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Operazione anti-racket nella Capitale: 10 arresti tra Roma, Anzio e Tivoli

4 aprile 2019 | 14:59
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Gli arrestati sono responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere, usura, estorsione, esercizio abusivo del credito nei quartieri romani di Centocelle e Montesacro e nei comuni di Anzio e Tivoli

Roma – All’alba è scattata una vasta operazione antiracket, ribattezzata “I Figuranti” della Squadra Mobile di Roma che ha eseguito 10 misure cautelari emesse dal gip su richiesta del Pool Reati contro il Patrimonio della Procura a carico di persone ritenute responsabili, a vario titolo, di associazione a delinquere, usura, estorsione, esercizio abusivo del credito che operavano nei quartieri romani di Centocelle e Montesacro e nei comuni di Anzio e Tivoli. Effettuate decine di perquisizioni.

Individuati tre distinti gruppi criminali e smantellato una pericolosa associazione a delinquere che effettuava prestiti di denaro ad interessi usurari a vari personaggi romani e che per il recupero dei soldi utilizzava violenze e minacce, attraverso talvolta delle vere e proprie estorsioni.

Agli arrestati, di età compresa tra i 27 ed i 65 anni e tutti di Roma gravitanti distintamente nei quartieri capitolini di Montesacro e Centocelle e nei comuni di Anzio e Tivoli, stabilmente ben inseriti nel tessuto criminale romano, sono contestati a vario titolo i reati di estorsione, di associazione a delinquere finalizzata all’usura ed all’esercizio abusivo dell’attività finanziaria, nonché per alcuni anche le lesioni personali aggravate in occasione della riscossione del denaro prestato ad interessi usurari.

Nel corso delle indagini condotte dalla sezione “Reati contro il Patrimonio” della Squadra Mobile che hanno spaziato dal litorale di Anzio-Nettuno sino al comune di Tivoli passando per alcune zone della Capitale individuando tre autonomi gruppi criminali, è stato possibile ricostruire le mansioni di ciascun arrestato, ognuno con specifici ruoli in seno all’associazione avente base a Roma, proiettata alla realizzazione di un preciso progetto illecito consistente nella concessione di somme di denaro a soggetti in difficoltà economiche, agganciate attraverso una rete ben precisa di contatti, ad interessi maggiorati che oscillavano dal 10 al 15% a settimana, con l’aggiunta di una “multa” pari al 20% comminata per ogni ritardo settimanale nei pagamenti.

L’associazione criminale, promossa, costituita e diretta dai tre capi, tra cui un 53enne romano di origini calabresi con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio e in materia di stupefacenti, e da due incensurati, un 56enne romano e 51enne di Marcellina (Roma), si avvaleva delle capacità commerciali e finanziarie di un 55enne vero e proprio contabile del gruppo, responsabile dei conti economici dell'”azienda”.

Grazie alle indagini condotte con l’operazione “I Figuranti” che ha preso il nome proprio dalla circostanza che gli indagati nel corso delle conversazioni intercettate definivano così gli assegni da versare agli usurai a garanzia del prestito ricevuto, e che hanno interessato l’arco temporale ricompreso tra il 2017 e la prima metà del 2018, è stato possibile definire la figura-chiave di un 54enne romano del quartiere di Centocelle, che ha permesso di fare luce sia sull’associazione a delinquere composta da sette degli arrestati, sia di definire gli altri due gruppi di usurai che insistono uno sul litorale di Anzio ed uno su Tivoli.

In particolare, determinate è stato appunto il ruolo ricoperto dal 54enne romano che ha svolto una minuziosa attività di mediazione tra i vertici dell’associazione ed i “clienti” da lui stesso procacciati, diventando di fatto l’anello di congiunzione dei tre filoni d’indagine, permettendo di seguire un filo conduttore tra i diversi soggetti coinvolti in quanto, nella duplice veste di usuraio e persona sottoposta ad usura, questi si è occupato di fornire un proprio contributo ai promotori ed gli organizzatori dell’associazione a delinquere di cui faceva parte segnalando commercianti in difficoltà economiche, dai quali ricavava a sua volta denaro per fronteggiare i debiti contratti con i suoi stessi sodali.

Proprio la figura del 54enne ha consentito di “connettere” l’attività investigativa sull’associazione ad un altro gruppo criminale sul versante di Anzio (Roma) che vedeva in un 58enne romano con precedenti di polizia per reati contro il patrimonio, il quale si serviva appunto di del 54nne per veicolare denaro “in prestito” e riscuotere i lauti interessi settimanalmente.

Gli altri arrestati sono stanziali nel quartiere di Centocelle, un 45enne romano con precedenti di polizia in materia di stupefacenti e già sottoposto alla sorveglianza speciale, e un 56enne romano, mentre un 51enne di Colli Aniene e un 27enne di Tivoli (Roma), si occupavano unitamente ad altri cinque soggetti indagati a piede libero, di riscuotere le somme di denaro prestate dagli altri componenti dell’associazione, ricorrendo in alcune occasioni alle maniere forti e a delle vere e proprie estorsioni cagionando delle lesioni al 54enne quando non era in grado di saldare i suoi stessi debiti o di “raccogliere” le rate dalle vittime dell’usura.

L’esecuzione dei provvedimenti restrittivi è stata effettuata alle prime ore della mattinata odierna associando cinque persone presso le Case Circondariali di Regina Coeli a Roma e di Velletri, sottoponendone altre cinque alla misura degli arresti domiciliari, mentre sono cinque le perquisizioni domiciliari effettuate a Tivoli, Ardea ed Anzio presso le abitazioni di altrettanti indagati, permettendo di sequestrare ulteriore materiale probatorio.

(Il Faro online)