Il decreto

Scuola, precariato: decreto aggiornamento GaE è questione di giorni

22 aprile 2019 | 08:00
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Scuola, precariato: decreto aggiornamento GaE è questione di giorni

Marcello Pacifico (Anief): “Siamo pronti a citare lo Stato italiano in giudizio per risarcimenti milionari”

Scuola – Dopo cinque anni di attesa, la pubblicazione del decreto Miur di aggiornamento delle Graduatorie ad esaurimento per il triennio 2019/21 è questione di giorni: lo apprende il sindacato Anief da fonti attendibili. Le domande, come conferma la rivista Orizzonte Scuola, potranno essere presentate entro la fine del mese di maggio esclusivamente dai circa 36 mila docenti già inseriti, anche con riserva. Rimangono fuori, invece, tutti gli altri abilitati non precedentemente inseriti e, spesso, da anni, supplenti di Stato. La questione è all’attenzione anche dall’Europa.

Le considerazioni di Marcello Pacifico, presidente Anief

La soluzione al precariato

“Per salvare i docenti abilitati negli ultimi anni da un futuro cupo, al Ministero dell’Istruzione avrebbero dovuto percorrere il seguente iter: l’apertura annuale delle GaE a tutto il personale abilitato, che rimane la procedura più efficace e di facile realizzazione, con l’attivazione del doppio canale di reclutamento anche ai precari con 36 mesi di servizio grazie a una nuova straordinaria sessione abilitante, l’adeguamento dell’organico di fatto a quello di diritto, incluso su posti di sostegno”.

La questione nel mirino dell’UE

“In dieci mesi di gestione Bussetti del Miur si è fatto tutto il contrario di ciò che era utile per lottare contro la precarietà: si è abolita la formazione iniziale, si è inceppato il reclutamento con la mancata riapertura delle GaE, il licenziamento delle maestre con diploma magistrale, l’abolizione del concorso riservato ai precari storici e del limite ai contratti a termine, non si è più finanziato il fondo per coprire i risarcimenti disposti dai giudici.

Mai in nessun Paese civile si è visto il licenziamento per legge di 7 mila maestre entrate nei ruoli dello Stato dopo aver superato l’anno di prova, e andare deserte 30 mila cattedre da dare in ruolo, pur in presenza di 150 mila docenti abilitati.

Per queste ragioni si sono creati i presupposti perché finalmente la Commissione europea possa denunciare lo Stato italiano comminando severe sanzioni. Anief nel frattempo, continua con tenacia a portare avanti il reclamo collettivo al Consiglio d’Europa, attraverso il quale si è chiesto ai giudici una lettura euro-orientata della norma nazionale che riapra le GaE. A questa strada se ne aggiunge un’ultima finale con una maxi vertenza risarcitoria al tribunale di Roma nei confronti del Governo italiano”.