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Defibrillatore più piccolo al mondo impiantato per la prima volta in Italia al Grassi di Ostia

11 aprile 2019 | 08:33
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Appena un centimetro di spessore e 15 anni di longevità per il defibrillatore che trasmette in telemedicina. Intervista al primario di Cardiologia, Fabrizio Ammirati

Ostia – L’ospedale G.B. Grassi conquista un primato nazionale: è qui, nel reparto di Cardiologia, che è stato impiantato per la prima volta in Italia il defibrillatore più piccolo del mondo.

Il primato è stato conquistato dall’equipe capeggiata dal professor Fabrizio Ammirati, direttore del Dipartimento di Medicina nonchè primario di Cardiologia e Unità coronarica dell’ospedale Grassi. L’intervento, effettuato il 28 marzo su un uomo di 66 anni, è perfettamente riuscito.

Si tratta dell’impianto del primo defibrillatore della nuova famiglia Rivacor di Biotronik. E’ il più piccolo apparecchio in grado anche di sopportare esami di risonanza magnetica full body scan alla potenza di 3 Tesla. Questo aspetto è particolarmente importante perchè permette l’accesso ai pazienti portatori del Rivacor a scansioni in alta definizione in piena sicurezza e libertà senza alterazioni del funzionamento del defibrillatore. Un sistema interno all’apparato, infatti, permette il riconoscimento automatico del campo magnetico, relativo alla risonanza magnetica, modificando in automatico la programmazione del dispositivo, evitando così pericolose interferenze, e nel contempo, svincolando gli ambulatori ed i pazienti da molteplici controlli ad hoc.

Nonostante le dimensioni ridotte e lo spessore di appena 10 mm questi dispositivi promettono una longevità fino a 15 anni. Inoltre il fattore di forma Bioshape permette ridurre sostanzialmente il rischio di decubiti della tasca grazie ai suoi profili stondati ed anatomici.

Il defibrillatore Rivacor più piccolo al mondo impiantato all'ospedale G.B. Grassi di Ostia

Il defibrillatore Rivacor più piccolo al mondo impiantato all’ospedale G.B. Grassi di Ostia

I dispositivi Rivacor dispongono del primo e più avanzato sistema di telemedicina correlato ai dispositivi impiantabili, ovvero lo Home Monitoring con trasmissioni quotidiane, validato da marcatura comunitaria CE e della statunitense FDA per la riduzione dei controlli ambulatoriali ad un anno. Non solo: i risultati di un primo studio, ancora in corso, certificano la riduzione della mortalità dei pazienti di oltre il 60% per tutte le cause.

Un altro aspetto fondamentale, soprattutto per un reparto come quello di Cardiologia di Ostia già operativo nella telemedicina, è che il defibrillatore impiantato al Grassi permette, inoltre, di controllare a richiesta il paziente con la funzione quick-check rendendo disponibili i dati e tracciati in tempo reale per lo specialista medico. In più si è dimostrato che permette di ridurre shock inappropriati e di concorrere nell’aumento della longevità attesa per i dispositivi .

Devo ringraziare l’intera equipe medico-infermieristica e tecnica– sottolinea il professor Ammirati – oltre alla dirigenza della Asl Roma 3 che ha creduto nell’impegno e nello sforzo di ammodernamento tecnico-scientifico che stiamo portando nel nostro ospedale“.