La presentazione

Musica, il flamenco diventa italiano con Aquí Me Encuentro

5 aprile 2019 | 10:37
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Musica, il flamenco diventa italiano con  Aquí Me Encuentro

La presentazione del disco del chitarrista e compositore Matteo D’Agostino, domenica 7 aprile 2019 Teatro del Lido di Ostia

Musica – L’attesa è finita: esce Aquí Me Encuentro, il primo CD da solista di Matteo D’Agostino, l’artista che sta rivoluzionando l’approccio al Flamenco nel nostro Paese, contribuendo alla conoscenza presso il grande pubblico di un genere che non si identifica solo con il ballo o con il canto. La decisione di registrare questo disco proprio in Italia nasce, infatti, dalla constatazione che da noi mancano quasi del tutto progetti autoriali nell’ambito della musica flamenca e, in particolare, della chitarra flamenca. Vi sono stati vari esperimenti, ad esempio di fusione con il jazz, ma un progetto di flamenco moderno non è mai stato portato su disco e questo conferisce originalità al lavoro del maestro D’Agostino. Non a caso è un traguardo raggiunto anche grazie al sostegno di un’intera community, quella degli amanti della musica flamenca in Italia, che hanno trovato in lui un punto di riferimento e una forma autentica di espressione e che, quindi, lo hanno supportato attraverso il crowdfunding.

Aquí Me Encuentro, che sarà presentato domenica 7 aprile presso il Teatro del Lido di Ostia, è frutto di anni di composizione e di studio. Nasce come un progetto live, portato in scena insieme al percussionista Luca Caponi, con cui D’Agostino ha arrangiato i brani per chitarra e Cajón set (ndr. il Cajón set è una via di mezzo tra una batteria e un cajón, una invenzione di Caponi). Inoltre il disco vanta la straordinaria collaborazione del polistrumentista cubano Juan Carlos Zamora e, per gli arrangiamenti per quartetto d’archi, del maestro Roberto Boarini.
In tutto si tratta di otto tracce ispirate agli stili musicali flamenchi (palos) più conosciuti, come Bulerias, Alegrias, Tangos, Rumba, con l’influenza di alcuni generi musicali come il jazz, la bossa-nova e la musica classica.

“Il flamenco non è la mia cultura originaria, ma l’ho voluta apprendere – afferma D’Agostino che ha lavorato per anni in teatro, al cinema, in radio e in televisione al fianco di Ascanio Celestini – Mi piace usare proprio questo verbo: dà l’idea di qualcuno che va a prendere con una finalità precisa. Per me è stato proprio così: sono andato in Andalusia a prendere una cultura e a farla mia. Non è stato facile perché è un dialetto musicale molto lontano dal nostro, con delle regole armoniche, melodiche e ritmiche che sono all’opposto. Dopo lunghi soggiorni in Spagna e dopo aver avuto l’onore di partecipare allo spettacolo “Por Un Sueño” del grande bailaor “El Farru”, (spettacolo sognato, ideato e suggerito da Paco de Lucia), ho appreso le regole del gioco e le ho fatte mie, mischiandole con altri generi che avevo studiato e interiorizzato. Il risultato è un flamenco molto fresco e melodico, fruibile anche da chi non conosce il genere”.

(Il Faro online)