettuate 2 audizioni per affrontare le enormi criticità in tali ambiti, ed è stata istituita per la prima volta nella storia della Regione Lazio la Commissione XII presieduta da Sergio Pirozzi che ha dichiarato: “il nostro L’obiettivo è quello di arrivare a redigere un piano completo della situazione dell’erosione costiera sull’intero litorale laziale in modo che ogni intervento abbia un senso”.

A tale proposito è stato infatti stilato un programma regionale Difesa costa 2019/2021 che prevede per la prima volta lo stanziamento di 400.000 euro per la redazione di un Piano delle Coste, strumento fondamentale e prioritario per capire lo stato effettivo delle varie criticità territoriali.

Impensabile continuare a operare in maniera approssimativa e puntiforme, non considerando il sistema costa come un sistema unico, generale e collegato, in  cui un’azione di risanamento puntiforme può risolvere il problema al momento in quel punto, magari però andando a variare o addirittura a ledere le condizioni ambientali delle aree limitrofe.

Solo attraverso gli studi e la ricerca scientifica, attraverso la predisposizione di una banca dati e di un sistema informativo territoriale per il monitoraggio, si potrà quindi finalmente fare luce e chiarezza sulla reale situazione al fine di poter destinare tali fondi per una corretta impostazione degli interventi strutturali da eseguire in futuro per la messa in sicurezza dell’intero litorale. In questo modo questo problema non potrà essere strumentalizzato ne tanto meno banalizzato.

Il piano sarà inoltre fondamentale come strumento di risanamento delle situazioni di emergenza, ma non solo, proprio perché utile allo stato di mantenimento generale delle coste. Così da evitare che vi sia, come finora accaduto, la necessità di  investimenti economici cospicui ciclici al bisogno e rientrando nell’ordine di idee che sarebbe molto più conveniente investire su una reale politica di controllo e prevenzione, che miri a mettere in sicurezza, prima che si prospettino situazioni di emergenza. A garanzia dei suddetti interventi è indispensabile il coinvolgimento e la responsabilizzazione degli enti locali.

Il programma Regionale prevede inoltre interventi di emergenza e ripascimenti stagionali sull’intero litorale. I fondi stanziati a tale proposito ammontano a 6 milioni di euro, è auspicabile che questi fondi vengano ripartiti e girati prontamente ai Comuni costieri per ripascimenti urgenti tra cui Fregene e le sue coste, che sicuramente versano in una situazione di estrema emergenza.

E’ questo l’approccio che ci contraddistingue, un approccio che guarda ai territori dall’alto, e non in maniera puntiforme, per ribadire ancora una volta che l’ambiente e gli ecosistemi non sono delle scatole chiuse. Ma dei sistemi complessi e articolati, che hanno bisogno di occhi attenti che vigilino su di loro e che siano in grado di salvaguardarli, in un’ottica di risanamento e ricostruzione, ma anche e soprattutto di prevenzione”.