Ostia, Canale dei Pescatori: la ditta abbandona, dragaggio per somma urgenza

Ostia – La ditta vincitrice dell’appalto abbandona l’impresa e per il dragaggio del Canale dei Pescatori il X Municipio deve affidare i lavori in somma urgenza. A un prezzo sconosciuto e ad un’impresa che venne travolta dagli arresti dell’Ufficio Tecnico del 2016.

Sono iniziati stamattina gli interventi di dragaggio della foce del Canale dei Pescatori insabbiata dalle mareggiate invernali. Secondo indiscrezioni i lavori dureranno tre giorni e riguardano la rimozione di 1500 metri cubi di rena che viene sversata direttamente oltre il molo di levante a ripascere la spiaggia libera ex-MedNet. L’operazione avviene sotto il controllo dell’Arpa Lazio relativamente ai rischi di inquinamento.

L’appalto è stato affidato dall’Ufficio Tecnico del X Municipio alla Sama di Angelo Salzano nonostante dovrebbe essere vigente l’incarico triennale affidato nell’agosto 2017 alla “Costruzioni Generali Zoldan s.r.l.” che vinse la gara di procedura negoziata con un ribasso 20,21% sulla base d’asta di 286.695 euro. La Zoldan ha abbandonato l’impresa ed ecco perchè il Municipio ha dovuto fare ricorso alla somma urgenza e affidamento diretto alla Sama. Sul cartello d’inizio lavori non viene indicato nè il costo nè la durata precisa dell’intervento.

Va ricordato che Angelo Salzano, titolare della Sma, il 2 febbraio 2017 venne condannato in primo grado a 8 mesi di reclusione (pena sospesa) nell’ambito del processo sul sistema-Papalini contro l’ex direttore dell’Ufficio tecnico dell’allora XIII Municipio, Aldo Papalini. Tra le contestazioni mosse allora dalla VIII Sezione Penale della Procura della Repubblica, c’erano proprio lavori relativi al Canale dei Pescatori. La presidentessa del X Municipio, Giuliana Di Pillo, fece ricorso alla Sama di Angelo Salzano nella notte del 23 dicembre 2017 per un’emergenza proprio relativa al Canale e in quell’occasione, di fronte alle contestazioni, specificò che “Salzano al Tribunale non risulta interdetto dal lavoro con gli enti pubblici e che la ditta ha il Durc (certificato antimafia) in regola”.