Seguici su

Cerca nel sito

Per un futuro libero da pesticidi: ecco l’iniziativa di Legambiente Terracina

Scattola: "Terracina potrebbe essere tra i primi Comuni ad avere un regolamento comunale sull'uso di fitofarmaci."

Terracina – “Sul nostro territorio negli ultimi tempi sono state diverse le segnalazioni di prodotti erbicidi e pesticidi non conformi ai criteri standard e ultimamente sono stati addirittura sequestrati centinaia di chili di fitofarmaci mal conservati e non sicuri.

Questo – fanno sapere, in una nota, dal Circolo Legambiente di Terracina – testimonia, ce ne fosse ancora bisogno, la gravità del problema nella nostra zona.

Inoltre, la rete di monitoraggio ISPRA nell’Agro Pontino, seppur carente in termini di punti di prelievo, soprattutto nelle zone di Sabaudia, di Pontinia e di Terracina, riportano da tempo un notevole livello di contaminazione dei corpi idrici, cosi come secondo i dati epidemiologici delle patologie indotte dall’abuso di erbicidi e pesticidi, risultano in aumento le patologie correlate, rendendo necessario procedere ad una veloce trasformazione della produzione agricola senza uso della chimica a tutela dell’ambiente e della salute pubblica.

Ma perché i pesticidi sono pericolosi?

Solo una modesta quantità del pesticida irrorato in campo raggiunge in genere l’organismo bersaglio. Tutto il resto si disperde nell’aria, nell’acqua e nel suolo, con conseguenze che dipendono anche dal modo e dai tempi con cui le molecole si degradano dopo l’applicazione – dichiara Daniela Sciarra, responsabile delle filiere agroalimentari di Legambiente e curatrice del dossier Stop Pesticidi –  e le conseguenze si esplicano nel rischio di inquinamento delle falde acquifere e nel possibile impoverimento di biodiversità vegetale e animale.

Effetti ai quali ancora oggi non si dà il giusto peso, nonostante numerosi studi scientifici abbiano dimostrato le conseguenze che l’uso non sostenibile dei pesticidi produce sulla biodiversità e sul suolo. Per questo, auspichiamo che il futuro Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei pesticidi preveda obiettivi ambiziosi e tempi rapidi per la loro riduzione; il rafforzamento del sistema dei controlli sugli alimenti e l’adozione di misure a tutela della salute delle persone”.

La proposta di Legambiente Terracina

In tal senso, 21 ed il 22 febbraio scorso Legambiente ha inaugurato il suo primo Polo nazionale per l’agroecologia. Gli scopi principali di questo progetto sono quelli di promuovere l’agroecologia circolare, la lotta ai cambiamenti climatici e mettere fine all’uso dei pesticidi.

Il Circolo Legambiente di Terracina, quindi, anche alla luce della revisione e futura attuazione del Piano d’azione nazionale sull’uso sostenibile dei pesticidi, si propone come attivatore, sul proprio territorio, di tutte le iniziative che verranno formulate dal Polo, soprattutto con riferimento alla riduzione degli impatti ambientali del settore agricolo, favorendo al contempo il riutilizzo di prodotti di scarto, riducendo al minimo gli sprechi di acqua ed energia, l’utilizzo di materiali biodegradabili e riciclabili.

Il 2 maggio scorso Legambiente Terracina, rappresentata dalla dottoressa Regina Scattola e dalla dottoressa Ida Di Girolamo, entrambe esperte di settore, ha partecipato, su invito, alla III Commissione consiliare del Comune di Terracina, presieduta dalla Consigliera Anna Maria Speranza, delegato Agricoltura, che si era già incontrata il 12 marzo scorso per discutere sul nuovo regolamento da attuare sull´uso dei pesticidi e fitofarmaci in agricoltura.

Siamo soddisfatti che il Comune di Terracina stia procedendo alla redazione del Regolamento e che abbia deciso di invitare come parte audita anche la nostra Associazione, che rappresenta una delle Associazioni più attive nel settore con un Rapporto annuale sui Pesticidi molto prestigioso e un dipartimento attivo e competente a livello nazionale.

Però, molto si può fare anche andando oltre la politica nazionale corrente – dichiara Regina Scattola, esperta di colture biodinamiche e apicultrice, consigliere del Direttivo del Circolo Legambiente di Terracina, con delega alla Agroecologia – per ridurre i rischi e le conseguenze negative che un utilizzo non corretto dei pesticidi ha determinato e continua a determinare sull’ambiente.

Purtroppo, i pesticidi vengono usati troppo e male, anche attraverso un sistema di deroghe e di illegalità che andrebbe più controllato. Va incentivato il rispetto di fasce tampone, non soggette a trattamenti, dai corpi idrici, per minimizzare il rischio di inquinamento dei corsi d’acqua, la diffusione di tecniche alternative al mezzo chimico e la tutela della biodiversità, con una particolare attenzione verso le aree protette come le scuole, case di riposo, Parchi e Riserve Naturali.

Inoltre, troppo spesso, si incontrano nelle nostre zone braccianti agricoli al pronto soccorso, per aver respirato ed esser stati in contatto con grandi quantità di pesticidi. Colpiti sono soprattutto soggetti deboli come giovanissimi, immigrati e donne anziane. Allora è necessario attivare corsi di formazione per insegnare i rischi e tutelare la loro salute, ed è necessario dare sostegno alle iniziative volte al contrasto del caporalato, perché dove non c’è rispetto del lavoro e della legalità è assai difficile che ci sia rispetto della salute dei cittadini e dell’ambiente.

Ribadisco poi che una fiorente economia non viene tratta solo da colture intensive, ma anche da colture biologiche e biodinamiche, come ci mostrano già Germania, Francia e Svizzera.

A Terracina, poi, – prosegue la nota – abbiamo recentemente assistito a gravi morie di api, soprattutto nella zona del Monumento Naturale di Camposoriano, che, comunque, sono state segnalate alle Autorità Sanitarie e che necessitano di approfondimenti.

Ho personalmente notato, come apicultrice, nell’ultimo anno la scomparsa di 7 famiglie di api sulle 8 totali in una zona totalmente immersa nel Parco degli Ausoni, zona che dovrebbe pertanto essere protetta. E proprio le api sono straordinari indicatori biologici per valutare lo stato di salute ambientale e le variazioni ecologiche dovute all’effetto di una o più sostanze inquinanti presenti nei paraggi.

Insomma, la produzione del miele non è il solo motivo per cui è importante salvaguardarle: è in gioco qualcosa di molto più grande. È poi auspicabile l´applicazione di accurati controlli e monitoraggi periodici specialmente nelle aree protette come Parchi e Monumenti naturali per tutelare ai fini della biodiversità, suolo, acqua, aria e le specie protette. 

Ricordiamo, infatti, che a partire dai primi anni del 2000 sono stati introdotti pesticidi di nuova generazione, i neonicotinoidi e nel 2008, in Italia si è verificata la prima massiccia moria di api, con la scomparsa di metà del patrimonio apistico nazionale.

Interi apiari si sono improvvisamente svuotati, centinaia di migliaia di api sono state sterminate, proprio all’inizio della stagione del raccolto. La comunità degli apicoltori è, però, immediatamente corsa ai ripari, attivando tutti gli strumenti di conoscenza e studio e, in breve tempo, si è giunti alla conclusione che l’uso di neonicotinoidi aveva determinato la strage.

L’evidenza della relazione fra uso di neonicotinoidi e moria delle api ha, quindi, indotto il governo a sospenderne l’uso. Inoltre, la revisione imminente del Piano dell’Agricoltura Nazionale per l’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari che ne regolamenterà l’uso sostenibile nel quinquennio 2019-2024, attualmente in fase di elaborazione da parte del Comitato tecnico-scientifico, e che sarà portato in approvazione definitiva alla fine di quest’anno, deve, quindi, necessariamente prevedere l’applicazione delle misure già fissate, ancora oggi spesso inattuate, mettendo al centro la tutela dell’ambiente e della salute, le produzioni di qualità, le competenze che derivano dal modello agro-ecologico e dall’agricoltura biologica e la sfida del cambiamento climatico. Oltre a essere il settore più vulnerabile, l’agricoltura è infatti una fonte importante di gas climalteranti”.

Inoltre, è necessario ribadire l’importanza del progetto di Legambiente Terracina sviluppato nell’ambito della convenzione tra il Circolo Legambiente di Terracina e l’ITS A. Bianchini, che sta consentendo, acquisendo conoscenze e competenze e dotando il laboratorio di strumenti e strutture idonee, di poter estendere il monitoraggio periodico anche ai fertilizzanti chimici (fosfati e nitrati), alle sostanze tossiche e non biodegradabili quali metalli pesanti, oli minerali, idrocarburi, ammoniaca, solventi.

Inoltre, il Circolo porta avanti, da anni, iniziative, anche nelle scuole primarie, con la creazione di orti e frutteti didattici senza pesticidi e mira ad insegnare alle nuove generazioni una gestione naturale, salutare dell’agricoltura.

In tempi brevi, infine, il Circolo di Terracina insieme a Legambiente Lazio e Legambiente nazionale organizzerà proprio a Terracina un importante convegno sul tema dell’Agroecologia e della riduzione dei pesticidi, a ulteriore sostegno dell’azione della Consigliera delegata Anna Maria Speranza del Comune di Terracina.

Terracina potrebbe, così, essere tra i primi Comuni ad avere un regolamento comunale sull’uso di fitofarmaci, aderente alle specifiche del Pan, con l’obbligo, da parte degli utilizzatori, di una cartellonistica chiara su orari di irrorazione, tipologia di sostanza e una serie di altre informazioni, e il rispetto delle distanze tra privati cittadini.

(Il Faro on line)