Gli scioperi

Scuola, Anief: “Sì alle mobilitazioni del 10 e 17 maggio contro l’intesa siglata da Governo e Sindacati

2 maggio 2019 | 07:00
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Scuola, Anief: “Sì alle mobilitazioni del 10 e 17 maggio contro l’intesa siglata da Governo e Sindacati

Ecco le motivazioni del perché Anief ha deciso di confermare e raddoppiare i giorni di stop dal lavoro

Scuola – “Sono troppi i temi trascurati o male affrontati: il passaggio del personale dallo Stato nella regionalizzazione dell’istruzione pubblica e la ridistribuzione delle risorse tra le regioni; la mancata riapertura delle GaE con nuovi e inutili concorsi straordinari; la trascuratezza verso gli idonei agli ultimi concorsi; il prezioso ruolo dei vicari dei presidi e il personale di ruolo che chiede il trasferimento in altra provincia; l’elusione delle direttive europee sulla stabilizzazione automatica dei precari storici con oltre 36 mesi di servizio; l’abbandono al loro destino dei diplomati magistrale e il loro licenziamento; la disapplicazione della norma sui passaggi professionali verticali del personale Ata; l’adozione di stipendi ridicoli che necessitano di almeno 200 euro ulteriori di aumenti” l’assegnazione ai precari dello stipendio base senza alcuna considerazione dei periodi di precariato se non in fase di ricostruzione di carriera e anche limitata” i trasferimenti ancora oggi castrati da norme anacronistiche, come quelle che vietano di andare a coprire posti solo sulla carta di fatto, ma in realtà liberi a tutti gli effetti. Ecco perché Anief ha deciso di confermare e raddoppiare i giorni di stop dal lavoro, come ufficializzato dalla Commissione di Garanzia: il 10 maggio a fianco del Cub; una settimana dopo, il 17 maggio, con Cobas e Unicobas” – lo dichiara Marcello Pacifico, presidente nazionale Anief.

Secondo Marcello Pacifico: “Mantenere il punto contro la riapertura delle GaE per tutto il personale docente abilitato rappresenta uno degli errori maggiori di chi gestisce oggi le sorti della scuola pubblica. In un colpo solo, dando seguito alla nostra richiesta, si sarebbe risolto il problema dei 50 mila maestri tagliati fuori dal Consiglio di Stato, risolto il vulnus dei precari storici e anche quello dei supplenti con oltre 36 mesi, per i quali si sarebbe dovuto prevedere un corso abilitante speciale, preludio per il ritorno al doppio canale di reclutamento. Invece, si continua a trattare il personale non di ruolo come se fosse figlio di un dio minore, anche per gli avanzamenti di carriera prima di arrivare al contratto a tempo indeterminato”.

Sciopero dei DS

Marcello Pacifico (Udir): “Confermiamo la mobilitazione del 17 maggio perché non è stato fatto nessun passo indietro rispetto alle impronte digitali e alle rilevazioni biometriche per accertare la presenza dei DS, misura che reputiamo offensiva e totalmente priva di senso. Non è giunto nemmeno un arresto sul salario accessorio senza valutazione o ancora sull’obbligo della dimora nella sede di servizio presente nel decreto concretezza. Inoltre, il FUN per l’a.s. 2017/2018 risulta privo della RIA dei presidi andati in quiescenza, mentre è assente ancora la perequazione esterna con gli altri dirigenti dal 2016. In ultimo, a non farci desistere dall’intento, l’evidente e progressivo taglio delle risorse per l’istruzione registrato nel DEF”.