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Nanga Parbat, il cordoglio di Latina e Sabaudia per la scomparsa di Daniele Nardi e Tom Ballard

11 marzo 2019 | 15:00
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Nanga Parbat, il cordoglio di Latina e Sabaudia per la scomparsa di Daniele Nardi e Tom Ballard

Morire per un sogno che ti scorre nelle vene, che ti fa luccicare lo sguardo. È quello che è accaduto a Daniele Nardi e Tom Ballard.

Latina e Sabaudia – Morire per un sogno che ti scorre nelle vene, che ti fa luccicare lo sguardo. È quello che è accaduto ai due alpinisti Daniele Nardi – originario di Sezze – e al suo amico, l’inglese Tom Ballard che, scomparsi il 24 febbraio scorso sul Nanga Parbat, una delle montagne più alte del mondo, sita in Pakistan, sabato sono stati individuati senza vita a circa seimila metri d’altitudine, probabilmente sepolti da una valanga, mentre stavano percorrendo lo sperone Mummery, fino ad allora percorso solo dai fratelli Messner.

Il cordoglio

Per loro, non solo il cordoglio dei Comuni di Latina e Sabaudia:

“L’Amministrazione comunale di Latina – si legge, infatti, in una nota – apprende con dolore la notizia della sospensione delle ricerche degli alpinisti Daniele Nardi e Tom Ballard, dispersi dal 24 febbraio scorso sul Nanga Parbat, in Pakistan.

In questo momento così difficile per la famiglia dell’alpinista setino, ci stringiamo tutti idealmente attorno ai suoi cari.

Daniele è stato un uomo coraggioso che ha inseguito un sogno e che non si è mai arreso. Così lo ricorderemo, insieme a tutta la comunità di Latina.”

E ancora: “Vogliamo stringerci al dolore delle famiglie dei due alpinisti e – fanno sapere dal Comune di Sabaudia – ricordarli per l’eroica impresa che hanno tentato di portare a termine.

La loro determinazione sia di insegnamento per tutti noi. Un particolare saluto lo rivolgiamo a Daniele Nardi, atleta di grande carisma che, non solo ha portato in alto il nome della provincia di Latina, ma da sempre si è speso in prima persona per dialogare con le nuove generazioni, parlando di pace e rispetto per la Terra, e trasferendo loro l’amore per l’alpinismo, la montagna e la natura in generale”.

Infine, anche la nostra redazione si unisce al cordoglio per la perdita non solo di due alpinisti, ma di due uomini ancora capaci di sognare e di lottare per raggiungere quella vetta, metaforica prima ancora che fisica.

(Il Faro on line)