Terracina plastic free: ecco la proposta di delibera di “Zero waste Italy” e del Wwf

8 maggio 2019 | 15:30
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Terracina plastic free: ecco la proposta di delibera di “Zero waste Italy” e del Wwf

Terracina Zero waste Italy e il Wwf chiedono al Consiglio Comunale l’approvazione di una Delibera che miri ad eliminare l’uso della plastica.

Terracina – Le Associazioni ambientaliste di Terracina  “Zero Waste Italy” e “Wwf”,  impegnate da anni nella denuncia del degrado ambientale, nella progettazione di iniziative di recupero di siti, nella diffusione delle buone pratiche tra i cittadini e nelle scuole e, recentemente, tutte occupate a risolvere il grave problema delle plastiche in mare, chiedono al Consiglio Comunale l’approvazione di una Delibera che miri ad eliminare l’uso della plastica, dandone qui una traccia.

La delibera proposta

Nella delibera proposta da Zero waste Italy e dal WWf Terracina si legge:

Premesso che:

– annualmente vengono prodotti a livello mondiale 300 milioni di tonnellate di materie plastiche, di cui almeno 8 milioni finiscono nell’oceano

–  le materie plastiche sono le componenti principali (fino all’85%) dei rifiuti marini (marine litter) trovati lungo le coste, sulla superficie del mare e sul fondo dell’oceano

– l’art. 9-bis D.L. 91/2017, come convertito in legge dall’art. 1 L.123/2017, prescrive il divieto definitivo di commercializzazione di contenitori non biodegradabili non rispondenti alla normativa comunitaria ed alle norme tecniche approvate a livello comunitario;

– le Pubbliche Amministrazioni, in base alla normativa vigente, hanno l’obbligo di predisporre ogni azione di prevenzione e riduzione delle quantità di rifiuti e devono svolgere, altresì, azioni rivolte alla valorizzazione, studio ed introduzione di sistemi integrati per favorire il massimo recupero di energie e di risorse;

– i singoli Comuni devono impegnarsi a raggiungere gli obiettivi di raccolta differenziata finalizzata al riutilizzo, riciclaggio e recupero delle frazioni organiche e dei materiali recuperabili riducendo, in modo sensibile, la quantità di rifiuti secchi indifferenziati da conferire nelle cosiddette discariche.

l’Italia è uno dei principali produttori europei di stoviglie di plastica monouso, con un consumo pro capite di quasi due kg ogni anno;

– le stoviglie monouso sono polimeri a base di petrolio che, se non correttamente smaltiti, restano in ambiente per anni, causando danni gravissimi all’ecosistema. Secondo uno studio recente, ogni anno, finiscono in mare, direttamente o indirettamente, otto milioni di tonnellate di rifiuti plastici.

– la produzione di tali oggetti necessita di un enorme dispendio di energia con cicli produttivi particolarmente inquinanti.

– le microplastiche rappresentano un ulteriore problema per la gestione del marine litter. Esse possono trovarsi nei prodotti cosmetici e per l’igiene personale e nei prodotti industriali, o provenire da pezzi di plastica più grandi che si degradano; variano per dimensioni, ma si tratta in genere di particelle di plastica di dimensione inferiore ai 5 millimetri, che possono quindi passare con facilità attraverso i filtri delle acque reflue, rendendo impossibile il loro recupero una volta in mare.

– tutto ciò configura una minaccia per gli organismi marini, per gli equilibri degli ecosistemi e per l’uomo posto che, neppure la catena alimentare, è immune dai rischi di contaminazione soprattutto a causa delle microplastiche derivanti dalla degradazione dei rifiuti plastici in mare con implicazioni significative su importanti settori economici come il turismo, la pesca, l’acquacoltura

Considerato che:

– Il 16 gennaio 2018 la Commissione europea ha adottato la “Strategia europea per la plastica” al fine di: rendere riciclabili tutti gli imballaggi di plastica nell’UE entro il 2030; affrontare la questione delle micro plastiche in particolare di quelle aggiunte intenzionalmente nei prodotti che dovrebbero essere bandite; frenare il consumo di plastica monouso e il marine litter (attraverso una proposta legislativa);

– lo scorso 28 maggio, la Commissione Europea, sottolineando ancora una volta la gravità del problema dei rifiuti di plastica, ha introdotto nuove norme per ridurre gli stessi. Si è proposto, infatti, di mettere al bando la produzione di alcuni prodotti di plastica tra cui piatti, posate, cannucce, agitatori per bevande. Questi prodotti potranno essere sostituiti con altri di materiali diversi dalla plastica. Tali proposte passeranno ora al vaglio del Parlamento europeo e del Consiglio.-

– Una delle misure presentate dalla Commissione europea nell’ambito della strategia prevede il bando di bastoncini per la pulizia delle orecchie, posate, piatti e cannucce di plastica monouso. Inoltre, entro il 2025, gli Stati membri dovranno raccogliere il 90% delle bottiglie di plastica monouso per bevande.

– Dal 1° gennaio 2019 è  vietato vendere sul territorio nazionale i bastoncini per la pulizia delle orecchie in plastica, potranno essere venduti solo quelli biodegradabili. I bastoncini non possono essere gettati nei servizi igienici e negli scarichi

– Dal 1° gennaio 2020 sarà, inoltre, vietato mettere in commercio prodotti cosmetici che contengano microplastiche. Sono in corso campagne di raccolta dei rifiuti in plastica dai fondali marini

Il Ministero dell’Ambiente ha avviato un percorso per diventare “plastic free” e sta sollecitando tutte le amministrazioni pubbliche affinché siano di esempio ai cittadini, bandendo la plastica monouso.

– il Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare, Generale Costa, ha lanciato la Campagna “Plastic Free Challenge (#PFC)” con la quale ha invitato, la società civile e le Istituzioni, ad eliminare la plastica monouso, considerata una gravissima forma di inquinamento degli oceani e non solo e, nella stessa occasione, ha sottolineato la necessità che le Istituzioni sposino per prime la predetta campagna dando il buon esempio alla cittadinanza tutta; – l’Amministrazione comunale, aderendo alla campagna di sensibilizzazione, potrebbe dare un segnale forte ai cittadini e, al contempo, lanciare un messaggio di civiltà con riferimento alla lotta alla plastica;

il 18 marzo 2018  il Comune di Terracina con la Delibera di Giunta n.51 del 19 marzo ha aderito alla Rete Plastic Free Beaches Terracina”, nata sul modello di MultistakeholderGovernance Network, presentato da Legambiente all’Onu;

– Il Comune di Terracina ha già aderito alla Campagna ministeriale – su sollecitazione della Rete “Plastic Free Beaches Terracina” – in data 10 novembre 2018 e risulta già tra gli aderenti alla Campagna

– Le articolazioni locali delle Associazioni Ambientaliste  Fare Verde,  WWF Litorale Laziale e Zero Waste Italy hanno ripetutamente chiesto alla Amministrazione Comunale, e in particolar modo al Sindaco e all’Assessore all’Ambiente, il massimo impegno per rendere Terracina un Comune #plasticfree, seguendo l’esempio di molti altri Comuni italiani, anche attraverso un progetto denominato “Non Lasciarmi Qui”, finalizzato al recupero degli oggetti di plastica (per la maggior parte giocattoli e gonfiabili) abbandonati sulla spiaggia al termine della stagione estiva nell’ambito del “World Cleanup Day 2018”;

Rilevato che:

– l’utilizzo, negli uffici pubblici, di sole stoviglie compostabili o tradizionali e di prodotti ed imballaggi biodegradabili, possibilmente ottenuti utilizzando materie prime di recupero, permetterebbe di ridurre al minimo i rifiuti prodotti;

Impegna il Sindaco e la Giunta:

ad aderire pienamente all’iniziativa #PFC (Plastic Free Challenge) promossa dal Ministro dell’Ambiente, della Tutela del Territorio e del Mare;

ad aderire pienamente alla iniziativa #LazioPlasticFree promossa dalla Regione Lazio

– ad introdurre, pertanto, negli uffici comunali, l’utilizzo esclusivo di posate, piatti, bicchieri, bottiglie e sacchetti tradizionali o in materiale biodegradabile e compostabile, con conseguente divieto assoluto di utilizzo di plastica usa e getta;

ad eliminare la vendita di bottiglie di plastica dai distributori e sostituire la fornitura con distributori di acqua alla spina allacciati alla rete idrica.

ad eliminare gli oggetti di plastica monouso come bicchieri, cucchiaini, cannucce e palette di plastica.

a limitare la vendita di prodotti con imballaggio eccessivo (merendine, biscotti, succhi di frutta confezionati), privilegiando l’offerta di spremute, centrifughe e frullati di prodotti freschi, nei minibar o nelle mense interne.

a fornire o invitare i dipendenti a portare una propria tazza o borraccia per consumare bevande calde e fredde

a non utilizzare plastica monouso durante eventi aziendali e/o riunioni

a privilegiare l’utilizzo di  stoviglie riusabili e, solo quando questo non è possibile, stoviglie che rispettino lo standard europeo EN 13423, da avviare a compostaggio, durante le sagre e le manifestazioni che vengono organizzate dalla Pro Loco e in occasione di feste ed eventi patrocinati dall’Ente;

ad attivare compostiere didattiche per il compostaggio in loco degli scarti di cucina e possano contribuire a chiudere il cerchio nel realizzare una mensa scolastica a “rifiuti zero”. Stessa sorte farebbero ad esempio i fiori secchi, dotando le aree cimiteriali di apposite compostiere;

a dare immediata informazione di tale divieto e a promuovere una campagna di informazione e di sensibilizzazione per tutti i dipendenti del Comune di Terracina, nelle scuole ed alle aziende/cooperative in relazione ad appalti di servizi socio-sanitari stipulati con l’amministrazione comunale promuovendo azioni di sensibilizzazione sull’importanza di ridurre l’inquinamento da plastica tra i dipendenti;

a predisporre l’avvio di una importante campagna di informazione e sensibilizzazione della cittadinanza finalizzata alla futura estensione del divieto su tutto il territorio comunale, lanciando il brand #TerracinaPlasticFree, in collaborazione con la rete #Plastic Free Beaches Terracina

a ricercare finanziamenti in ambito regionale e nazionale come Comune Plastic Free;

a partecipare alla selezione dei Comuni Plastic Free, all’interno della campagna Legambiente “Comuni Ricicloni”;

ad impegnare la Ditta Gestore RSU appaltatrice del servizio nella ottimizzazione della filiera dello smaltimento della plastica a fini di supportare riuso, riciclo e rigenerazione;

ad agevolare tutte le categorie economiche presenti sul territorio nell’uso delle bioplastiche sostitutive, anche attraverso protocolli di intesa con i soggetti firmatari del protocollo Plastic Free Beaches Terracina.

(Il Faro on line)