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Terrorismo, dopo la strage in Nuova Zelanda dal Viminale direttive contro l’emulazione

17 marzo 2019 | 00:30
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Terrorismo, dopo la strage in Nuova Zelanda dal Viminale direttive contro l’emulazione

Il Ministro dell’Interno, Matteo Salvini: “Nessun legame di Tarrant con l’Italia”

Roma – Non risultano rapporti tra Brenton Tarrant, il suprematista bianco che ha pianificato e attuato la strage nelle due moschee di Christcurch (leggi qui), e l’Italia.

Il nome del terrorista australiano non era mai stato segnalato alla nostra intelligence. Tuttavia è reale il pericolo che qualcuno dentro i nostri confini possa ispirarsi al killer che, alla guida di un commando di cui facevano parte altre tre persone, ha ucciso 49 persone inermi in un luogo di preghiera.

A 24 ore della strage (leggi qui) il Viminale ha riunito in via in via straordinaria il Comitato di analisi strategica antiterrorismo e ha impartito direttive finalizzate anche a “evitare il rischio emulazione“. Una mossa che arriva all’indomani delle dichiarazioni che avevano attirato critiche al ministro dell’Interno.

L’unico estremismo che merita di essere attenzionato è quello islamico“, aveva detto a Napoli Matteo Salvini, rispondendo ai cronisti che gli avevano chiesto se dopo quanto accaduto in Nuova Zelanda ci fosse da preoccuparsi anche in Italia.

Parole bollate come “folli” da Matteo Renzi: “Salvini si levi la spilletta della Lega e parli da ministro dell’Interno del Paese”. “L’eventualità di ritorsioni ad opera di ambienti radicali” esiste, ma viaggia di pari passo con il rischio di atti di emulazione, ha stabilito all’esito della riunione il Comitato, che per scongiurare i due pericoli ha disposto “una rinnovata attività di monitoraggio”.

Massima attenzione soprattutto ai luoghi di culto, moschee, sinagoghe, chiese e centri culturali e religiosi, come già aveva chiesto il Dipartimento di Pubblica Sicurezza, a poche ore dalla strage, con una circolare riservata a prefetture e questure.

Un atto che era stato accompagnato dall’invito ad attivare ogni fonte investigativa “al fine di raccogliere ogni informazione circa l’eventuale pianificazione delittuosa“. Sul fronte delle indagini le forze di polizia italiane hanno garantito la massima collaborazione internazionale.

Non sono emersi legami tra l’attentatore e l’Italia, ma i nostri apparati di sicurezza restano vigili per monitorare la situazione. Abbiamo la fortuna di contare su forze di polizia e intelligence tra i migliori al mondo, ma non abbassiamo la guardia”, ha dichiarato Salvini dopo la riunione.

(Il Faro online)