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#DA13, un anno senza il Capitano Davide Astori

4 marzo 2019 | 05:30
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#DA13, un anno senza il Capitano Davide Astori

Come un anno fa, la Serie A si ferma, mentre sui campi da gioco scende il silenzio; perché quando un Capitano, sul campo e nella vita, vola via a 31 anni, le parole non servono a nulla

Roma – Applausi, come quelli di Alessandro Florenzi durante il derby Lazio-Roma; standing ovation, come quelle delle panchine e degli Stadi di tutta Italia; lacrime, come quelle di Ilicic che al tredicesimo minuto di Atalanta-Fiorentina calcia la palla fuori campo e scoppia a piangere.

Come un anno fa, la Serie A si ferma, mentre sui campi da gioco scende il silenzio; perché quando un Capitano, sul campo e nella vita, vola via a 31 anni, le parole non servono a nulla.

Dal Meazza al San Paolo, tutto il calcio italiano – tifosi, giocatori, dirigenti, allenatori – ha ricordato Davide Astori, morto in una camera d’albergo di Udine. La causa del decesso? Bradiaritmia: il cuore ha rallentato il battito fino a fermarsi.

Un anno senza Davide non si può raccontare“, hanno scritto in una lettera i genitori del Capitano, Anna e Renato Astori. Poche righe affidate a Gianluca Di Marzio, giornalista di Sky Sport.

In ricordo del #capitano Davide #Astoripic.twitter.com/6OiBL4VVAZ

— ACF Fiorentina (@acffiorentina) March 4, 2018

Non esistono le parole, ma forse neanche servono, perché in fondo quello appena passato è stato un anno CON Davide, in un modo diverso e che non avremmo mai voluto scoprire, ma comunque insieme a nostro FIGLIO.

Ecco, INSIEME è la parola che vorremmo pronunciare più forte, ma non possiamo. La nostra voce oggi non è più quella che Davide ha sentito sin da bambino e forse adesso farebbe fatica a riconoscerla, perché il dolore l’ha cambiata per sempre.

Per questo non riusciamo a leggere questa lettera e affidiamo a voi i nostri sentimenti, così come tanti amici hanno fatto in questi giorni in cui il ricordo si è fatto inevitabilmente più intenso.

Per noi Davide NON E’ UN RICORDO che si attenua o si riaccende a seconda delle circostanze, semplicemente perché Davide non è un ricordo: Davide è una PRESENZA.

Davide è vicino a noi ogni istante. Lo vediamo nella nostra splendida nipotina Vittoria, un piccolo miracolo che ci fa trovare il coraggio di lottare contro la tristezza ogni giorno. Lo rintracciamo nelle parole di molte persone, anche sconosciute talvolta, che hanno il bisogno di testimoniarci quanto Davide sia per loro un riferimento, un esempio, a volte uno stimolo per affrontare i momenti più duri. E poi lo ritroviamo nei racconti di chi lo ha conosciuto, degli amici che hanno condiviso con lui gli attimi più felici della sua vita, racconti che ci fanno sentire ancora il suono contagioso della sua risata o quello più profondo della sua saggezza, a volte troppa per un ragazzo così giovane.

Tanti in questi mesi ci hanno detto che il nostro Davide era speciale, dotato di una GENTILEZZA rara, spesso disarmante. Ed è vero. Davide non doveva sforzarsi per esserlo, è sempre stato così, sin da bambino: naturalmente, istintivamente, gentile. Ma guai a scambiarla per debolezza o remissione: era la sua FORZA. Davide era fortissimo, era la roccia a cui aggrapparci. Per questo noi oggi cerchiamo di essere forti come lui, ma soprattutto come lui ci vorrebbe. E’ la nostra SFIDA quotidiana, durissima, ma ci proviamo. Grazie a Davide, che ci ha lasciato l’eredita più preziosa che si possa desiderare: un amore infinito. Quello della gente per lui, quello di Davide per la gente, ma soprattutto quello di Davide per la vita.

Continuate a ricordarlo e non stancatevi di raccontarlo. Rivederlo sorridere in una foto, osservarlo correre nelle immagini, sentirlo nei vostri aneddoti non ci fa soffrire: per noi è come RIABBRACCIARLO ogni volta.

E noi non ci stancheremo di raccontare Davide, il Capitano Davide, capace di far abbracciare Lazio e Roma durante un accesissimo derby. Segno che ci ha lasciato tanto, dentro e fuori dal campo. Grazie Capitano.

Ci hai indicato la strada… sei sempre con noi pic.twitter.com/1eY1kfnYtl

— ACF Fiorentina (@acffiorentina) March 3, 2019

(Il Faro online)