La Polemica |
Cronaca Locale
/

Ladispoli avrà “Piazza Almirante”: da Roma arriva l’ok della Prefettura

6 marzo 2019 | 06:10
Share0
Ladispoli avrà “Piazza Almirante”: da Roma arriva l’ok della Prefettura

Soddisfatto il sindaco Grando: “Presto l’inaugurazione”. “Esterrefatto” il Comitato del No: “Il nostro lavoro non si è concluso”

Ladispoli – “È accolta la proposta concernente l’intitolazione della piazza sita tra via dei Garofani e via dei Fiordalisi al nome di ‘Piazza Giorgio Almirante’, presentata dal Comune di Ladispoli con la predetta delibera di Giunta Comunale n. 234 del 23/11/2018 che costituisce parte integrante della citata richiesta”.

L’ok da parte del Prefetto di Roma a Piazza Almirante è arrivato. Ad annunciare il via libera da parte della Prefettura è stato proprio il sindaco Alessandro Grando che ora annuncia: “A breve l’inaugurazione“.

Poche semplici parole, quelle con le quali il Prefetto ha autorizzato la richiesta della Giunta Grando, che pongono fine, almeno sulla carta, alle diatribe sorte attorno alla vicenda. Contro la scelta presa dall’amministrazione comunale diversi erano stati i movimenti politici, i comitati ad hoc sorti per bloccare questo processo.

E tra questi c’era stato anche il parere contrario della parrocchia Sacro Cuore di Gesù che quella piazza intitolata allo storico segretario dell’Msi se la ritrova proprio davanti.

Il parroco in un’occasione aveva inviato anche una lettera all’amministrazione comunale, sottolineando come forse sarebbe stato più utile dare alla collettività modo di scegliere il nome da dedicare a quella piazza, andando a sceglierne uno che potesse rispecchiare anche il luogo davanti al quale sorge: la chiesa.

Da qui era partita l’idea di chiamarla Piazza della Pace. Un dibattito che per mesi ha anche animato la vita dei cittadini sui social, con sondaggi a cui in tanti avevano deciso di prendere parte proponendo nomi o della letteratura, della musica, del cinema (come ad esempio Verdone) fino ad arrivare al nome del giovane Marco Vannini, il ragazzo di Cerveteri morto a causa di un colpo di pistola mentre si trovava a Ladispoli, a casa della sua fidanzata, Martina Ciontoli.

Idea proposta anche al sindaco di Ladispoli Alessandro Grando che aveva spiegato come fosse impossibile per l’amministrazione comunale poter procedere intitolazione al ragazzo non essendo trascorsi 10 anni dalla sua morte.

Proprio in quell’occasione proprio Grando aveva anche annunciato che a Marco sarà dedicato un altro luogo della città, in accordo con i suoi genitori mamma Marina e papà Valerio.

Il nulla osta della Prefettura di Roma ha lasciato “esterrefatto” il Comitato NO piazza Almirante, che in un comunicato esprime rammarico: “Non riusciamo a comprendere con quali logiche e con quali valutazioni sia stato concesso il benestare. Come comitato non riteniamo affatto concluso il nostro lavoro e non ci arrendiamo davanti a questa decisione. La nostra lotta andrà avanti con nuove iniziative di protesta condivise con cittadini, associazioni e gruppi politici. Ad oggi, però, ci appare ancor più evidente l’inadeguatezza del Sindaco Grando all’esercizio del ruolo al quale è stato chiamato da neanche il 24% dei nostri concittadini”.

Il Comitato torna poi sull’ipotesi di intitolare la piazza a Marco Vannini: “Per il Sindaco di Ladispoli poteva essere l’occasione di compiere un gesto nobile e sentito, riconciliandosi nello stesso tempo con quella parte di cittadinanza che si era opposta fortemente a piazza Almirante. Sarebbe stato davvero un atto di grande lungimiranza politica; un modo saggio per sanare degnamente questa spaccatura assurda tra cittadini e Istituzione locale. E invece Grando ha preferito ancora una volta svolgere solo parzialmente il suo ruolo di Primo Cittadino, continuando a rappresentare soltanto una parte di città: quella che più gli somiglia e che più lo aggrada, plaudendo alle sue decisioni “imperiali” senza disturbarne le manovre“, prosegue il Comitato.

“E lo ha fatto non degnandosi di dare una risposta pubblica a una richiesta pervenuta da una parte sostanziosa e organizzata della sua città, da una comunità parrocchiale vasta ed eterogenea. Magari la stessa che frequenta lui stesso o qualcuno dei suoi amministratori. Tuttavia siamo adulti, e non ci stupiamo di questo modus operandi ormai anche piuttosto retorico e noioso”, prosegue il testo.

“Infatti, rimanendo sul piano dei rapporti di forza, neanche di fronte a migliaia di firme raccolte o alla presenza di rappresentati istituzionali, Grando ha ritenuto opportuno convocare i referenti del Comitato NO Piazza Almirante, fosse anche per mostrargli l’ufficio di Piazza Falcone o (magari) per dare una spiegazione plausibile a questo impellente (quanto incomprensibile) bisogno di intitolare la piazza dell’ex campo sportivo di Ladispoli a Giorgio Almirante“, spiegano quelli del Comitato del No.

“Chissà, magari confrontandosi a voce alta con la parte vasta di città che non condivide questa sua presa di posizione, si sarebbe reso conto dell’assurdità e dell’inopportunità della decisione anche solo ascoltandoli”, conclude il comunicato.

Sulla decisione poi di intitolare la piazza a Giorgio Almirante, al Prefetto di Roma, oltre alla richiesta della Giunta comunale, era pervenuta anche una raccolta firme portata avanti da un comitato nato proprio per contrastare la decisione dell’amministrazione comunale.

Ma alla fine, stando ai documenti inoltrati dalla Prefettura di Roma agli amministratori di Palazzo Falcone, a spuntarla è stata la Giunta.

(Il Faro online)