LA CAMPIONESSA |
Sport
/

Dorothea Wierer, la Dea del biathlon italiano

3 aprile 2019 | 13:43
Share0
Dorothea Wierer, la Dea del biathlon italiano

Una stagione invernale da ricordare. Prima nel mondo nella mass start. E poi vincitrice della Coppa del Mondo. La seconda in carriera. Due bronzi alle Olimpiadi e la storia scritta

Il Faro on line – La prima donna del biathlon italiano a vincere il titolo mondiale. Lo ha fatto Dorothea Wierer in una stagione 2018/2019 che resterà nella storia. Il trucco è là : centrare i colpi al poligono. In piedi, dopo una gara tra le neve, bacchette in mano e fatica sulle spalle, bisogna fermarsi. Respirare lentamente e concentrarsi. Non è semplice.

Non lo è stato per lei in Coppa del Mondo, come al Mondiale. Ma quei centri limpidi sono arrivati. Tondi tondi. E pure l’oro iridato. E festa. Grande festa. Nella mass start di Ostersund, ha tagliato per prima il traguardo l’atleta delle Fiamme Gialle, che si portava in eredità già un cospicuo bottino di medaglie. I due bronzi a Cinque Cerchi si sono sommati agli allori olimpici di un’Italia Team in corsa per ospitare i Giochi Invernali del 2026.

Il primo terzo posto è arrivato a Sochi 2014 nella staffetta mista. E ha replicato lo stesso risultato e la stessa medaglia di specialità a PyeongChang nel 2018. Due podi olimpici di fila, allora. Lei sempre lì a mostrare un grande valore agonistico. E una grande bellezza di una donna vincente. Sono sei le medaglie vinte ai Mondiali. Oltre all’oro conquistato ad Ostersund, ecco i due argenti messi al collo. Uno nell’inseguimento nel 2016 e uno in staffetta e ancora nel 2019. Anche un bronzo ad Ostersund in staffetta mista. Insieme agli altri. E sempre nella stessa specialità. Staffetta mista nel 2013 e nel 2015.

Ha scalato la classifica generale della Coppa del Mondo. Per due volte. Nel 2016 è stata in cima nella categoria individuale. E lo ha fatto anche in un 2019 colmo di medaglie. E allora ecco per Dorothea anche il trofeo del circuito internazionale del biathlon. Insieme alle due coppe di specialità. E’ lei la Dea della disciplina.