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Il Liverpool s’impone sul Barca, le vittorie che insegnano

8 maggio 2019 | 14:22
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Il Liverpool s’impone sul Barca, le vittorie che insegnano

Hanno ribaltato il pronostico i Reds. Senza paura in casa contro un Barcellona annichilito. Doppiette personali di Origi e Wijnaldum. La festa finale dell’Anfield

Il Faro on line – Quelle vittorie dello sport che insegnano. Che cambiano il destino. Che fanno girare la strada, proprio là dove mai si poteva immaginare.

E’ successo ieri sera. All’Anfield di Liverpool la squadra di casa ha fermato il Barcellona degli dei del pallone, intessendo sul campo una prestazione da favola. Hanno alzato la voce i Reds: “Non si passa in casa nostra”. Questo probabilmente il mantra della semifinale di ritorno di Champions League. E forse la corona, verso la finale del 1 giugno, passa proprio ai Reds. In attesa della partita massima. Con un 3 a 0 sul cuore e sulle spalle subìto nella gara di andata al Camp Nou, il team di Klopp ha ribaldato il pronostico.

Un 4 a 0 sonoro agli avversari spagnoli, non guidati da un Messi annullato dalle marcature e dalla difesa inglese. Senza Salah e Firmino, colonne tattiche del Liverpool e coppia di goleador in Premier League, con 42 gol in totale segnati, non si è fermata la squadra di casa e trascinata da un pubblico eccezionale, ha ripreso il destino della qualifica in mano e ha fatto rotta verso Madrid.

E’ stato proprio Origi a segnare. Il primo gol è arrivato al 7’ da un buco nella difesa del Barca cercato e trovato. Su azione cominciata da Manè dalla tre quarti, si è infiltrato in area Enderson, che su tiro respinto da ter Stegen, ha trovato pronto Origi, che ha buttato dentro il pallone. Libero e smarcato. E veloce. La seconda rete è arrivata al secondo tempo, dopo una progressione eccezionale del Liverpool e grazie ad un Alisson in formaperfetta che ha fermato e annullato i tentativi di Messi, a rete. E’ stato Wijnaldum ad allungare. Tiro raso terra in area al 54’. Come una spina nello stomaco. Dolorosa e fulminea. Su assist di Manè in stato di grazia. Si è ripetuto poi al 56’ Wijnaldum. Un colpo di testa senza scampo su cross dal fondo sinistro. In area del Barca, ter Stegen si è dovuto arrendere. Più in alto della difesa catalana. A sfiorare il cielo di Liverpool e il Liverpool ha firmato il suo implacabile 3 a 0. Ma non è finita, ovviamente. E’ stato Origi a decretare la fine dei giochi. Doppietta anche per colui che ha sostituito Salah nel reparto offensivo.

Su calcio d’angolo, Origi l’ha buttata dentro a carambola, al 79’. Sotto il sette opposto. Hanno dilagato i Reds prendendosi il pass per la finale di Champions League e dimostrando che è il campo a parlare. Nonostante risultati già decisi. Niente è deciso fino a quando la gara termina. Fino a quando il turno da giocare scorre, il sogno vive. E il sogno si è avverato ieri sera per il Liverpool di Kloop.

Apoteosi in Inghilterra. I Reds hanno parlato in campo. Niente è impossibile se si vuole veramente. Non è mai il destino a dire l’ultima. Se un campione lo vuole, è lui a comandare in gara. E nella vita è la stessa cosa. Il calcio ne è metafora. E ieri sera all’Anfield è arrivato un altro insegnamento.