In carcere Marcello De Vito (M5S) accusato di tangenti per lo stadio della Roma

20 marzo 2019 | 08:31
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In carcere Marcello De Vito (M5S) accusato di tangenti per lo stadio della Roma

Il presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito accusato di corruzione in un’indagine per tangenti anche su altre operazioni immobiliari

Roma – Il presidente della assemblea capitolina Marcello De Vito di M5S è stato arrestato dai carabinieri per corruzione nell’ambito della inchiesta della Procura sul nuovo stadio della Roma.

De Vito è stato arrestato nell’ambito di una operazione del Comando Provinciale di Roma che ha portato ad altri tre arresti e una misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare attività imprenditoriale nei confronti di due imprenditori. I reati ipotizzati, a seconda delle posizioni, sono di corruzione e traffico di influenze illecite.

L’indagine riguarda, oltre alle procedure connesse alla realizzazione del nuovo stadio della Roma, anche la costruzione di un albergo presso la ex stazione ferroviaria di Roma Trastevere e la riqualificazione dell’area degli ex Mercati generali di Roma Ostiense. L’indagine ha fatto luce su una serie di operazioni corruttive realizzate da imprenditori attraverso l’intermediazione di un avvocato ed un uomo d’affari, che fungono da raccordo con De Vito al fine di ottenere provvedimenti favorevoli alla realizzazione di importanti progetti immobiliari. Oltre al presidente dell’assemblea capitolina Marcello De Vito sono stati arrestati l’avvocato Camillo MezzacapoGianluca Bardelli e Fortunato Pititto.

Marcello De Vito con la sindaca Virginia Raggi in una foto pubblicata sul suo profilo facebook

Marcello De Vito con la sindaca Virginia Raggi in una foto pubblicata sul suo profilo facebook

Per dovere di cronaca ricordiamo che un’accusa non è una condanna e che le prove si formano in Tribunale nel corso del dibattimento. Allo stesso modo va sottolineato che il pm richiede l’arresto ed il gip lo autorizza quando c’è il rischio di reiterazione del reato, di fuga o di inquinamento delle prove.

Marcello De Vito con Beppe Grillo in una foto pubblicata sul suo profilo facebook

Marcello De Vito con Beppe Grillo in una foto pubblicata sul suo profilo facebook

Ribollono le chat dei consiglieri M5S di Roma dopo la notizia dell’arresto del presidente dell’Aula Giulio Cesare, Marcello De Vito. Nessuna reazione ufficiale dal gruppo per ora, ma sono i singoli a raccontare il loro sconcerto. «Sono scioccata. Aspetto di capire meglio. Nelle chat la reazione è univoca. Tutti dicono ‘impossibile che sia successo», afferma la consigliera Eleonora Guadagno. «Siamo annichiliti», le fa eco, interpellata in merito, la collega Teresa Zotta. Che, a chi le chiede se si riuscirà ad andare avanti, risponde: «Vediamo, questa è dura. Ci incontreremo sicuramente, non posso credere ad una cosa del genere». Anche il pentastellato Angelo Diario si dice sorpreso: «Se andremo avanti? È uno su 28. Sono più dispiaciuto a livello personale, conoscendolo mi sembra strano».

Il presidente Antimafia Morra (M5s): “Fatti gravissimi”

“I fatti contestati a Marcello De Vito sono gravissimi: in questo momento, ancor più di prima, è necessario ribadire la piena e totale fiducia nell’operato della magistratura e delle forze dell’ordine. Non si può rimanere in silenzio. La corruzione è un male che colpisce in qualsiasi forza politica e bisogna essere intransigenti”, ha detto Nicola Morra, M5s, presidente della Commissione parlamentare Antimafia.

PERQUISIZIONI IN CAMPIDOGLIO

Secondo quanto riportano le agenzie di stampa, i carabinieri hanno proceduto ad effettuare perquisizioni nell’abitazione di Marcello De Vito e negli uffici del Campidoglio a caccia di prove e documenti utili alle indagini. Le perquisizioni stanno interessando anche uffici di Acea, l’Italpol e la Silvano Toti Holding Spa.