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Choc a Cerveteri, cuccioli di cane massacrati a bastonate in testa

28 marzo 2019 | 11:13
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Choc a Cerveteri, cuccioli di cane massacrati a bastonate in testa

Dell’accaduto è stata informata l’autorità giudiziaria; i carabinieri indagano per risalire all’autore del gesto

Cerveteri – Tre cuccioli di cane massacrati a bastonate in testa e buttati via, come l’immondizia. Giacevano senza vita, gettati ai margini di una strada di campagna, in mezzo a sacchi di rifiuti. Una scena a dir poco tragica quella che si sono trovati davanti le Guardie Ecozoofile di Fareambiente Cerveteri, che in un toccante post sulla loro pagina Facebook raccontano il ritrovamento.

“In servizio di pattuglia con due colleghi, ho toccato con mano, e toccando mi sono ferito, la brutalità di cui può essere capace l’uomo“, scrive uno degli agenti, che aggiunge: “Intervenuti in una desolata strada sterrata di campagna abbiamo rinvenuto, a lato di questa, abbandonati tra rifiuti di ogni genere, tre cuccioli simil maremmano, di cui due già privi di vita”.

55495120_1013516288771998_8964988913156358144_n“Il terzo ci siamo accorti che respirava ancora solo dall’abbassarsi e alzarsi del petto. Preso subito in braccio con premura e adagiato in macchina, gli abbiamo fornito la prima assistenza mentre ci dirigevamo senza perder tempo alla clinica veterinaria più vicina”.

Il cucciolo di cane, nel tragitto, aveva iniziato debolmente a piangere e guaire; “Questo ci dava una flebile speranza di salvarlo, ma il suo corpicino era rigido e inerte. Giunti alla clinica tutte le nostre illusioni si sono schiantate e infrante e con esse si è rotto qualcosa anche dentro di noi”.

Scioccante il resoconto del veterinario che ha visitato il cucciolo. L’animale “aveva il cranio rotto in più punti e il cervello era fuoriuscito da esso. Era irrimediabilmente cerebroleso e l’unica cosa che ha potuto fare è stato addormentarlo per strapparlo alla sofferenza di una vita che non aveva neanche vissuto”.

In seguito il dottore ha esaminato i corpi degli altri cuccioli, accertando “che erano morti di una morte violenta, aberrante. Afferrati probabilmente per le zampe e sbattuti a terra per poi essere anche calpestati da qualcuno, forse con un bastone, che non posso definire ‘bestia’ perché la crudeltà non appartiene al mondo animale. È esclusivamente nostra, tutta umana”.

Poi, chi ha ritrovato i cuccioli, si concede un piccolo sfogo: “Io non ce la faccio a considerare chi ha commesso questo crimine così abominevole ‘uomo’, penso che l’’umanità’, la vera accezione di ‘umano’, questo individuo non la meriti. Preferisco chiamarlo ‘disumano’ come il suo gesto, proprio perché in ciò che ha fatto c’è tutto ciò che non dovrebbe esserci in una possibile definizione di ‘umanità'”.

Trattare la vita come uno scarto, un rifiuto, e privare tre piccole creature senzienti della possibilità anche solo di scoprire com’è fatto questo mondo, per quanto possa essere spietato e sporco, non è un’azione comprensibile ne tanto meno perdonabile o accettabile dalla società umana.

56196547_1013517358771891_6662102091277795328_n“Adesso verrà informata l’autorità giudiziaria di questo delitto e verranno condotte tutte le indagini necessarie per scoprire il responsabile, anche con il supporto della stazione dell’Arma dei Carabinieri di Cerveteri“, fanno sapere le Guardie Ecozoofile.

“Cosa ci rende umani?” Non saprei rispondere a questa domanda, alla quale comunque né la filosofia né qualsiasi altra scienza che ha studiato e studia tuttora l’uomo è riuscita ancora a fornire una risposta universale, ma oggi ho forse compreso cosa invece ci rende indegni di definirci uomini.

Infine, un altro sfogo: “Probabilmente non avrei dovuto scrivere queste righe, non riesco al momento ad essere distaccato né tanto meno riesco ad assumere un tono istituzionale come il caso richiederebbe, ma sentivo e sento che qualcosa a quelle tre piccole creature, che non siamo riusciti a salvare, gliela dovevo, gliela dovevamo tutti come uomini, come appartenenti alla stessa specie dell’individuo che gli aveva fatto questo. Fosse anche solo un banale elogio su Facebook”.

(Il Faro online)