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Primo Maggio, Mattarella: “Creare lavoro è un dovere costituzionale”

1 maggio 2019 | 19:08
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Primo Maggio, Mattarella: “Creare lavoro è un dovere costituzionale”

Monito del Presidente della Repubblica al governo: “Azionare la leva fiscale e curare il debito pubblico”

Roma – La nostra Costituzione impone a chi ha responsabilità pubbliche di “compiere ogni sforzo per ampliare le opportunità occupazionali, per rimuovere le cause degli squilibri tra territorio, per accrescere le conoscenze, gli investimenti necessari a uno sviluppo sostenibile. Si tratta di un dovere pubblico a cui non ci si può sottrarre”.

Sergio Mattarella interviene dal Quirinale nella giornata della festa dei lavoratori per pungolare il governo a dare il massimo per riempire di contenuti quei passaggi della Carta fondamentale che tutelano non tanto i lavoratori, ma quanti il lavoro non lo hanno.

Troppi ancora, per il Presidente della Repubblica che riconosce come gli ultimi dati Istat siano incoraggianti (leggi qui) ma ancora insufficienti: “il tasso di occupazione registra in Italia un segno positivo ma è comunque a un livello che non ci può soddisfare. Il lavoro è carente in larghe aree del Paese. E le conseguenze di questa condizione sono gravi”, ha ricordato.

Il vicepremier Luigi Di Maio, anch’egli al Quirinale per la tradizionale cerimonia del primo maggio, ascolta i messaggi del capo dello Stato e rilancia: “Il lavoro è la priorità del nostro governo ed è la vera emergenza del nostro Paese. Il nostro sforzo principale è creare lavoro stabile. Nei prossimi mesi lavoreremo al taglio del cuneo fiscale, in vista della prossima legge di bilancio”.

Parole che vanno incontro alle preoccupazioni di Mattarella che mai come oggi è stato chiaro nel chiedere provvedimenti che vadano ad aiutare anche il lavoro dipendente, quello più colpito dal prelievo fiscale.

“Vanno approntati strumenti adeguati per guidare il cambiamento a favore della società, compresa la leva fiscale, visto che le tasse sui redditi da lavoro in Italia sono tra le più alte dei Paesi sviluppati”. Un pacato botta e risposta tra il presidente e il ministro del Lavoro, attraverso il quale Mattarella indirizza al governo un richiamo a non perdere di vista le regole di base dell’economia. Un monito che ben fa capire quanto il capo dello Stato sia già attento alle scelte che andranno fatte in autunno con la legge di Bilancio del 2020.

“C’è una congiuntura internazionale debole – premette Mattarella – ma in Italia si aggiunge il peso obiettivo del debito pubblico, che impone cura e attenzioni particolari per rafforzare la fiducia degli investitori, per tutelare il risparmio degli italiani, per tenere in equilibrio programmi di spesa e finanziamenti realistici”.

Un monito a futura memoria all’esecutivo affinché tenga sin da oggi in dovuta considerazione “l’equilibrio” economico nelle scelte che da qui a pochi mesi andranno necessariamente fatte, tutte con la dovuta copertura finanziaria.

Anche perché sulla portata delle scelte economiche dell’esecutivo incombe l’aumento dell’Iva, che il ministro del Lavoro ha assicurato non avverrà neanche nella prossima legge di Bilancio. Mentre, ha annunciato Di Maio, questo sarà l’ultimo primo maggio senza il salario minimo.

(fonte Ansa)