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Paolo Pizzo, campione nella scherma e nella vita

4 aprile 2019 | 16:14
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Paolo Pizzo, campione nella scherma e nella vita

Due medaglie d’oro mondiali in bacheca. Un argento olimpico a squadre e una battaglia vinta da bambino. Il sogno è tornare ai Giochi. E oltre.

Il Faro on line – Ha vinto lì per la prima volta. Lo racconta nel suo libro. La Stoccata Vincente. Paolo Pizzo è un simbolo. Un modello da seguire. Da bambino ha vinto la battaglia più importante. Non ha avuto la meglio il tumore al cervello che lo aveva colpito. E oggi, da adulto è accanto a chi lotta tutti i giorni per difendere la vita.

Lo fa Paolo per farlo con la sua. Anche con lo sport. E’ uno dei migliori spadisti al mondo e l’Italscherma coccola questo grande talento che ha saputo essere forte. E non solo in pedana. E’ ambasciatore dell’AssociazioneItaliana Ricerca sul Cancro, che lo ha voluto in squadra per diffondere informazioni e forza. E insegna a non arrendersi a tante persone, che ad un certo punto della loro esistenza si sono trovate o si trovano nella valle oscura della malattia. Lo sport traccia una strada per questo e dona grande forza. Determinazione. Valori importanti da prendere come  armi. Il campione dell’Aeronautica Militare utilizza la sua arma preferita, che passa dal cuore. La spada. Verso un avversario da sconfiggere in gara. Metafora della vita. E ringraziano quelle persone per quel coraggio che lui mostra.

Il primo titolo mondiale è arrivato in casa e proprio nella sua Catania. Nel 2011, la rivincita è stata prepotente contro il destino. E lui a piangere in pedana. Dopo essere arrivato in Nazionale, con merito. Se la ricorda l’Italia Team quell’edizione. Tra una delle più fruttuose per gli schermidori azzurri. E lui primo, per la prima volta. Il debutto al Mondiale e in cima. Da subito. Quella medaglia d’oro, come Paolo racconta nel suo libro, ha segnato una traccia. Un passo disambiguante tra il passato e il futuro. Tra il dolore e la gioia che lo sport sa donare, probabilmente.

L’oro individuale nella spada maschile si è unito agli altri allori tricolori, in quel lontano ottobre del 2011. 11 medaglie per gli azzurri, primi nel medagliere finale. Ovvio. Lo fa la scherma. Tra gli sport più vincenti, storicamente. Anche alle Olimpiadi. 4 ori, 3 argenti e 4 bronzi in Sicilia. E da siciliano catanese, con il fuoco e la passione per la vita nelle vene, ha partecipato alla festa. E ancora lo ha fatto nel 2017. A Lipsia Pizzo è salito ancora sul primo gradino iridato. Unico al mondo nella spada maschile individuale. Due allora le medaglie d’oro mondiali in bacheca. Ma non solo.

Ai Giochi di Rio 2016 ha messo al collo l’argento a squadre, insieme a Enrico Garozzo, Marco Fichera e Andrea Santarelli. Sui grandi amici anche fuori dalla pedana. Agli Europei sono arrivate tre medaglie. Sempre del secondo gradino. Nel 2014, oro individuale. A Torun nel 2016, secondo in Europa nella specialità a squadre. E poi a Tbilisi, aggiunge alla medaglia d’oro iridata di Lipsia, l’argento continentale. Nello stesso anno agonistico.

Gira il mondo Paolo. Tante le tappe della Coppa del Mondo a cui partecipa. E numerosi gli allori collezionati. Tra di essi, quello dello scorso mese di novembre in Svizzera. Ha ottenuto l’argento a squadre e da questa primavera proverà a qualificarsi per Tokyo 2020. Il suo sogno. Tornare alle Olimpiadi e salire un gradino più su rispetto al 2016. E magari nella categoria individuale. Ci saranno tutte le specialità questa volta. Il Comitato Olimpico Internazionale lo ha deciso. E allora tutti gli schermidori azzurri scaldano le armi. E anche Paolo lo fa. Con accanto sono solo i compagni di Nazionale, ma anche la sua famiglia. Ha una splendida bimba Paolo. Elena. Nata l’8 gennaio del 2018. Un grande amore quello con Lavinia Bonessio e una richiesta di nozze unica. E davanti a tutti. Agli Open di spada femminile, Paolo si è vestito da gentiluomo. Giacca e cravatta per inginocchiarsi di fronte alla sua amata e chiederla in sposa. E la scherma intera tutta ad applaudire. Un’altra vittoria.

Una stoccata vincente. Nella vita e nello sport. E Paolo insegna. Anche con la spada in mano.

Foto : Augusto Bizzi