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Ladispoli, tra polemiche e proteste piazza Almirante diventa realtà

16 marzo 2019 | 20:48
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Ladispoli, tra polemiche e proteste piazza Almirante diventa realtà

Malore durante il taglio del nastro per Massimo Magliaro, storico braccio destro del segretario del MSI; in contemporanea la protesta dell’Anpi

Ladispoli – Nonostante le polemiche e le proteste annunciate, da oggi la città di Ladispoli ha una piazza dedicata a Giorgio Almirante. Una cerimonia alla quale non sono mancati attimi di concitazione. Non per la protesta messa in atto dall’Anpi e da vari gruppi politici di sinistra, ma per il malore che ha colpito sul palco Massimo Magliaro, storico braccio destra del segretario del Msi.

Magliaro aveva da poco preso la parola per elogiare il lavoro e la figura di Almirante quando improvvisamente è stato colto da malore. A soccorrerlo nell’imediato la figlia del segretario del Msi, Giuliana dé Medici e il sindaco Alessandro Grando che poco prima avevano preso la parola. Sul posto è stata fatta arrivare nell’immediato un’ambulanza.

I sanitari hanno dapprima stabilizzato l’uomo, rimasto comunque cosciente e vigile, e successivamente lo avrebbero trasportato al Policlinico Gemelli di Roma, tra gli applausi di incoraggiamento dei presenti. Subito dopo la cerimonia è poi ripartita.

A parlare oltre al primo cittadino e a diversi rappresentanti dell’amministrazione comunale, anche i consiglieri regionali Roberta Angelilli, Giancarlo Righini, Fabrizio Ghera, Daniele Giannini e gli onorevoli Andrea Augello, William De Vecchis e Francesco Lollobrigida.

“Sono felice di questa iniziativa e devo ringraziare il sindaco Grando e tutta la Giunta – ha detto la figlia di Giorgio Almirante, Giuliana dé Medici – per la tenacia avuta nel voler intitolare questa piazza ad Almirante”.

Dé Medici ha elogiato anche le parole del parroco, don Gianni. Il parroco della chiesa Sacro Cuore di Gesù ha infatti ricordato la presenza delle mura che prima insistevano proprio davanti alla parrocchia. Mura ora abbattute per far posto alla piazza che dà la possibilità ora di guardare fino al Viale Italia.

“Giorgio Almirante – ha detto Giuliana dé Medici, riprendendo le parole di don Gianni – ha sempre guardato all’Italia”. Un commento non è mancato per la manifestazione che ha preso vita a qualche centinaio di metri dalla piazza, per volere dell’Anpi, movimenti politici e comitati che ancora oggi si battono contro la scelta della Giunta Grando.

Non c’è rancore né cattiveria, credo solo che non conoscano bene la storia di Giorgio Almirante e del nostro partito. Almirante – ha sottolineato Dé Medici – ha servito per 40 anni il Parlamento, votato dagli italiani. È stato anche parlamentare europeo con un milione di voti in Meridione. C’era un folto gruppo di italiani che lo amava e c’è ancora oggi, perché ha lasciato un segno nel loro cuore. Bisogna avere rispetto per le idee di tutti, le nostre e per quelle degli altri. Voglio quindi pensare che queste persone che oggi manifestano la loro contrarietà siano in buona fede”.

A non voler dare peso alle contestazioni è invece il sindaco di Ladispoli, Alessandro Grando: “La decisione è stata presa democraticamente dal Consiglio comunale. Non ci vedo nulla di strano a intitolare la piazza più grandi di Ladispoli a uno dei più importanti politici di Italia. Ci sono tante strade intitolate a politici di sinistra, decisione ovviamente che rispetto. Ma va dato anche un riconoscimento a chi come Almirante ha portato avanti degli ideali con onestà e ancora oggi è un punto di riferimento per tanti italiani”.

A non pensarla così i partecipanti al “presidio di democrazia” come lo hanno voluto definire, che si è svolto in concomitanza alla cerimonia di intitolazione in piazza. Due manifestazioni in parallelo ma ben separate grazie all’enorme dispiegamento di forze dell’ordine.

Presenti infatti diversi agenti della Polizia di Stato del commissariato di Civitavecchia diretto dal dottor Regna, i Carabinieri della stazione di via Livorno guidata dal Comandante Umberto Polizzi, gli agenti della Polizia locale del comandante Sergio Blasi.

Presenti inoltre diversi volontari della Protezione civile e i volontari del Nogra e di Fareambiente che hanno vigilato sulla sicurezza. E così a qualche centinaia di metri da piazza Almirante l’Anpi, i movimenti politici di opposizione e il Comitato No Piazza Almirante hanno proseguito nella loro battaglia.

“C’è stata tanta partecipazione”, ha commentato Carla Zironi del direttivo dell’Anpi Ladispoli-Cerveteri. Presenti anche diversi rappresentanti delle sezioni Anpi provenienti da altri comuni. “Un segno – ha sottolineato – che il problema delle intitolazioni ad Almirante è qualcosa che viene sentito anche al di fuori del perimetro comprensoriale”.

E per l’Anpi quella di ieri è stata solo una tappa. “L’Anpi nazionale si sta muovendo tramite i suoi legali per rivolgersi alla Magistratura“. L’associazione vuole ben comprendere i motivi che hanno portato il Prefetto a rilasciare il nulla osta per l’intitolazione, nonostante sul suo tavolo siano pervenute le opposizioni di Anpi, del Comitato no Piazza Almirante, della Comunità ebraica e di altri gruppi. Intanto l’associazione ha ridato a tutti appuntamento al 25 aprile.

“Come potrà il Sindaco in quell’occasione indossare la fascia tricolore – ha detto Zironi – commemorando la giornata della Liberazione dal nazifascismo dopo aver intitolato una piazza ad Almirante che era un fascista? Noi porteremo avanti una bella manifestazione per il celebrare il vero 25 aprile ricco di quei contenuti e di quei valori che lo caratterizzano, perché il 25 aprile è la festa di tutti anche di chi oggi vorrebbe azzerare la storia – ha concluso Zironi – e tornare a un periodo triste che ci ha portato a lutti e macerie”.

(Il Faro online)