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Cronaca Locale
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Fiumicino è #PlasticFree, ma il Comune… ordina 1,5 milioni di buste di plastica (riciclata)

4 aprile 2019 | 06:30
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Fiumicino è #PlasticFree, ma il Comune… ordina 1,5 milioni di buste di plastica (riciclata)

L’idea di arrivare ad una Fiumicino senza plastica è meritoria e condivisa, ma bisogna fare di più.

Fiumicino – Si legge sui social di quanta attenzione ci sia a livello politico locale sul tema del mare e delle spiagge #PlasticFree; parecchi Comuni stanno andando su questa strada, che comunque deve essere perseguita con ordinanze, mediante accordi con gli operatori commerciali, con la disincentivazione all’utilizzo di questi materiali, con nuove regole nelle scuole; ma anche nello svolgimento delle tante sagre che punteggiano il nostro territorio durante il periodo estivo.

Obiettivo #PlasticFree

Cercare di produrre meno plastica è sano, giusto, significa guardare avanti, significa provare a salvaguardare l’ambiente per le generazioni che verranno. Chi può non essere #PlasticFree se la questione la si guarda da questo punto di vista?

Il Comune di Fiumicino ha dichiarato apertamente di perseguire l’obiettivo #PlasticFree; addirittura il Consiglio comunale è diventato #PlasticFree (leggi qui la notizia), con una mozione che impegna il Sindaco e la Giunta ad intraprendere un percorso di graduale rimozione della plastica monouso dagli uffici comunali, dalle sale conferenze e dai centri civici.

L'”anomalia” dei sacchi di polietilene

Leggendo il capitolato d’appalto del nuovo bando di igiene urbana ci si accorge però di una cosa: l’Amministrazione pensa di utilizzare per il ritiro del residuo secco ai fini della tariffa puntuale, sacchi in polietilene, per una fornitura annua (stimata minimale) di 1.500.000 pezzi. Tradotto: sono buste di plastica, anche se riciclata, che si mettono in circolazione.  Tutto perfettamente in regola con la legge, sia chiaro, ma comunque una scelta non in linea con l’abbattimento totale dell’uso della plastica. Meglio sarebbe allora usare almeno quelle in plastica biodegradabile.

Come cambierà il servizio di tariffazione

Con l’aggiudicazione del nuovo bando verrà progressivamente applicato un meccanismo di tariffazione puntuale basata sul conferimento dei rifiuti indifferenziabili (sul secco residuo); l’amministrazione fornirà ai cittadini 54 (una per settimana) sacchetti di polietilene (plastica) associate alla specifica posizione TARI; in questo modo il sistema sarà in grado di individuare chi conferisce il sacchetto, e, se il cittadino avrà bisogno di ulteriori buste dovrà recarsi, pagando, ad una delle 25 postazioni self service dedicate che verranno installate sul territorio.

Per eliminare questa immissione di plastica si potrebbero utilizzare buste di diverso materiale (biodegradabile e/o compostabile) oppure utilizzarle solo per i conferimenti extra mentre per il regolare conferimento settimanale si utilizzerà il mastello grigio, assegnato al singolo e marcato elettronicamente, dove il cittadino potrà conferire questo indifferenziato ad esempio nelle buste compostabili dei supermercati, come si fa adesso.

In sostanza, per evitare la plastica si potrebbe agire in due modi: o usando plastica biodegradabile “taggando” quelle buste, o meglio “taggare”, “identificare” il mastello, e far usare al cittadino la normale busta di plastica biodegradabile che trova al supermercato.

Doppio passaggio per la plastica

Inoltre si ritiene necessario un secondo passaggio settimanale per il ritiro della plastica, un segnale che può risultare diseducativo; invece di spiegare ai cittadini che se ne deve consumare di meno, infatti, si aumentano le frequenze di ritiro, aumento che rischia di incentivare la produzione di questa tipologia di rifiuto. In un sistema di raccolta differenziata efficiente nel tempo, l’obiettivo è diminuire le frequenze di ritiro dei normali rifiuti e di aumentare i servizi accessori.

Tra l’annuncio sui social e la reale operatività, dunque, ce ne corre. Non basta un post buttato giù da un Consigliere o da un Assessore della maggioranza, così come non basta nemmeno un semplice ordine del giorno presentato dall’opposizione. Tutto inutile, se non si hanno le idee chiare su come passare dalla teoria alla pratica.

Ribadiamo che non si tratta affatto di “critiche”, ma di riflessioni, stimoli, suggerimenti per migliorare.  L’impegno del Comune sui rifiuti non si può disconoscere, e l’idea di arrivare ad una Fiumicino senza plastica è meritoria e condivisa. Ma bisogna fare di più.