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Barca in avaria, rischia di morire affogato, salvato dalla Guardia Costiera

21 marzo 2019 | 12:30
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Brutta avventura per un diportista al largo di Ladispoli. In azione gli uomini della Capitaneria di porto di Roma

Ladispoli – “Dove sono? Non ce la faccio più…. Falli arrivare… Sto affogando”. E’ il drammatico allarme lanciato alle ore 17.05 del giorno 18 marzo 2019, al numero blu 1530, dalla moglie di un diportista in difficoltà.

La Sala Operativa della Capitaneria di Porto Guardia Costiera di Roma-Fiumicino veniva allertata per una richiesta di soccorso per un’imbarcazione da diporto in avaria a largo di Ladispoli, in presenza di condizioni meteo particolarmente avverse.

La Sala Operativa è riuscita a contattare telefonicamente il diportista che ha riferito di trovarsi in acqua, con la propria unità da diporto capovolta. La Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Roma – Fiumicino immediatamente ha disposto l’uscita della motovedetta SAR CP 836 che si è diretta rapidamente sul punto GPS segnalato dallo stesso naufrago con il proprio apparecchio telefonico, a circa 2 miglia al traverso di Torre Flavia, in località Ladispoli.

La Sala Operativa ha continuato a mantenere il contatto telefonico con il naufrago per tranquillizzarlo e infondergli coraggio.

Alle ore 17.45 la motovedetta SAR CP 836 ha intercettato il naufrago, lo ha recuperato a bordo nonostante la presenza di severe condizioni meteorologiche e si è diretta per il rientro nel porto di Fiumicino.

Durante il trasferimento, al naufrago è stata fornita ogni assistenza necessaria, applicate manovre per normalizzare la temperatura corporea utilizzando anche la coperta termica in dotazione all’unità. Ad attenderlo in banchina del porto di Fiumicino il Servizio sanitario 118, precedentemente allertato dalla Capitaneria di Porto – Guardia Costiera di Roma – Fiumicino. L’operazione di soccorso è stata effettuata anche sotto il coordinamento dalla Direzione Marittima di Civitavecchia.

Ennesima prova di efficienza della Guardia Costiera, impegnata prima di tutto alla tutela della vita umana, e dell’efficacia del servizio di emergenza 1530.