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Andrea Bozzi (Sogno Comune): “Nel Decimo, osservatorio a porte chiuse”

4 aprile 2019 | 14:04
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Andrea Bozzi (Sogno Comune): “Nel Decimo, osservatorio a porte chiuse”

Protesta nel X Municipio: l’autonomista Andrea Bozzi denuncia un futuro “riservato” per l’Osservatorio sulla Salute

Ostia – L’Osservatorio sulla Salute appena istituito dal X Municipio si terrà a porte chiuse. Sarà interdetto, dunque, a cittadini e associazioni.

Lo denuncia il capogruppo municipale delle liste civiche autononiste “Ora” e “Sogno Comune”, Andrea Bozzi. “La maggioranza del M5S, composta da ‘campioni della trasparenza’ verrebbe da dire, ha deciso che l’Osservatorio sulla Salute del nostro Municipio sarà fatto, ma a porte chiuse. Essendo stato il promotore del ripristino dell’osservatorio stesso ed avendo contribuito in modo costruttivo al percorso che abbiamo fatto nascere, sono profondamente dispiaciuto per questa decisione improvvisa ed insensata. Che paura hanno dei cittadini, che invece possono assistere a commissioni, Consiglio e consulte? Posso solo pensare che la Presidente Di Pillo, che in prima battuta aveva detto che non lo avrebbe neanche presieduto, ha poi deciso di farlo, ma solo a condizione di chiudere le porte alla sua cittadinanza”.

“L’Osservatorio – insiste Bozzi – era nato come strumento aggiuntivo di ascolto delle istanze della cittadinanza, anche perché non abbiamo competenze dirette sulla Sanità, però possiamo predisporre campagne di prevenzione, di sensibilizzazione e monitorare i processi che incidono sul nostro territorio. Ma oggi ci sono venuti a dire che si tratteranno temi delicati o, peggio, che non deve diventare uno “sfogatoio” dei cittadini. Ma che vuol dire? È chiaro che laddove si tratteranno dati sensibili o personali, allora si farebbe sempre in tempo a rendere quella seduta non pubblica. Ma altra cosa è stabilirlo come regola. Eppure in Aula hanno bocciato il mio emendamento che lo rendeva pubblico, salvo casi particolari e non hanno voluto sentire ragioni. Dispiace dire che si dimostrano ancora una volta allergici al confronto e che per loro, evidentemente, i cittadini sono solo uno ‘sfogatoio’ o un problema da tenere a distanza”.